“Juvee, storia di un grande amoree…”, “Forza la Juve, la Juve, la Juve aléé…”, i cori intonati durante il percorso fra l’Allianz Stadium e la Continassa, sede del Conclave. Giunti nel luogo designato, il Cardinale Agnelli, primus inter pares, pronuncerà il giuramento, facendosi portavoce dell’intera assemblea. Quest’ultima è composta, oltre che dall’Agnelli, dal cardinale Nedved, dal porporato piacentino Paratici, da altri cardinali minori (Federico Cherubini o Claudio Chiellini) e dal principale candidato verso la salita al soglio juventino, Massimiliano Allegri. Le volontà sono discordanti: Nedved e il buon Paratici sono contrari alla conferma di Allegri, mentre il numero uno rinnoverebbe volentieri la fiducia a Max. Tuttavia, è abbastanza auspicabile un accordo fra le parti. Dopodiché ciascun cardinale, posta la mano sullo stemma juventino, esegue il personale giuramento di fedeltà. “Extra Omnes”, frase di rito che apre le votazioni.

Si provvede alla consegna della scheda elettorale, sulla quale verrà annotata la preferenza dei partecipanti. I volti sono tesi, eppure, nonostante le iniziali premesse, è la più totale incertezza ad aleggiare nell’aria. Lo scrutinio non è poi così scontato, tanto da destare curiosità, sia nel collegio cardinalizio, che nella folle in attesa del responso. L’unico a mantenere un’invidiabile tranquillità è Allegri, pronto a tirar fuori qualche sua battuta a effetto, per stemperare eventuali tensioni, in caso di conferma o di trombatura. I 2\3 dei voti, necessari alla riconferma del tecnico, ieri pomeriggio, non sono stati raggiunti. Il comignolo sovrastante la struttura emette il verdetto: la fumata è grigia. Nelle case dei tifosi e nei pressi della Continassa si moltiplicano gli interrogativi.

La seconda votazione si terrà in data odierna. Filtra un cauto ottimismo intorno alla permanenza del livornese. Se così fosse, Andrea Agnelli si recherà da Max e chiederà, con la formula di rito:” Accetti la tua elezione canonica ad allenatore della Juve?”. In caso di risposta affermativa, la seconda domanda sarà:” Come vuoi essere chiamato?”. Espletata l’ultima formalità e indossati i paramenti bianconeri, Acciughina si ritirerà nella “stanza delle lacrime”. Tattica, tecnica, bel gioco e CR7 i pensieri più ricorrenti.

“Annuntio vobis gaudium magnum! Habemus Papam! Eminentissimum ac reverendissimum dominum, dominum, Massimiliano. Juventus Football Club allenatore, Allegri. Qui sibi nomen imposuit, “Acciughina”. La folla non condivide quanto è emerso dal Conclave. C’è grande curiosità intorno al discorso del diretto interessato. “Se mi sbalio, mi corigerete”, è da scartare a priori. Sono già in troppi ad arrogarsi tale diritto. “Sono un umile operaio della vigna del Signore”. Forse, ma Max ha più dimestichezza con gli equini che con i vigneti. “Avete scelto un Papa che è venuto dalla fine del Mondo”.
Non proprio, dato che Livorno non è così distante da Torino. “Boia de’ ”, da livornese duro e puro, “ma hi me l’ha fatto fare!?”, l’affermazione maggiormente accreditata.