"Tanto abbiamo CR7, non abbiamo bisogno di uno che in due anni è diventato il terzo miglior bomber della storia bianconera".
Sarà stato forse questo il ragionamento che ha portato i dirigenti della Juventus a privarsi di Gonzalo Higuain, ormai a poche ore dall'ufficialità del suo passaggio al Milan ed a privarsi di quello che con tutta probabilità insieme a Romagnoli sarà il futuro centrale della nazionale azzurra.
Se l'affare Higuain dovesse andare in porto, infatti, sbloccherebbe anche lo scambio alla pari tra Leonardo Bonucci (31 anni), che tornerebbe a testa bassa a Torino e Mattia Caldara (24) che non ha quasi avuto nemmeno il tempo di riempire l'armadietto a Vinovo. 
Una maxi-operazione che, andasse in porto, rappresenterebbe un vero e proprio capolavoro di Leonardo.
No, non parlo del genio fiorentino del '500, ma di un pezzo di storia rossonera che dopo anni ha riabbracciato questi colori con un'operazione di mercato praticamente perfetta (alla faccia di chi ancora non lo voleva).
Ha messo in chiaro fin da subito le condizioni della trattativa: scambio alla pari tra Bonucci e Caldara (entrambi valutati 40 milioni) o salta tutto, Higuain compreso.
Ora, non sappiamo e mai sapremo se Mirabelli sarebbe riuscito ad imbastire una simile trattativa, l'unica cosa certa è che il ritorno di Leonardo e di una proprietà forte e conosciuta da tutti ha ridato credibilità e voce in capitolo a un Milan che, da quando era dei cinesi, sembrava non contare più nulla anche agli occhi dell' Uefa. 
La rinascita ha finalmente inizio.