Mario Draghi è sicuramente un nome altisonante. Se guardiamo il suo curriculum notiamo che è un personaggio di spicco a livello internazionale. Economista, banchiere, dirigente pubblico italiano, diventato negli anni '90 alto funzionario del ministero del tesoro. Ha lavorato nella Godman Sachs, una delle più grandi banche d'affari del mondo con sede a Manhattan, negli Stati Uniti. Nel 2005 viene nominato governatore della Banca d'Italia e diviene membro del consiglio direttivo e del consiglio generale della Banca centrale europea (BCE). Inoltre è stato anche membro dell'amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali. E' stato presidente del Financial Stability Board, direttore esecutivo per l'Italia della Banca Mondiale e nella Banca asiatica di sviluppo. Membro del gruppo dei trenta. Nel 2011 è diventato presidente della BCE e nel 2018 addirittura è stato annoverato tra gli uomini più potenti del mondo al 18° posto! Non c'è che dire, il profilo SULLA CARTA è senza dubbio di spessore per essere il presidente del consiglio dei ministri italiano, nonostante non abbia esperienza in politica, ma è un profilo rinomato. Ma SUL CAMPO? Non è tutto oro quel che luccica.

Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica Italiana su Mario Draghi nel 2008 ha dichiarato: "Un vile, un vile affarista. Non si può nominare presidente del consiglio dei ministri chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d'affari americana. E male, molto male io feci ad appoggiarne, quasi a imporne la candidatura a Silvio Berlusconi. Male, molto male. E' il liquidatore, dopo la famosa crociera sul "Britannia" dell'industria pubblica, la svendita dell'industria pubblica italiana, quand'era direttore generale del tesoro. E immaginati che cosa farebbe da presidente del consiglio dei ministri. Svenderebbe quel che rimane: Finmeccanica, l' Enel, l' Eni, e certamente i suoi ex comparuzzi di Goldam & Sachs".
Nel 2013 l'ex presidente della repubblica Francesco Cossiga, insieme allo scrittore Adam Kadmon dall'importante quotidiano statunitense New York Times è stato indicato come attendibile fonte di segreti.
Su Mario Draghi sono piovute bordate anche dal senatore del Movimento 5 stelle che in senato, al voto di fiducia per Mario Draghi, che ha avuto 262 voti di preferenze ed è quindi passata la fiducia al governo Draghi, ha dichiarato: "Non ho pregiudizi su lei e sulla sua onorata carriera, al contrario, ho sempre stimato la sua attività a partire dal '92, quando inaugurò la stagione delle privatizzazioni che i maligni interpretarono come svendite di stato alle banche d'affari. L'azzardo morale dei derivati, i contratti capestro che stipulò costati alla fine 38 mld di interessi, le porte girevoli con Goldman Sachs, il lavaggio dei dividendi, l'accusa di aver truccato i conti della Grecia. Ho ammirato le sue qualità anche quando da governatore garantiva la solidità della banche alla tutela del risparmio, mentre alcuni di noi si incantenavano ai cancelli di palazzo Cocchi. Il coraggio con la delibera Antonveneta su Mps al triplo del suo valore, la scalata BCE dopo la lettera firmata con Trichet per imporre austerità, pareggio di bilancio, taglio di pensioni e stato sociale, lacrime gratis e sangue a pagamento degli esodati, il riguardo per alcune banche tedesche esonerate dalla BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive, N.d.r), l' esproprio del risparmi del bail In (il salvataggio interno o dall'interno di una crisi bancaria tramite l'esclusivo e diretto coinvolgimento dei suoi azionisti, obbligazionisti e correntisti, n.d.r), la contiguità con i 55 mld di derivati Deutsche Bank. Inorridì invece dal bieco cinismo quando riscose l'innobile misura forzosa dei bancomat in Grecia dopo aver  salvato le banche franco-tedesche con un discutibile parere di una società privata tutt'ora segretato e la ricetta del G-30 che teorizza il darwinismo in economia per battere la pandemia. Il reset per cancellare i crimini della Troika sul popolo greco con bimbi senza neppure il latte materno essiccato dalla disperazione nel seno delle madri malnutriti e malformati. Vecchi privi di cibo, farmaci, cure mediche resteranno indelebili nella storie e nella mia memoria. Scene di spietato disprezzo per la vita umana sacrificata sull'altare del neoliberismo e delle più cieca austerità. Signor presidente, io la rispetto ancora però per queste ragioni non potrà avere la mia fiducia".

