L'espulsione rimediata da Higuain a pochi minuti dalla fine della gara con la Juve, e praticamente ininfluente sul risultato, ha fatto sì che tutti si concentrassero soprattutto sulla squalifica e non sul resto, che è ancora più importante.

Intendiamoci: con Gattuso che deve fare a meno di una decina di giocatori infortunati o fuori forma, l'assenza del centravanti argentino contro Lazio e Parma non è certo da sottovalutare. Ma, bisogna essere onesti: per quello che Higuain fatto vedere nei primi tre mesi di Milan, la sua squalifica non sarà il principale problema del tecnico rossonero.

Il bilancio dell'ex juventino nelle grandi sfide è sin qui magrissimo: 4 partite disputate, zero gol segnati, un rigore sbagliato, un'espulsione, un assist (per Cutrone, contro la Roma), una media voto intorno al "cinque". Se si considera che Higuain è arrivato al Milan per 55 milioni di euro (mai il club rossonero aveva speso tanto in oltre un secolo di storia...) e che lo stipendio supera i 15 milioni lordi, viene da pensare che di tutto si sia trattato, tranne di un affare.
Il centravanti argentino non è improvvisamente diventato scarso, come alcuni si spingono ad affermare. Il sudamericano ha sin qui segnato più di Kalinic e Silva messi insieme (non che ci volesse molto), ma nelle sfide che contano davvero sparisce.

Una cosa è certa: dell'Higuain di Napoli non c'è traccia. Quello era attaccante di altra categoria, capace di segnare oltre 30 gol in un campionato e trascinare un'intera città verso il sogno-scudetto, poi rimasto tale. Questo Higuain è ancora un ottimo attaccante, ma i numeri sul campo non sono da fenomeno. Il costo del cartellino sì.