Vi posso fare una domanda? Ma certo, devo. La Community serve proprio a questo: scambiarsi idee, fornire parerei, manifestare un’opinione. E’ magnifico riuscire a svolgere tale attività con persone educate, serie e competenti come i partecipanti a Vivo Per Lei.
Chiedo: A Voi piace questo calcio? Provo a elaborare una mia risposta. Personalmente la passione sta scemando. Ormai guardare una partita ha perso il suo fascino e principalmente per alcuni ordini di motivi. Si giunge alla gara dopo una fatica così importante che il tifoso è già stremato. “Si disputa. Non si disputa. Boh… Forse! E’ probabile di no. Bisogna valutare”. Giampiero Mughini direbbe: “Eddddai”. Così non si sopporta. Giuro che quando arriva il momento di assistere al match sono stanco e svogliato dal teatrino che lo ha preceduto. Gli allenatori dicono che gli atleti non devono giocare mentalmente la gara prima di scendere in campo. Ecco, questo è ciò che accade attualmente. Il principio descritto per lo spettatore, infatti, può essere traslato al calciatore. Se il supporter si approccia all’incontro stufo e recalcitrante, immaginatevi chi deve vivere la sfida in prima persona. Qualcuno obietterà: “Ma sono milionari. Non possono vantare certe rimostranze!” Stavolta non è una questione di denaro. Pur essendo straricchi funzionano come il più povero della terra. Non dispongono di menti particolari. Non sono robot. Sono esseri umani. Nutrono sentimenti, sono fragili o forti. Sono come noi! In questo periodo si parla sovente di torneo falsato. Fintanto che si rispettano le norme, il campionato non può considerarsi “irregolare”. Detto questo, dal punto di vista sportivo, si vive una condizione molto complessa. Si cerchi di non peggiorarla con inutili e logoranti tiritere. Quanto accaduto con Juventus-Napoli deve restare un fatto isolato. Ribadisco che, per il sottoscritto, il non disputare la partita ha rappresentato la scelta più corretta alla luce del cluster formatosi al Genoa e delle successive positività nei partenopei che avevano sfidato il Grifone solo qualche giorno prima. Non è garantito che il contagio degli azzurri fosse avvenuto contro i liguri, ma è possibile. Trattasi, però, di eccezione dell’eccezione che vede ben 22 positività all’interno del gruppo-squadra rossoblù. E’ un caso assolutamente rarissimo. Il Ministro Spadafora ha sostenuto, sul Corriere della Sera, che “sarebbe stato meglio trovare una soluzione condivisa: non è stato un grande spettacolo”. E’ esattamente ciò che penso. Condivido pure la punteggiatura. Si sarebbero potute rinviare le ostilità affermando che si trattava di situazione davvero particolare e potenzialmente molto rischiosa. Questo senza l’intervento dell’Asl che rischia di risultare un dannoso precedente. Un ulteriore motivo che conduce al calo della passione “pallonara” è rappresentato dall’assistere a un incontro pensando continuamente a ciò che lo circonda. Potrebbe essere l’ultimo. Non credo vi sia necessità di ulteriori approfondimenti. Non è finita. Che gusto c’è a osservare un match sapendo che poi si tratterà soltanto di altre tematiche completamente estranee allo sport? Il calcio non è più quello di 30 anni fa. I media sono proliferati, esistono i social e il supporter ha il sacrosanto piacere di poter discutere di pallone h24. La persona, sovente, utilizza quel gioco per distrarsi da una vita che presenta enormi difficoltà e immaginate cosa può accadere alla sua mente se le ritrova anche nei luoghi di svago…

