Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani.

Questo detto arabo è stato di recente usato più volte, da sportivi, politici, giornalisti, ma anche da gente comune sui social, nelle loro piccole e grandi esternazioni quotidiane.
Stamattina mi sono casualmente imbattuto in diversi commenti di tifosi milanisti, alcuni dei quali corredati di video.
L’oggetto è Giampiero Gasperini.
Si fa riferimento ad un preciso episodio dello scorso campionato, prima che il Milan diventasse la squadra che è oggi, perché quella squadra che adesso tutti ammiriamo è personalissima opinione del sottoscritto che sia nata solo lo scorso 4 luglio nel roboante 0-3 inflitto alla Lazio all’Olimpico, annientando con una prestazione sontuosa una delle pretendenti al titolo nel pre-lockdown. Nella partita precedente a quella che, ripeto è opinione personale, è stata la consacrazione di questo gruppo, nonostante la vittoria senza storia sulla Roma, il Milan non sembrava né inarrestabile e nemmeno troppo bello da vedere. Ho visto quasi per intero quel Milan-Roma ed ho fatto davvero fatica ad arrivare al novantesimo, una noia mortale e un livello generale davvero molto basso, tuttavia l’astinenza da calcio per il periodo era così tanta che forse mi sono soffermato sin troppo.

Ad onore del vero che Gasperini sia assolutamente impopolare tra gli avversari è noto e risaputo, e non solamente tra quelli del Milan, ricordo uno screzio pesante anche a Firenze lo scorso gennaio e vari altri episodi qua e là. Il punto è che lui non le manda mai a dire e questo, in un ambiente sovraesposto, non sempre è un bene.
Dunque, l’episodio che i vari cinesi sulla riva del fiume hanno ripescato oggi si riferisce al fatto che Gasperini, sollecitato dalla curva bergamasca, saltasse con loro mentre la sua squadra conduceva 5-0 sui resti di una squadra allo sbando. Allora, sui nuovi mezzi informativi di massa, i social, spopolava soprattutto tra i tifosi rossoneri l’hashtag #PioliOut.
E così questo folle mondo del calcio, un giorno sei un re, un giorno l’ultimo degli ultimi.

Detto molto francamente, a me di Gasperini non interessa molto, ma qual è il livello di sportività a cui siamo arrivati mi domando? Signori miei, l’Atalanta è un miracolo sportivo immenso, un capolavoro nato dalle capacità e dalla lungimiranza di una famiglia di imprenditori che hanno messo anima e mezzi economici in una società sportiva portandola da essere una degnissima comprimaria ad una spettacolare realtà nel panorama europeo, l’Atalanta Bergamasca Calcio è arrivata nel giro di pochi anni dalla salvezza tranquilla in serie A, fino a 4 soli minuti dalle semifinali di Champions League.

