I dati parlano e parlano chiaramente. L'Italia si trova al momento, in base allo studio prezioso del gruppo CIES, solo al 26° posto al mondo per giocatori italiani emigrati all'estero. E la meta preferita è Malta. Al 1° maggio 2022 si parla di un totale di 152 giocatori italiani che giocano all'estero. Meglio di noi fanno Paesi come l'Irlanda, l'Ucraina, la Bosnia,Giappone, Senegal, Danimarca, e si può continuare. Il primo posto è dominato dai brasiliani. Il Brasile è il principale esportatore di calciatori. Al 1 ° maggio 2022, risultavano la bellezza di 1.219 calciatori provenienti da questo paese che giocavano all'estero. La Francia (978) è il secondo esportatore principale dei giocatori, seguito da Argentina (815). Ed è interessante notare come più della metà dei calciatori francesi all'estero gioca in un paese vicino: 13% in Lussemburgo, 10% in Belgio, 9% in Inghilterra, 8% in Italia, 6% in Spagna e 5% in Svizzera.

 Al contrario, solo una piccola minoranza di espatriati brasiliani gioca nelle vicinanze del proprio paese di origine, mentre gli argentini si trovano in una situazione intermedia. Lo studio evidenzia come i successivi sette principali assi migratori collegano i paesi vicini: Inghilterra e Scozia o Galles, Argentina e Cile, Francia e Lussemburgo, Belgio e Inghilterra, nonché Croazia e Slovenia. L'importanza dell'asse tedesco-turco è spiegata invece dalla migrazione di ritorno di numerosi giocatori di origine turca che sono cresciuti in Germania. In generale, anche in un mercato globalizzato come quello del calcio professionale, la maggior parte delle migrazioni si svolge tra paesi che sono geograficamente vicini.

Dal 2017, osserva il CIES, il numero di giocatori espatriati all'interno delle squadre dei 135 campionati studiati è fortemente aumentato. Il 1 ° maggio 2022, 13.929 calciatori stavano giocando fuori dal paese in cui sono cresciuti: +1.946 giocatori rispetto alla stessa data del 2017 ( + 16%). Gli espatriati ora rappresentano il 22% del numero totale di giocatori, con un massimo del 27% in Europa e un minimo del 9% in Sud America. E la situazione non può che incrementare con lo sblocco che sta arrivando dal mercato asiatico. Insomma, dati su cui riflettere, che evidenziano soprattutto come l'Italia sia un Paese che esporta pochi giocatori, il calcio italiano non ha mercato all'estero, e non si pone, nonostante la mole importante di giocatori stranieri nel nostro campionato, come tra i principali Paesi di destinazione del mercato globale.