Ieri sera ho rivisto giocare le Juventus '96, '98 e 2003 e mi chiedo "dove sia finito quel filo", conduttore, "di seta" (cit. Elisa).

Si vede benissimo che non è questione solo di nuovi giocatori se la squadra è smorta, alterna, inallenabile (e priva di un progetto) ma è soprattutto un problema di ritmo... non venitemi a dire che si gioca troppo perché gli inglesi lo fanno più di noi e all'arma bianca fino a giugno.

Basterebbe che i giovani, soprattutto, rivedessero le partite a cavallo tra novanta e duemila e nessun juventino, ad esempio, vorrebbe sentir parlare più di Allegri. Guardate che non "era un altro calcio" quello di quel periodo, perché è semmai adesso che siamo finiti nella preistoria (quasi tutta la serie A)! È negli ultimi dieci anni che abbiamo subito un' involuzione!

Una delle poche eccezioni si chiama Gasperini e da lui (o da Antonio Conte) bisognerebbe ripartire. Con Conte è verissimo, come ho letto, che a livello mediatico Agnelli oscurerebbe la vicenda Superleague, ma tanto da quell'orecchio non ci sente.

Immaginate quindi un Gasperini alla Juve con il 343: Morata punta, Chiesa a destra dove è straripante, De Paul a sinistra che in fase di possesso si accentra. Dietro di Chiesa sale Cuadrado, dietro De Paul sale Gosens.

Difesa a 3 De Ligt, Romero e Chiellini a cui chiedere un ultimo anno, un ultimo sforzo (un po' come fecero Hierro e Sanchis al Real)!

A centrocampo, sul centro destra, McKennie con licenza di inserirsi, con al fianco un interno difensivo con fosforo, magari in cambio di Dybala per fare una grossa plusvalenza (insieme a Demiral e Szczesny possiamo fare 130 e così rescindere con CR7 abbattendo il monte ingaggi).

Vorrei che tutto ciò non fosse interpretato come il classico fantarticolo da fantatifoso: gli acquisti sarebbero solo Donnarumma a parametro zero, Romero, Gosens, De Paul e l'interno sinistro (Paredes?). Pensate che il mio modulo preferito avrebbe la difesa a quattro ma qua i problemi stanno altrove! Inoltre le fragilità finanziarie riguardano più che altro il bilancio, non tanto il conto economico, perché il valore della azienda Juve è ben superiore al rosso attuale! Quindi non è questione di un acquisto in più o in meno!

Tornando agli aspetti tecnici, una cosa evidente, è che ogni giocatore della Juve di quegli anni cercava immediatamente la profondità o con filtranti o con percussioni individuali con mentalità ed entusiasmo. Anche l'autore di un semplice passaggio era mobile, attivo, non statico, così come chi riceveva... per non parlare del pressing che iniziava poco avanti la linea mediana (non troppo avanti a cose normali) ma era eseguito di squadra.

Ogni palla era una battaglia

Ogni partita era una guerra.

Come se fosse l'ultima (Cit. Vasco).