Scrivo dopo aver letto qui le notizie odierne sulle vicende finanziarie del signor Li, attuale padrone dell'A.C. Milan. Si parla di fallimento di una delle sue società che solo ai tempi dell'approfondimento dei dati sul signore in questione, da parte di Fininvest, veniva giudicata sana. Tutto questo, pare, porterà il fondo Elliott, molto probabilmente, a rilevare la gloriosa squadra rossonera. Un bene, un male? Un complotto del fantomatico sistema che vuole destabilizzare la squadra di Gattuso, adesso in ripresa e che approfitta della sosta di campionato per attuare i suoi mefistofelici piani? In particolare questa seconda ipotesi va abbastanza di moda tra i tifosi rossoneri. Io penso invece che il Milan in queste ultime stagioni sia circondato da fantasmi: il fantasma di se stesso e delle proprie vittorie, il fantasma di un grande presidente come Berlusconi e il fantasma del signor Li che appare e scompare, dice e non dice, investe e non investe. Elliott potrebbe farli sparire in un colpo. Sparirebbe il signor Li di cui probabilmente non sentiremmo più parlare, l'affrancamento dal periodo berlusconiano sarebbe completo e netto e finalmente la squadra potrebbe fare i conti col suo grande passato, recente e non, e lavorare per tornare a quei livelli. Davvero qualcuno ha pensato o ancora pensa che questa proprietà cinese sosterrà la squadra, soprattutto finanziariamente -ma non solo-, e la riporterà tra i top team a livello mondiale? Per il Milan è tempo di guardare avanti, non di voltarsi indietro continuamente cercando di capire come sia avvenuto l'avventuroso e fumoso passaggio di proprietà o dovendo continuamente rispondere a domande più o meno imbarazzanti. Per altro le risposte sono sempre state tanto piccate quanto evasive. Il passaggio a Elliott darebbe un taglio netto col passato, creerebbe un confine. Tutto quello che è accaduto in questi ultimi anni non riguarderebbe più la società e tantomeno la squadra. Si potrebbe obiettare che a quel punto però il futuro sarebbe una grossa incognita: già, perchè, ora invece? L'interesse del fondo non sarebbe certo quello di svalutare la sua acquisizione, anzi. Oltretutto se si riterrà che i dirigenti attuali e lo staff tenico abbiano lavorato bene nulla impedirà una loro conferma a garanzia di continuità nei programmi. Io penso che sarebbe una buona soluzione, realistica. Un valido trampolino di lancio. Magari non paragonabile all'avvento di uno sceicco, stile City o Psg, che tra l'altro si guarderebbe bene -temo- dal comperarsi centodiciannove anni di vittorie, passione ma anche pressione (a Parigi e a Manchester vincere o non vincere non fa grandissima differenza, a Milano tantissima), ma comunque qualcosa di concreto, una svolta per un futuro senza più fantasmi.