Ehi... che si dice qui? (scusate sono appena entrato al bar e mi rivolgo agli amici...).
Da noi hanno iniziato a circolare i peggiori veleni possibili ed immaginabili, la cosa più vergognosa è stato leggere e sentir parlare di Jens Bangsbo il preparatore atletico danese che sarebbe alla base dell’ESPLOSIONE della dea, non per le sue capacità bensì per le più o meno velate accuse di moltissimi “tifosi” circa possibili metodi diciamo... alternativi, utilizzati nella preparazione dei calciatori bergamaschi. Ho visto fotografie di Goosens che, il “photoshoppista tifoso” ha messo a confronto tra il prima e il dopo Bangsbo sollecitando la memoria del lettore con paragoni su Vialli, Del Piero e così via.
Eh già perché è diventato ancora più semplice poi accreditare “la tesi” sull’Atalanta andando a spulciare il curriculum del danese e sottolineando in rosso il suo passato alla Juve con Ancelotti e Lippi quando Mister Gasperini si occupava della primavera bianconera.
Dopo i famosi 4 minuti finali di Atalanta-PSG che ho menzionato in precedenza, mentre il sottoscritto e, sono sicuro, milioni di altri sportivi nel bel paese si rammaricavano per l’inattesa fine di quello che poteva essere un bel sogno ed un nuovo meraviglioso viatico per il nostro movimento calcistico, sui mezzi comunicativi moderni leggevo vergogne inaudite di pseudo tifosi che, irridendo l’Atalanta e i suoi tifosi, si domandavano se fosse finita la benzina o se avessero esaurito gli effetti della pozione magica.
Capita a volte di vergognarsi di fronte a certe prestazioni sportive dove appare in tutta la sua franchezza l’assenza totale di “cuore” e dedizione di chi si sta cimentando, a me capita troppo spesso di vergognarmi nel leggere certi commenti.
Il non-tifoso italico classico, quello che per la sua squadra non ha mai nemmeno fatto un kilometro in auto e l’unico sforzo che si possa definire tale è stato il cambio di ciabatte tra estive e invernali mentre sbraita davanti alla TV, vuole sapere di più, perché il fatto che esistano confronti anche accesi in uno spogliatoio di calcio per questioni prettamente di campo non è ammissibile, è inconcepibile nell’epoca del grande fratello. E allora, Ilicic per forza doveva aver abbandonato la causa per una questione di corna, il male silenzioso no, un giocatore milionario non ha abbastanza sensibilità per deprimersi. Ed ora il Papu, il simbolo di questa squadra. Non può aver avuto un confronto seppur durissimo, i cui dettagli resteranno per sempre nello spogliatoio, con il Mister, per forza quest’ultimo deve aver apostrofato la sua dolce metà con parole poco piacevoli e allora via la girandola dei post, dei tweet, dei vocali dove il fantomatico tifoso che sa tutto ha sentito che Toloi avrebbe detto che la situazione è pesante che al mercato mio padre comprò..!!

La cultura amici miei, la cultura sportiva è andata a farsi benedire.
Del calcio, dei sacrifici e dei piccoli miracoli sportivi non interessa a nessuno, io ho tifato fortissimamente per l’Atalanta in questi ultimi due anni, non mi interessa se Gasperini è simpatico o meno, sicuro è dentro lo spogliatoio come fuori, diretto e probabilmente anche un po’ scontroso, ma ammiro il lavoro che ha fatto, senza se e senza ma.
Peccato che qui non si possa vincere senza diventare subito antipatici anche se sei la squadra di una piccola città che non ha mai vinto nulla, sicuro stai barando. E la dimostrazione di quanto oltre si sia andati in questa direzione? Il Milan ha sofferto anni, ne ha viste davvero di tutti i colori negli ultimi 10 e non ha ancora ricominciato a vincere, ma gioca bene, “Diavolo” se gioca bene e se sta dimostrando di essere un GRUPPO, che ci sia Ibra o che non ci sia.
Però eh... il rigore con la Samp... mah. Forse già troppi rigori per il Milan, eh... chissà forse quest’anno deve vincere il Milan.
L’Atalanta va solo ammirata e va riconosciuto di aver fatto qualcosa di grande partendo da poco, ve lo chiedo per favore lasciate la riva del fiume, in un giorno di gioia sportiva se la tua curva di chiede di saltare, tu salti, non puoi preoccuparti che il tuo avversario sia in quel momento annichilito, è come chiedere ai giocatori di non fare gol quando vinci 4-0, quello non è rispetto è il contrario.
E attenzione, perché da strappi forti come quelli che, pare, ci siano in seno al gruppo Atalanta, solitamente o finisce un ciclo, o si diventa ancora più forti.

Spero che i “”tifosi” che adesso stanno festeggiando sul cadavere sportivo di Gasperini riflettano, parlare di Karma o della giusta punizione per la sua arroganza è inqualificabile, io farei attenzione alla risurrezione di questa squadra se mai ce ne fosse bisogno ma soprattutto, penserei a godermi lo spettacolo assoluto della mia squadra che vince quasi sempre, anche quando non si esprime al meglio.
Se poi Gasperini dopo la possibile qualificazione agli ottavi si dimetterà non lo so, onestamente spero di no perché un ciclo così non può concludersi in questo modo, sicuro è sparito l’hashtag #PioliOut ma non disperate, a volte ritornano!