Il riferimento alla celebre frase pronunciata dagli astronauti americani nel film sull'Apollo 13 mi è sembrata la più pertinente per fotografare il momento, preoccupante, che sta attraversando il Milan. Partiamo dalla fine. Serviva qualificarsi, accedere al turno successivo di Europa League, per aumentare esperienza e scalare il reaching internazionale, magari proponendo una prestazione convincente. Si è concretizzata la qualificazione, sufficiente per renderci orgogliosi della nostra squadra e felici per apprestarci a giocare un ottavo di Coppa che garantirà ulteriore visibilità, ma il modo ha lasciato perplessi molti tifosi, anche i più ottimisti fra i quali mi annovero.

Come preannunciato, Mister Pioli, nell'intento di far ruotare i giocatori a suoi disposizione, alla ricerca di ridare una condizione soddisfacente, a chi l'ha perduta e aumentare il minutaggio di chi ha visto più la panchina che il campo, propone una formazione inedita, con questi interpreti : Gigio Prodigio, fra i pali. La difesa a quattro, con Calabria a destra, in versione, "anno scorso" e Dalot a sinistra, riuscito nel tentativo di farci rimpiangere Laxalt. I due centrali, la bella conferma di Tomori e il "Capitano", Romagnoli, desideroso di riscattare la brutta prestazione del derby, ma di più di garantirsi quell'aumento di stipendio che gli permetterebbe di "svangare" il mese. Meite, che con quel fisico dovrebbe "spaccare il mondo", giocando mostrando il desiderio di continuare ad indossare questa maglia rossonera, così importante e gloriosa, per molti anni a venire e Kessie, i due centrocampisti. Davanti a loro, Casty, Krunic e Calha, gioia e dolori, fantasia e nefandezze. Levando gioia e fantasia, il loro primo tempo è spiegato perfettamente. Unica punta, "Chi l'ha visto? Leao", l'unico attaccante del Milan, che non fa reparto, riuscendo a dare ogni riferimento possibile ai difensori e non ai compagni per ricevere un passaggio e finalizzare in porta.
L'avversario, non eccessivamente impegnativo, consente anche giocando in CINQUE, stile calcetto, di passare in vantaggio dopo pochi minuti, grazie ad un fallo di mano, sancito con l'utilizzo della VAR e trasformato dall'implacabile FRANK. Uno a Zero e partita in discesa, nulla di più sbagliato perchè i "nostri ragazzi", nell'intento amorevole di non invogliarci a cambiare canale e ritenere già conclusa la pratica, contro la mitica formazione di Belgrado, riescono nell'ardua impresa di consegnare il pareggio alla formazione Serba. Benchè fosse già suonato un campanello di allarme, con l'annullamento di un gol, per fallo di mano, Romagnoli e compagni hanno continuato difendendo "zemaniani", lasciando metri e fiducia ad attaccanti probabilmente considerati, a torto, incapaci di violare le porte di San Siro. Guardando la partite alla televisione era evidente lo smarrimento di un reparto che poteva affidarsi ai soli Gigio e Tomori.
Troppo brutti, confusi e smarriti, che diventa difficile trovare spiegazioni logiche. Impossibile difendere Romagnoli, benchè sia io il primo a non voler fare processi, ma come si fa a lasciare tutto quello spazio all'attaccante? Ma specialmente, come si fa a girare la testa quando calcia? Con il pallone che gli sfila fra le gambe e si insacca in diagonale alle spalle di un incolpevole Gigio? E Dalot? Sbaglia tutto in fase difensiva, complimenti, ma ha un'occasione sufficientemente facile per segnare il gol del 2 a 1 e tira molle, sul portiere. Sono cose che insegnano già da "pulcini", calciare con "cattiveria sportiva", anche se si è sulla linea di porta avversaria. Un'ultima considerazione per Meite. Quanto tempo gli serve per capire distanze e movimenti ? Ha un cambio di passo, oppure corre ad una sola velocità ? Nel secondo tempo è anche migliorato, ma se continua a proporre queste prestazioni non è di grande utilità. Penso a Kucka, svenduto per 5 Milioni e mi viene da piangere.

Il primo tempo si conclude in pareggio e Mister Pioli è costretto ad intervenire con i cambi e, non mi stupirebbe, se qualche grido avesse rimbombato fra le pareti dello spogliatoio. Fuori Krunic e Leao, dentro Rebic e Ibra, con spostamento di Calha al centro. A seguire dentro Theo e Salamandra, per Calabria e Casty con spostamento di Dalot a destra, senza alcun miglioramento. La nota positiva è che si passa a giocare, non più con cinque giocatori, come nel primo tempo, ma con otto. Anche se la parata di Gigio Prodigio, a metà secondo tempo, rimarrà indelebile per molto tempo, per la gioia di Raiola. Pensare che io avrei fatto giocare Tatarusanu. La Stella Rossa, resta in dieci, non crea altri pericoli, ma riesce ugualmente a farci paura fino al novantatreesimo, quando a tempo scaduto l'arbitro manda tutti sotto la doccia, non lasciando calciare un corner e venendo circondato, con fare minaccioso dai nostri avversari di serata. Se Ibra è stato il punto di riferimento di ogni attacco, Rebic preoccupa, ha eccesso in colpi di tacco, inutili ed indisponenti, si è divorato due occasioni da gol e non ha mostrato quella carica agonistica che lo contraddistingue. Come lui, o peggio, Casty. Ho la personalissima sensazione che non si senta più importante. Vaga per il campo, è spesso fuori posizione, non incide in avanti e se lo fa prende troppi calci e non aiuta, in modo efficace, in fase difensiva. Calha, meglio il secondo tempo, ma sempre da insufficienza. Forse il contratto lo preoccupa, ma se gioca così più di lui è opportuno si preoccupi la Dirigenza del Milam. Mentre Salamandra è impalpabile, più ordinato dello spagnolo, ma il tanto fischiato Abate o Borini, a ben pensarci, non erano certamente peggio.

Con tutta sincerità, speravo di vedere una squadra stanca, ma attenta. Invece la "Nostra Squadra" si è smarrita, ha perso certezze, corre ma male, oltretutto mostrando difficoltà maggiori nel giocare a ritmi blandi che sostenuti. Non me la sento di dare colpe all'allenatore, le rotazioni erano obbligatorie e sono convinto che se la partita si fosse indirizzata verso una facile vittoria avrebbe risparmiato Ibra, Theo e Kessie, pensando alla partita di domenica. La cosa certa è che la qualificazione è stata raggiunta, un altro passo avanti, ma c'è da intervenire sulla testa di molti giocatori. Bisogna recuperare Romagnoli e sistemare almeno la difesa.
Qualche cosa si è inceppato. Bisogna ripartire da undici giocatori che garantiscano il massimo. Spetta a Mister Pioli e al suo Staff trovare la soluzione, perchè altrimenti si rischia di fare un passo indietro e la partita di ieri mi ha riportato a situazione già viste, altre interpreti, altri allenatori, ma lo stesso segno di smarrimento. FORZA MILAN