Ad aprire la strada al governo Draghi è stato Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che ha causato la crisi di governo con il ritiro di due suoi ministri. A parte il fatto che durante una pandemia fare cadere il governo non è di certo una buona idea, era qualcosa che si doveva evitare, specie se è per spianare la strada a Mario Draghi. Il nome di Draghi girava da tempo come possibile Premier, adesso Renzi, che è a favore del governo Draghi, ha fatto sì che questa ipotesi si materializzasse. Alcune teorie asseriscono che Renzi, essendo stato al Bilderberg (conferenza Bilderberg, incontro annuale per inviti con 130 partecipanti con personalità influenti del campo economico, politico e bancario, dove vengono affrontati temi globali, economici e politici, N.D.R.) nel 2019, avesse appunto questo piano di spianare la strada per Draghi premier facendo cadere il governo Conte. E' riuscito nel suo intento, non c'è che dire. 

La cosa inquietante di questo governo è che non c'è opposizione. Sono tutti coalizzati con Draghi, destra e sinistra, tranne la Meloni con Fratelli d'Italia, che però farà una opposizione sterile. Poco può fare, anche se volesse. Può aumentare i consensi per il suo partito, e prendere voti da chi è contro il governo Draghi, ma di concreto per contrastare questo governo poco può fare.

Non ho stima di nessuno in questo momento. Né a destra né a sinistra. Si è assistito a dei voltafaccia, voltagabbana e a delle giravolte che nemmeno il miglior passo di danza di un Roberto Bolle o di una Eleonora Abbagnato riuscirebbero ad eguagliare. Davvero fastidioso. 
Mi rattrista sempre molto vedere il popolo italiano continuamente tradito e preso in giro dai suoi politici. Siamo un  popolo che è costretto da solo a pagare l'Eurogendfor, la forza di gendarmiera europea, corpo di polizia militare dell'Unione Europea, creata il 17 settembre del 2004 con sede vicino alla caserma Chinotto a Vicenza. Il suo motto è" Lex Paciferat", che significa "la legge porti la pace". Il suo scopo sarebbe quello di provvedere ad una più efficace gestione delle crisi internazionali fuori dai confini delle UE. Ci sono anche rumors che asseriscono che ci sono speciali forze di polizia, forze armate, molto più addestrate ed evolute con maggiori e più potenti mezzi, che sono al servizio di elitè, mega corporazioni, massoni e mafie internazionali oltre che di potentati economici, che servono qualora la popolazione decida di ribellarsi alle decisioni imposte dalle Elité. A prescindere da queste teorie, ci si può credere o no, fa specie che solo l'Italia debba pagare l'Eurogendfor anzichè dividere le spese con gli altri paesi europeei presenti e partecipanti all'Eurogendfor. Oltre all'Italia, con l'Arma dei carabinieri, c'è la Francia con la Gendarmerie nationale, il Portogallo con la Guardia Nacional Repubblicana, la Spagna con la Gurdia Civil, la Romania con la Jandarmeria Romànà, i Paesi Bassi con la Koninklijke Marechaussee e la Polonia con la Zandarmeria Wojskowa.

Composta da circa 800-900 unità, è stato imposto solo all'Italia perchè i costi di questa gendarmeria sarebbe stato a carico dell'italia e di chi avrebbe ospitato la sede dell'Eurogendfor, ed è stato deciso che doveva essere in Italia. Agli italiani vengono imposti pagamenti di gendarmerie che non sono solo italiane, governi tecnici, senza la possibiità di andare al voto. Anche se poco cambia vista la qualità attuale, però quando si tocca il fondo si può solo risalire. E la situazione politica può migliorare. Perlomeno ci si deve sforzare di essere ottimisti.

Quando si fanno questi articoli, si formulano questi pensieri, io sono contro il governo Draghi, riconosco il nome prestigioso, ma non ho fiducia, e temo una fine simile a quella fatta fare all Grecia con la Troika, ebbene, il bello di queste idee, è che si spera di avere sempre torto. Che queste teorie sono sbagliate, si spera che chi sia contro la tua idea abbia ragione.  Si spera di avere formulato una idea sbagliata e che le critiche mosse a Mario Draghi siano errate, fuorvianti, ingiuste e che i fatti e il lavoro di Draghi smentiranno il tutto, anche i suoi critici e i suoi hanters.

La democrazia va sempre salvaguardata. Un governo senza opposizione è come una partita di calcio senza avversari.
Non si potrebbe fare in teoria, però in casi di difficoltà e particolari si instaurano governo tecnici. Luigi Numa Lorenzo Einaudi, secondo presidente della Repubblica Italiana, che viene considerato il fondatore della Repubblica Italiana disse: "La democrazia è un mito, però é un mito che serve e ha il vantaggio di fare contare le teste invece di tagliarle". E' sempre meglio una democrazia zoppa, claudicante, anche imperfetta, che una dittatura o una tirannia perfetta dove la libertà viene schiacciata.
Spero che tutti coloro che criticano il governo Draghi e il suo avvento, me compreso, stiano prendendo un granchio e si sbaglino. E che quel luccichio sia davvero oro, e non un abbaglio che acceca e fa sbandare e cadere l'Italia in un baratro e in una crisi ancora più profonda di quella già in atto.