Jens Petter Hauge potrà essere bravo o scarso e questo spetterà a lui dimostrarlo nel prosieguo della carriera. La storia del calcio è piena di giocatori che promettono e non mantengono, come Dell'Anno o Spadino Robbiati. Però nessuno venga a dirmi che è andato via perché si è trattato di sacrificare qualche pedina in esubero per fare cassa. L'Eintracht lo ha portato via in prestito con un eventuale obbligo di riscatto che si concretizzerà, forse, fra un anno, sempre qualora si verifichino determinate condizioni. Né più né meno della formula con cui Conti era stato ceduto al Parma e grazie alla quale è poi tornato alla casa madre, perché l'eventuale obbligo di riscatto è rimasto eventuale.

Se Hauge fosse stato venduto per 12 milioni di euro da pagare in questa stagione, si sarebbe potuto parlare di un sacrificio necessario per finanziare il mercato. Se fosse stato ceduto con un preciso obbligo di riscatto a carico dell'Eintracht, si sarebbe anche potuto dire che la cessione era finalizzata a pagamenti futuri. Ma per quanto le determinate condizioni, di cui si parlava oggi, possano essere realizzabili, sono ancora tutte da realizzare, quindi a cosa è servito liberarsi senza contropartite certe del norvegese con la squadra da completare?

Non facciamo i bambini e non nascondiamoci dietro il mignolo, perché occorre essere sordi o imbambolati per non aver percepito il "Te ne vai o no te ne vai si o no!" che risuona a Milanello nei confronti di questo ragazzo da gennaio. Gli è stato fatto pesare anche il gol con cui ha salvato la partita (e forse la stagione) contro la Sampdoria agli inizi di aprile, perché da allora non è più entrato in campo neanche nei giorni più neri.

Oltretutto, a quanto risulta dalle statistiche pubblicate, questo giocatore ha disputato 24 presenze, di cui pochissime da titolare, per un totale di soli 871 minuti, totalizzando 5 gol e 1 assist. Non mi sembra uno score trascurabile, specie se rapportato ai numeri di altri giocatori che hanno goduto (e godono) di grande considerazione presso la conduzione tecnica della società rossonera. Ma sì, diciamola tutta ovvero che questa storia è finita in burletta e, per quanto si stia facendo finta di non vedere e non notare, tutto questo si poteva evitare.

E parlando di burlette, la prossima sarà la storia di Pobega, che verrà inviato in prestito per il terzo anno di seguito. Non vi preoccupate, sentirete raccontare che il giocatore è stato attentamente valutato (come l'anno scorso...), ma deve ancora farsi le ossa. Eppure, una volta giocato un campionato di B e uno di A con buoni risultati, quali ossa vuoi farti più? Il problema è che le offerte arrivate in società sono basse e si spera che, con una buona vetrina, il prossimo anno ne arrivino altre. E mi viene sempre in mente quando Massimo Moratti, in un'intervista televisiva di qualche anno fa, dichiarò che, quando continui a mandare in prestito un giocatore del vivaio, significa che, in qualche maniera, lo hai mollato. E' evidente che Pobega è stato mollato fin dall'inizio del mercato, ma ci si poteva risparmiare la storiella della valutazione e delle chance che gli sarebbero state offerte. Si è finto di confermarlo, sperando che qualche squadra alzasse la posta.

Anche Krunic, a questo punto, dovrebbe  essere stato attentamente valutato e dovrebbe essere stato considerato... un profilo giusto per un grande Milan. D'accordo è un nazionale bosniaco, ma Pobega è un nazionale under-21 italiano. Krunic ha fatto un bel gol su punizione contro il Verona, ma per il resto cosa si può dire di lui? E' un buon ragazzo e sa stare al posto suo.  I bravi ragazzi, tuttavia, si fanno sposare alle figlie, come diceva Moratti Sr., per cui non è necessario costruirci sopra una squadra di calcio. E' comunque vero che i bravi ragazzi tendono spesso a dire sempre sì ed è più comodo gestire un gruppo di gente dove c'è gente che dice sì.

Ora, leggo che si cerca di vendere per comprare gente come Adli, che è un centrocampista duttile. A pensarci bene, potrebbe giocare sia interno che al centro o in mediana, per consentire quindi a Maldini Jr. di crescere come mezz'ala senza responsabilità. Di certo i soldi non verranno dal sacrificio di Hauge, no? Non subito, comunque, e non con certezza.

Considerando che la Juventus non sembra in grande spolvero e che l'Inter sta liquidando i pezzi migliori, il Milan che risulterà dalla campagna acquisti potrebbe essere competitivo. Nulla da dire su questo. Pioli andrà regalando scivoloni agli avversari qua e là a causa delle sue idee meravigliose. Tuttavia, nei periodi in cui prende decisioni semplici e chiare, potrebbe fare bene, come è capitato l'anno scorso. Il problema è che vengono fatte scelte che, in futuro, potrebbero essere rimpiante e che si cercherà di nascondere i rimpianti dietro i soliti "Non si poteva prevedere...", mentre si poteva prevedere eccome!

E se qualcuno ha ironizzato sul fatto che c'è chi rimpiange Cristante, ricordo che Cristante è un fresco Campione d'Europa, per cui lo si può rimpiangere sì. Era in campo contro l'Inghilterra il giorno 11 luglio 2021 e lo rimpiango. Un nazionale azzurro Campione d'Europa lo si deve rimpiangere, altrimenti cosa rimpiangi?