Domani si presenta a Wembley una delle nazionali più tristi della storia.
Poverissima di classe e campioni, piena di confusione. Il commissario tecnico Di Biagio, ad esempio, al debutto contro l'Argentina, probabilmente non conosceva con precisione il suo ruolo: professionista con qualche carta da giocarsi o traghettatore semplice pronto a tornarsene all'Under 21? In effetti, nella tragedia sportiva nazionale che è e sarà l'assenza dal mondiale (infinitamente più pesante dell'altra nostra unica volta, per la valenza e la visibilità che il calcio ha raggiunto) non è facile mantenere lucidità.
Un fatto tuttavia dovrebbe essere assodato e, ahimé, preso come punto fermo. Non abbiamo talento, non abbiamo campioni. Non lo è Balotelli che adesso, da assente viene indicato come salvatore della Patria e non lo è Insigne, ingiustamente escluso contro la Svezia.

Contrariamente al pensiero nazionale, difficilmente - per me - chi non c'era (qualunque fosse il motivo) avrebbe potuto essere la soluzione. Nella migliore delle ipotesi coloro che ci riporteranno a essere grandi adesso hanno quindici, sedici anni. Forse devono affrontare l'esame di terza media. Questo a essere ottimisti. Attenzione, con il materiale a disposizione la Russia era ampiamente alla portata e quindi oltre alla classe nei piedi sono mancate anche idee e organizzazione, ma adesso si tratta di scegliere una via. Abbiamo allenatori. I migliori al mondo, probabilmente. Eccola, dunque, la via. Troviamone uno con entusiasmo e voglia, riportiamo in azzurro l' "effetto Conte" che tanto bene ci ha fatto agli ultimi europei (per altro finiti ai quarti di finale... bene ma non benissimo visto che stiamo parlando di una squadra che dovrebbe giocare per vincere).
Già, Conte. Mal sopportava i ritagli di tempo in cui allenava, allenatore al top emarginato dal calcio che conta per qualche partita di qualificazione in Bulgaria, Azerbaigian e Norvegia e tre settimane di gloria estiva. Appena dopo ha firmato col Chelsea, la Premier , la Champions. Leggo adesso che il prossimo anno sarà a Parigi. Ha già dato, insomma.
Allegri? Fate caso, quasi non viene nemmeno preso in considerazione, c'è la Juve e poi la fila delle big europee, figurarsi... 
Spalletti? Tutto preso dal progetto Inter.
Ancelotti, Ancelotti è la soluzione. Sì, ma solo perchè non lo cerca nessuno. Esonerato dal Bayern, a quanto pare nessuna grande d'Europa è disposta a offrirgli un contratto (anche l'Arsenal pare avere trovato altre vie).
Dopo tanto temporeggiare, dopo che questa manciata di amichevoli mestissime (per noi) saranno passate, magari dirà sì.
La domanda è: si tratta di vero amore? Intendiamoci, lui è un grandissimo e mi si potrebbe ribattere: "stai a guardare il capello..." però... però ricordate sempre l'assenza di talento. Può davvero dare qualcosa in più? Qualcosa in più di Di Biagio, ad esempio? Oppure ci aggrappiamo solo al suo nome per non finire nell'anonimato, visto che i protagonisti in campo, una volta ritiratosi Buffon, saranno probabilmente di seconda fascia per un po'?
Su Mancini e Ranieri le perplessità sono ancora maggiori (non per il loro valore) ma per un discorso analogo. Mancini poi, a motivare buoni giocatori, a spingerli ad andare oltre i loro limiti, sbaglierò, ma non ce lo vedo proprio.
Conte c'è riuscito, ma Conte, per molti motivi, funziona come "una tantum".  
Se chi ha responsabilità dirigenziali in Nazionale, Costacurta - mi pare di aver capito - vede che ci sono i presupposti per la nascita di un buon gruppo, convinto e coeso al di là del valore tecnico (certamente visto il suo passato di grande calciatore è in grado di capirlo), proponga a Di Biagio di continuare, almeno per le qualificazioni ai prossimi Europei, certamente non impossibili.
Lui ha accettato la panchina in un momento veramente difficile e, diciamolo, davvero non c'era la fila. Ci vorrà tempo e voglia e fame operaia. Magari Gigi ce l'ha.