CANCELLATI I BRUTTI RICORDI
I fantasmi dell’ultimo Galliani annessi i suoi dinosauri a fine carriera e dello sciagurato Mirabelli, sono stati finalmente e definitivamente spazzati via dalla freschezza e dalla oculatezza dei mercati di Maldini (Boban) e del nuovo scouting voluto da Gazidis (mi duole fargli dei complimenti). Questo ci permette di partecipare a cuor leggero alla battaglia del campionato certi che se avessimo bisogno di un rimpiazzo, per qualsiasi motivo, la nostra dirigenza saprebbe cosa fare senza sperperare denaro (che ad oggi il Milan non ha) non per questo a svantaggio della qualità. Che felicità ragazzi.

JENS PETTER HAUGE
Il ragazzo è costato 5 milioni e con 3 gol e 1 assist in 240 minuti si è praticamente già ripagato. Ora, andiamo cauti e non sobbarchiamolo di troppa responsabilità, che periodi neri capitano a tutti gli attaccanti: il ragazzo non va bruciato e non bisogna chiedergli la luna. È giovane e deve crescere.  In ogni caso Hauge rappresenta il cambio di marcia dello scouting milanista e della dirigenza finalmente liberata dall’ autolesionismo: le incapacità delle passate dirigenze non sono un’opinione.

CI DISPIACE PER BOBAN
Dispiace per Boban che si sarebbe meritato di gongolare un poco anche lui, essendo responsabile assieme a Maldini del cambiamento del Milan, perlomeno del modus operandi. Tempo addietro questi “colpi” di calciomercato potevamo solo osservarli negli altri club. E noi eravamo costretti a rosicare nelle paludi di metà classifica, con un’aria pesante, maleodorante e malsana all’interno della società Milan (più per incapacità che sfortuna), in una condizione claustrofobica determinata dall’inadeguatezza e dall’impossibilità di uscire dal pantano con “Calciomercati” assolutamente insensati, dissennati, incomprensibili e dilettanteschi.

QUANTO CI SENTIAMO LEGGERI NOI TIFOSI MILANISTI, DOPO OLTRE OTTO ANNI DI FINTE VENDITE, FINTI COMPRATORI, DEPRIMENTI DELUSIONI E IL REALE RISCHIO DI SPROFONDARE NELL’ABISSO?

Si è vista subito la mano di Maldini (E Boban), con l’acquisto di due calciatori (Theo Hernandez, Bennacer) che da subito hanno fatto la differenza. Pareva quasi surreale che dopo oltre 20 anni di acquisti superpagati ma di scarsissima qualità (l’ultimo Galliani e Mirabelli soprattutto) potessimo acquistare giocatori a costi da saldi di fine anno, si funzionali ma anche dotati di una buona tecnica; centrocampisti finalmente con una buona visione di gioco; ottimi difensori; buone ali; centrocampisti con capacità di lanci in profondità, smarcanti, diagonali, etc. Personalmente sono abbagliato e rintronato. Non eravamo più abituati. Ora finalmente si respira: aria nuova e dirigenti all’altezza e un allenatore che non si chiama Pep Guardiola, ma sa mettere una squadra in campo;  parla poco e non sputa veleno; umile e disponibile.

IL TANTO “RICHIESTO A FUROR DI POPOLO” SOSTITUTO DI IBRAHIMOVIC
Quelli che parlano di un sostituto di Ibra, mi fanno ridere. Non esiste un sostituto di Ibracadabra. Ne servono tre per sostituire Ibra: un centrocampista, un rifinitore e un attaccante. Ibra è tre in uno. Non solo: per un giocatore di pari qualità tecniche (e non parlo della evidente intelligenza calcistica) servono almeno 100 milioni. Ma, sia chiaro a tutti, anche avendo il denaro, ad oggi nel mondo del calcio un altro “Ibra” non esiste. Per cui, direi che potremo fare con quello che abbiamo in casa. Quando sarà ora di giocare per vincere la Champions, allora si farà un grande investimento per un grande campione. Oggi come oggi, qualsiasi sostituto di Ibra, rischierebbe di deludere.

CALMA E GESSO
La strada è ancora lunga, ma si vede la luce in fondo al tunnel… E si scorge la bandiera della Champions League. Maldini ci ha fatto capire che per avere una buona squadra e partecipare non servono miliardi.
Per vincere la Champions è un altro discorso, ma per questo avremo tempo.