L'Hellas Verona si è affermata, in queste prime 19 giornate, come una delle sorprese più piacevoli del campionato. Una squadra che è stata costruita con pochi soldi prendendo giocatori svincolati (Lazovic e Veloso) o che non avevano mai giocato da titolari in serie A (Silvestri, Pessina...), ma che hanno finora reso ben oltre le aspettative di inizio stagione, le quali vedevano il Verona come una delle principali candidate alla retrocessione. In panchina è stato scelto Ivan Juric, che è riuscito in poco tempo a formare un gruppo solido di 14/15 giocatori intercambiabili con una filosofia da battaglia espressa al meglio in una frase pronunciata dal mister croato: "Voglio che il mio Verona non faccia divertire nessuno degli avversari che incontrerà." Direi che fino ad oggi nessuno si sia mai divertito mentre affrontava il Verona.

Fra le file degli scaligeri si sono messi in mostra tanti talenti tra cui Kumbulla, sul quale hanno messo gli occhi molti club italiani ed europei; Rrahmani, acquistato in estate dalla Dinamo Zagabria per meno di 2 milioni di euro e che ora sta per essere venduto al Napoli in vista della prossima stagione per quasi 15 milioni e Amrabat, conteso da due grandi del calcio italiano che potrebbero sborsare anche per lui una cifra che si avvicina a quella del compagno croato.

Però, per quanto possa entusiasmare con i titolari, il Verona, come evidenziato da Juric in conferenza, manca di alternative, soprattutto di sostituti di livello che possano fare la differenza a partita in corso.

La porta dei gialloblu è difesa da Marco Silvestri, che sta disputando un ottimo campionato, così come i 3 davanti a lui che formano una delle migliori difese della serie A composta da Kumbulla, Rrahmani e Gunter, ai quali vanno aggiunti i nomi di Bocchetti, preso a parametro zero e Dawidowicz, presente già dalla scorsa annata ma che ha trovato un po' di spazio anche in questa stagione. Negli ultimi giorni si era fatto il nome di Cetin, in uscita dalla Roma e del classe 2002 Feratovic, vista la probabile cessione in Uruguay di Empereur, ma che non farebbero la differenza immediata in una difesa già molto solida così.

A centrocampo, considerando il rientro di Badu e l'ottimo rendimento di Veloso, Pessina e Amrabat, non ci saranno grandi manovre in entrata, ma è da chiudere il prima possibile la cessione del giocatore marocchino, direzione Inter o Napoli, per assicurarsi un'ottima plusvalenza.

Il "problema" nasce sugli esterni perché, oltre agli intoccabili Faraoni e Lazovic, in panchina non presenziano possibili sostituti, visto che Vitale non è un esterno a tutta fascia ma un terzino in una difesa a 4 e Adjapong ha deluso e potrebbe già salutare il Verona in questa sessione. Bisogna quindi trovare qualcuno in grado di coprire tutta la fascia e che possa far rifiatare i due titolari. Si era parlato di Dimarco che però anche lui è più un terzino che un esterno mentre un nome che si ripete da tempo e potrebbe essere il profilo giusto per il Verona è quello di Valon Berisha, esterno della Lazio che non trova spazio nelle rotazioni di Inzaghi ed è in uscita dalla squadra biancoceleste, dotato di una buona tecnica e velocità che gli permette di coprire la fascia ed essere un asso nella manica a partita in corso. Nelle ultime ore invece si sta avvicinando l'ex Milan Raoul Bellanova, terzino che non trova spazio nel Baurdeaux e potrebbe vestire la casacca degli scaligeri per i prossimi 18 mesi.

Sulla trequarti, dopo l'arrivo di Borini, non ci dovrebbero essere grandi movimenti se non il prolungamento del prestito dall'Inter di Eddie Salcedo, ora fuori per infortunio, ma che quando giocava faceva vedere di essere pronto per la massima serie con delle giocate d'alta classe. Per ora i titolari dietro alla punta, o il falso nueve come contro il Genoa, sono due tra Verre, Zaccagni e Pessina che si rendono decisivi aiutando la squadra sia in difesa sia in fase realizzativa. Si dice anche che la Fiorentina possa proporre il prestito di 18 mesi di Sottil e 7 milioni di euro per avere Kumbulla, sul quale però c'è da battere una forte concorrenza.

La punta centrale è un costante ballottaggio a 3 tra Di Carmine, Pazzini e Stepinski, sul quale si punta molto dopo l'investimento in estate ma che per ora non sta rendendo come ci si aspettava, anche se ha trovato la via del gol nelle ultime gare non ha il posto da titolare assicurato. Così come nemmeno i suoi compagni di reparto vista la difficoltà del Verona ad andare in gol con i suoi attaccanti. Non dovrebbe comunque arrivare un'altra punta centrale anche se negli scorsi giorni era stato chiesto Kalinic, che la Roma sta provando a cedere, ma il giocatore ha respinto la possibilità di un trasferimento in riva all'Adige.

In attesa di vedere quali saranno le prossime mosse del DS Tony D'amico, ammiriamo questo Verona dagli spalti per vedere cosa sarà capace di fare nel girone di ritorno, durante il quale cercherà di raggiungere il prima possibile l'obbiettivo stagionale, la salvezza e, chissà, che non potrà far vivere ai propri tifosi un bellissimo sogno ad occhi aperti.