Paolo Maldini è considerato una vera e propria leggenda del Milan, dal 1984 fino al 2009 ha realizzato da semplice difensore qual era ben 29 reti in campionato oltre alle 13 nelle Nazionali. Di lui è stato detto e scritto di tutto e di più, ma andiamo a scoprire insieme qualche curiosità che lo riguarda da vicino.

È un figlio d'arte, essendo stato suo papà Cesare difensore di levatura mondiale e annoverato anche fra i migliori della storia del calcio. Paolo ha indossato solo la maglia rosso nera per un intero quarto di secolo, come lui soltanto Francesco Totti, con cui ha vinto ben 26 trofei: 7 scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe Italiane, 5 Champions League e anche 5 Supercoppe europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club Fifa. 
Dopo due anni di militanza in Rossonero Paolo nel 1988 fece il suo esordio anche con la maglia Azzurra che indosserà, stabilendo un record di presenze, contandone 126, primato poi superato da Fabio Cannavaro quando appese gli scarpini al chiodo. Inoltre per otto anni ne è stato anche il capitano, vicecampione del Mondo e d'Europa nel 1994 e nel 2000. Paolo Maldini è stato il più giovane esordiente di sempre con la maglia del Milan. All'età di 17 anni fu convocato, infatti, in prima squadra per disputare la gara contro l'Udinese, sarà la prima di ben 902 disputate con i Rossoneri, record a tutt'oggi imbattuto.
Correva dunque nel 20 Gennaio 1985 il giorno del suo battesimo, aveva esattamente 16 anni e 208 giorni e complice l'assenza di Mauro Tassotti venne convocato e fatto scendere in campo da Niels Liedholm nella gara Udinese Milan. Paolo fece un buon esordio con dei validi disimpegni difensivi accompagnati da un paio di ficcanti folate nell'area bianconera. La sua classe già si faceva notare. La gara terminerà 1-1 alla rete di Selvaggi arriverà il pareggio di Marc Hatley.

«Sul pullman verso lo stadio mi chiedevo “ma io qui ci posso stare?”. Non avrei mai pensato di entrare. Poi accadde. Il campo era brutto, il primo pallone che toccai fu un retropassaggio al portiere  Terraneo. Mi sono sempre chiesto cosa mai sarebbe successo se quella palla fosse rimbalzata male...». Forse sarebbe stato bollato come il raccomandato figlio di Cesare, cosa che invece non è stata perché classe, impegno e sacrificio hanno costituito gli ingredienti perfetti per confezionare la ricetta osannante la sua consacrazione nell'Olimpo del Calcio.
Paolo è inoltre l'autore del gol più veloce segnato in una finale di Champions League. Lo realizzò dopo soli 51 secondi dall'inizio della sciagurata finale di Istanbul nel 2005 contro il Liverpool. Sono invece 2216 i minuti da lui giocati ai Mondiali di calcio. Fabio Capello lo definirà come il miglior difensore esistente.

Ha inoltre avuto la fortuna di giocare contro avversari straordinari quali Maradona, Platini, Zidane, Ronaldo e  con al suo fianco in squadra Franco Baresi, ed alcuni Palloni d'Oro, George Weah, Ruud Gullit, Marco Van Basten. In famiglia è il quartogenito di sei figli. Suo papà aveva alzato la prima Coppa dei Campioni, e prima in assoluto vinta da una squadra italiana, quella del Milan di Nereo Rocco che nel 1963 nello storico stadio di Wembley sconfisse il Benfica di Eusebio.
Paolo Maldini nasce il 26 giugno 1968 a Milano. Un giocatore unico nel suo genere, si direbbe un attaccante data la sua longilinea fisicità ed invece è un autentico difensore con il vizietto del gol! È alto, snello, nerboruto e talmente unico ed accattivante nella sua figura da turbare il sonno alle ragazzine degli anni '80 e '90 , ne andavano letteralmente pazze tappezzando le pareti delle loro camerette con i poster del bel giovin Capitan Paolo.
«Mi descriverei come un bravo difensore innamorato della palla. Mi è sempre piaciuto calciare, toccare quella cosa rotonda che ho adorato fin da bambino». Così ha raccontato alla Gazzetta dello Sport nell’intervista per i suoi cinquant’anni aggiungendo anche che quella palla non la rincorre più... le sue ginocchia oramai, a causa dell'eccessivo uso, scricchiolano!
Fino agli anni '80 l’Italia era rimasta lontana da quella che allora era denominata Coppa dei Campioni. C’erano state le sconfitte di Roma e Juventus e l'unica vittoria bianconera venne però macchiata dalla tragedia dell’Heysel. Ma d'improvviso arrivò il Milan di Berlusconi e anche chi non avesse tifato per i Rossoneri avvertì nel petto l’orgoglio patriottico di quelle vittorie che seguirono. 
Tra l’88 e il ’95 il Milan disputò 5 finali aggiudicandosene 3. E, nel nuovo secolo, seguiranno di nuovo due vittorie ed una sconfitta, quest'ultima contro il Liverpool ad Istanbul che però fruttò a Maldini un record doppio: il gol più veloce segnato in una finale di Champions League (51"), e la marcatura da giocatore più anziano del torneo ad averla realizzata a 36 anni e 334 giorni, nel 2004-2005.

«Io sono stato un esteta perché me l’ha insegnato papà. Ho sempre provato a fare la partita perfetta, ma è impossibile. Ti ci puoi avvicinare, ma solo se giochi in posizione centrale come nel 2002-03 e non sulla fascia. Quell’anno disputai 19 partite di Champions, cioè  tutte. E molte le giocai bene».
E quando vinse la sua prima Champions Paolo nello spogliatoio trovò un messaggio di papà: «Paolo sono orgoglioso di te. Papà». Gli è successo 40 anni dopo il padre. «Mi piace ricordare mio padre, che sapeva essere sempre ironico, con una frase bellissima: "Lui non è più il figlio di Cesare, io sono diventato il padre di Paolo"».

.....e la dinastia dei Maldini prosegue con i figli Christian, 26 anni, attualmente difensore al Lecco, e Daniel, 20 anni, attualmente attaccante a Spezia.
Le basi, ragazzi, sono perfette! Resta a voi il compito di portarne a termine la costruzione!
Grazie, Capitan Paolo, di aver illuminato, per un quarto di secolo, la storia del nostro Milan! Te ne saremo per sempre grati!

                                   Massimo 48