TORINO - Ha trascorso una prima parte d’estate ai margini. Dell’Argentina prima e della Juventus poi. Ha vissuto nell’ombra di Aguero in Russia e negli ultimi giorni in quella ingombrante di Cristiano Ronaldo alla Continassa. Adesso, Gonzalo Higuain vuole tornare ad essere padrone del proprio destino. Vuole riprendersi la scena: alle sue condizioni non soltanto economiche e che pare comunque lo spingano a chiedere un ingaggio sui 9 milioni di euro circa a stagione. Ecco perché è lui l’ago della bilancia della maxi operazione che negli ultimi giorni vede sempre più coinvolti il Milan e la Juventus. Dal suo eventuale “sì” dipenderà l’esito di una trattativa che soltanto 24 ore fa circa sembrava ormai essere ormai definita con lo scambio Bonucci-Caldara e con il trasferimento del “Pipita” da Torino a Milano, sponda rossonera.

ORGOGLIO O PREGIUDIZIO
Tutto fatto, dunque? Non proprio, come ha specificato ieri sera il Direttore Generale della Juventus, Giuseppe Marotta. Tutto, come detto, ruota intorno ad Higuain, alle sue ambizioni personali e alle altrettante legittime esigenze economiche. E’ lecito pensare che uno dei protagonisti indiscussi degli ultimi due scudetti vinti dai bianconeri, sia mosso - parafrasando Jane Austen - da buone dosi di orgoglio e/o pregiudizio.
Non deve essere facile, per una punta del suo calibro, lasciare una squadra che, almeno sulla carta, ha tutto quello che serve per essere una contender di primo livello anche e soprattutto in Champions League. Non deve essere semplice percepire che non si è più indispensabili ad appena due anni di distanza dal clamoroso trasferimento a suon di (90) milioni dal Napoli. Non è poi così automatico, inoltre, trasferirsi senza se e senza ma in un club di certificato prestigio come il Milan che allo stato attuale, però, offre “soltanto” la vetrina dell’Europa League e non sembra avere quello che serve per puntare con decisione allo Scudetto.
Ecco perché per Gonzalo Higuain sono ore di riflessione dettate anche dai dettagli di un’operazione che vedrebbe l’attaccante argentino trasferirsi  al Milan con la formula del prestito oneroso (a circa 18 milioni di euro) da versare immediatamente nelle casse della Juventus, con il diritto di riscatto fissato a 36 milioni tra dodici mesi. Formula che convince il giusto un giocatore che nei primi giorni di allenamento alla Continassa appare sereno come non mai ma determinato nel non voler più vivere nell’ombra di nessuno. Né di Cristiano Ronaldo né di chiunque altro. Meglio tornare ad essere padroni del proprio destino.
Al Milan o, chissà, altrove.