Sino a ora ho manifestato il pensiero del tifoso che, vivaddio, può anche fare a meno del pallone. Ma chi vi opera? Da Cristiano Ronaldo ai magazzinieri e i medici, esiste una miriade di persone che mantiene le famiglie grazie ai proventi derivanti da quella attività. So bene che CR7 non ha necessità della sua professione per portare il pane sulla tavola, ma trattasi della punta di un iceberg. Gli ammortizzatori sociali, utili e sacrosanti, non possono essere la panacea di ogni male. Mi sembra di avere scritto questa frase dalle 200 alle 300 volte nei pezzi elaborati durante il lockdown e ritengo alquanto particolare trovarmi a ripeterla 8 mesi più tardi. Non voglio apparire presuntuoso. Tutt’altro. Ogni parere è ben accetto, ma pare oggettivo affermare che la Cassa Integrazione non abbia potenzialità infinite. Signori, voglio essere molto chiaro: un nuovo blocco totale è improponibile e si rischia di essere di fronte al grande pericolo di un doppio vincolo: se si asseconda la strada delle chiusure, per molti non vi saranno i mezzi di sostentamento. Se, invece, non la si persegue, il virus spadroneggia. Fortunatamente abbiamo ancora la chance di poterci tutelare da una simile scelta. Come? Rispettando le misure di distanziamento sociale, precauzioni e igiene. Sono la nostra ancora di salvezza. Non vorrei, però, che passasse il messaggio per cui la colpa della recrudescenza del covid-19 fosse attribuibile ai cittadini. Non è così. Occorre spartire la magagna. Sicuramente il pressapochismo è condannabile e deprecabile, ma la scienza sta impiegando tempi biblici e qualche misura, forse, non è pienamente centrata. So che per queste righe mi beccherò tanti “pollicini all’ingiù” da parte dei Colleghi Blogger, ma devo esprimere ciò che penso. Torno al calcio… Scusatemi! Questo sport merita il massimo rispetto e deve essere parificato a ogni altra attività. Il riferimento è chiaramente ad alcune affermazioni mediatiche non proprio felici di qualche Istituzione che prosegue nei paragoni con altri settori come, per esempio, la scuola. Chi sostiene una simile tesi è pregato di comprendere appunto che vi sono persone viventi grazie al pallone. Appartengono a una categoria inferiore? Per me, NO!!! Sono francamente allucinato e spaventato da simili retropensieri che giungono dai piani alti. Sono rimasto piuttosto scioccato anche da un intervento di Ricciardi, consulente del CTS, avvenuto a Radio Punto Nuovo Sport Show in cui il Professore si è permesso di svilire un protocollo la cui validità era stata ribadita solo qualche ora prima dal Ministro dello Sport. Non mi piace effettuare certi raffronti, ma in alcuni casi diventano indispensabili. Un dicastero ha una valenza sicuramente maggiore rispetto a un comitato con funzione consultiva. La mia apprensione, da inizio emergenza, è che queste persone assumano competenze di cui non dispongono. Ritengo particolarmente gravi le dichiarazioni di ieri alla luce di quelle dell’Onorevole Spadafora rilasciate il giorno precedente. Sto notando con piacere, però, che dopo la grande paura della scorsa primavera, l’opinione pubblica sta modificando il proprio registro. Giustamente è necessario restare con la guardia alta e rispettare le norme in vigore. Su questo non ci piove, ma il Popolo si sta rendendo conto che esiste un substrato psico-economico da tutelare e all’interno di quest’ultimo si trova pure il pallone.

