Nessun segnale preliminare.
Nessuna indiscrezione trapelata, neanche una mezza voce anticipatoria che potesse far prevedere quanto letto il pomeriggio del 26 giugno 2020.
Eppure, l’Inter avrebbe praticamente chiuso l’operazione per l’acquisto di Achraf Hakimi, laterale destro di proprietà del Real Madrid ma da due anni in prestito al Borussia Dortmund.

SE CONFERMATO, CAPOLAVORO DI MERCATO
Non giriamoci troppo attorno: portare a conclusione un’operazione del genere sarebbe un autentico capolavoro, sia per il valore intrinseco del calciatore, ma soprattutto per la modalità con cui è stata condotta tutta la trattativa, sostanzialmente sottotraccia fino alle notizie riportate solo poche ore fa da diverse testate, le quali hanno sancito la quasi l’ufficialità del trasferimento del giocatore classe 1998.
Una manovra che attesterebbe ancora una volta il cambio di passo compiuto dalla dirigenza nerazzurra, che fino ad appena un anno e mezzo fa non poteva neanche solamente pensare di poter competere con diverse società internazionali (Bayern e Manchester City, ad esempio) per l’acquisto di talenti simili.
Questo autentico (eventuale) “colpo” smorza sicuramente le tensioni post-Sassuolo, confermando per l’ennesima volta la direzione netta che sta prendendo la società meneghina: una proprietà seria, una dirigenza solida ed una guida tecnica di spessore (il tanto chiacchierato Antonio Conte) sono le risorse fondamentali che stanno riportando l’Inter tra le mete ambite da calciatori ambiziosi e con voglia di vincere.
Urge infatti ricordare che senza queste componenti molti calciatori attualmente in rosa probabilmente non sarebbero mai giunti qui e la capacità attrattiva del club è cresciuta proprio grazie alla credibilità crescente delle varie anime della società.
Ciò, a mio avviso, è realmente definibile progetto. Una parola molto spesso utilizzata a sproposito ma che nel caso specifico del nuovo corso interista credo sia assolutamente calzante: niente proclami esagerati, voglia di tornare nell’élite del calcio che conta nel giro di poco tempo ma compiendo i passi giusti per una crescita costante che sta avvenendo.
I risultati degli ultimi giorni al di sotto delle aspettative non devono trarre in inganno: la società è sulla buona strada e questa ne è l’ennesima dimostrazione.

ATTENZIONE A NON ESULTARE PRIMA!
Le notizie riportate da autorevoli fonti non lascerebbero molti dubbi ma è corretto procedere coi piedi di piombo: una volta che la notizia sarà definitivamente confermata, allora sì, potremo realmente gioire per l’acquisto.
In realtà, però, ci sono comunque buoni motivi per festeggiare già adesso, come anticipato parzialmente in precedenza: il solo fatto di essere tornati ad essere destinazione gradita (o perlomeno da prendere in considerazione) da parte di atleti di questo calibro è, ad avviso di chi scrive, la miglior manifestazione di un processo di costante miglioramento che sta seguendo i suoi passi nel miglior modo possibile.

MA CHI È HAKIMI?
I sostenitori nerazzurri lo conoscono bene grazie alla sfida di Champions League disputata contro la sua attuale compagine in questa stagione la quale, di fatto, è risultata decisiva per l’eliminazione interista dalla fase ad eliminazione diretta della massima competizione continentale per club.
Nazionalità marocchina, 22 anni, è cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, riuscendo a disputare qualche match nella stagione 2017/18 con la maglia merengues.
Il suo vero valore, però, esce fuori in Germania, con la maglia giallonera: dopo la prima stagione in cui gioca con una certa continuità, è nell’attuale che si consacra come talento tra i più interessanti d’Europa, siglando complessivamente 9 reti in 45 presenze.
Il suo ruolo naturale è quello di terzino destro ma spesso ha mostrato propensioni offensive che lo rendono adatto anche come esterno di centrocampo. Inoltre, particolare da non sottovalutare, è un abile tiratore da fuori.
Nel suo ruolo è senza dubbio, insieme ad Alexander-Arnold in forza al Liverpool, il più grande prospetto del mondo, per capacità, corsa, dinamismo e apporto alla manovra d’attacco.
Un calciatore che, a dispetto della giovane età, può già vantare tanta esperienza maturata con due club di statura internazionale, le quali lo hanno reso uno dei più corteggiati d’Europa.

PEDINA FONDAMENTALE
Come suggerito dalla partita disputata appena due sere fa, la rosa nerazzurra ha delle lacune e non vi è alcun dubbio che sugli esterni manca quell’elemento capace di spostare gli equilibri.
Senza farsi prendere da troppi facili entusiasmi, sulla carta Hakimi è uno di quei profili che nel suo ruolo può essere definito un autentico top player, capace di innalzare il livello della squadra grazie alla sua freschezza e alla sua duttilità.
Da non sottovalutare, infatti, la possibilità di giocare sia come terzino che come esterno di centrocampo, che lo rendono utilissimo sia nell’ipotesi di un 3-5-2, sia in una potenziale difesa a 4, nel caso il tecnico salentino dovesse rinunciare al suo credo nella prossima stagione. Discorso che non può valere, ad esempio, per Candreva, attuale titolare della fascia destra. Nonostante riconosca la metamorfosi avvenuta grazie alla venuta dell’ex tecnico del Chelsea, che gli ha consentito di riscattarsi dopo un paio di stagioni assolutamente insufficienti, il numero 87 non ha queste caratteristiche e ad ogni modo, complice anche l’età, non può considerarsi una certezza su quella fascia.
L’arrivo del promettente terzino consentirebbe di avere una freccia di rango internazionale, con Candreva che potrebbe fungere da validissima alternativa.

CONCLUSIONI
Esaltarsi prima della conclusione delle trattative non è mai cosa giusta, ma in questo caso ho voluto fare un’eccezione proprio per sottolineare quanto la dimensione nerazzurra stia tornando quella a cui eravamo abituati ormai diversi anni or sono.
La squadra c’è e la fiducia in questa idea di sviluppo sta crescendo sotto tutti i punti di vista.
L’Inter sta tornando a fare sognare i propri sostenitori. Per i risultati occorre pazienza ma la rotta tracciata è quella buona.
Inter in progress…