Salvare il calcio, quindi, significa mantenere in vita una fetta molto importante dell’economia e una parte determinante della nostra cultura nazional-popolare intesa assolutamente in maniera positiva. Gettando lo sguardo sugli altri sport, la situazione pare poco chiara. Si dovrebbe sostenere che le attività di contatto vivano grandi difficoltà, mentre quelle diversa riescano a cavarsela meglio. In realtà, non sembra così. Se la pallanuoto maschile ha dovuto rinviare l’inizio del proprio torneo a causa di una molteplicità di contagi, il basket vive qualche positività, ma procede così come il calcio femminile o il campionato primavera. Lo stesso vale per la serie B e per l’estero. Perchè il massimo torneo italico pare inserito in una bolla di negatività non al SarsCov2, ma alle sue possibilità di sopravvivenza? La mediaticità della faccenda svolge un ruolo fondamentale. A questo si aggiunge un pizzico di sconforto dei tifosi logori dalle tristi notizie che giungono dal sistema e una spruzzata di cabala per cui pensare il peggio possibile condurrebbe, invece, al meglio. Assurdo, ma è la nota “tecnica del pianto”. Forse alcuni di quelli che venivano definiti con l’orrendo termine di “secchioni” ne conoscono perfettamente la dinamica: “Non sono pronto per l’esame! Non so niente! Non ho studiato a sufficienza per passarlo!”. Poi se ne escono con un bel 30, magari con lode, o un 28 che profuma di successo. Ecco, tale malefico marchingegno mentale avviene in tutte le attività, ma non può che creare nell’ambiente ansia e frustrazione. Se le Autorità venissero trascinate in questo calderone di angoscia, la ricetta sarebbe pronta e cotta a puntino. Gli altri sport, meno noti, sembra proseguano senza problemi. Il calcio, invece, viaggia spedito verso un definitivo declino creato dal covid-19 e dal pessimismo di parte di chi si trova a gestirlo. A questo si aggiunge il magico ingrediente, segreto come le dosi nella Nutella. Si può pensare alla mancanza di alcune attenzioni da parte di giovani atleti. Non posso e non voglio, però, accusare alcuno. Sono completamente contrario alla bolla, o “bubble”, stile NBA perché ritengo che impedire la vita sociale a una persona sia quanto di più becero e disumano possa avvenire, ma chiedo un ampio, enorme, gigante senso di responsabilità a milionari chiamati a tutelare l’integrità di un sistema. Grazie. Altrimenti, l’isolamento come quello dei cestisti americani sarà l’estrema ratio.

Intanto provo tristemente a godermi questa nuova Italia che vola con un c.t. magnifico dal punto di vista umano e professionale. Mancini è persona senza peli sulla lingua che non si nasconde e manifesta la sua opinione in modo garbato, ma efficace. E’ un mister che ha raccolto una Nazionale a pezzi sotto ogni aspetto rendendola una compagine in grado di competere per vincere l’Europeo. Attendo con ansia ulteriori risposte da Napoli e Milan. L’approccio al campionato è stato assolutamente positivo ma, signori, si ammetta che può risultare un immane specchietto per le allodole. I campani hanno sconfitto il Parma e un Genoa in palese difficoltà, prima del “casino” legato al match contro la Juve di cui non voglio nemmeno riparlare. I rossoneri hanno sfidato Bologna, Crotone e Spezia. Con tutto il rispetto, non si parla di invincibili armate. Sono curioso di osservare dove potrà arrivare il super Sassuolo di Locatelli, Berardi e Caputo. Per ora: “bene bene!”. Vale, però, il discorso di cui sopra.
Attendo all’esame anche la Vecchia Signora di Pirlo e la nuova superstraordinaria Inter contiana. Le tematiche sono infinite! Potrò avere delle risposte? Sì, dai… Chissà… Comincio a perdere un po’ la speranza. Intanto gioisco per Sinner, Berrettini, Trevisan e tutti gli altri italiani del tennis che stanno rilanciando questo magnifico sport nel Belpaese. Festeggio per top Ganna nel ciclismo e spero che Nibali possa scrivere una pagina importante di questo Giro d’Italia.
Attendo lo sci come risposte da Dovizioso, Valentino e gli italiani in Moto GP. Spero in una rinascita della Ferrari con il predestinato Leclerc e getto l’occhio sugli altri sport di contatto. Qualcosa funziona nonostante il covid…
Stasera ho un’asta del Fantacalcio, spero di portarla al termine della stagione.