Il Milan perde due a zero la semifinale di Champions e deve affrontare la cruda realtà. Ha vinto la squadra più forte, la più esperta ed attrezzata e aggrapparsi a recriminazioni o cercare colpevoli è totalmente inutile.
Ricordate la celebre frase di un film western di cui non ricordo il titolo? Quando un uomo con la pistola incontra uno con il fucile, il primo è un uomo morto.
Da tifosi abbiamo sperato nella partita perfetta, nel mettere in campo energie e soluzioni tattiche, che non abbiamo, in una serata storta dell'avversario, nella giocata di un singolo, o semplicemente che Leao, come Lazzaro, potesse alzarsi dalla panchina per regalarci scatti e dribbling. Tutto ciò non è successo. La bravura di Dzeko nel trasformare in gol, la prima e unica occasione avuta e l'eleganza di un attacco, per linee centrali, a smarcare Mikitarian che trafigge Megnan guardandolo negli occhi, chiudono già al decimo minuto ogni sogno di speranza.

Eppure, nonostante un inizio così drammatico, il pubblico rossonero ha incitato e cantato per tutta la partita. L'Inter mostrava tutta la sua forza, il Milan barcollava, come un pugile, incapace di reagire, ma sospinto dai propri tifosi è rimasto in piedi, sconfitto, ma ancora aggrappato ad una fievole speranza. Da tifoso cercavo anch'io di alimentare la fiducia di poter segnare un gol e riaprire la partire. Ricordavo un 2 a 2, con doppietta di De Vecchi, oppure altre situazioni similari, ma da "tecnico" vedevo troppo evidenti i segnali di una inferiorità sportiva che non si può azzerare impostando la partita volendo giocare alla pari. L'Inter è troppo superiore qualitativamente e ieri lo ha dimostrato, ripetendo la medesima partita giocata in Super Coppa. Dare la colpa ai singoli o all'allenatore è totalmente inutile. Personalmente con l'assenza di Leao, avrei giocato a specchio, come proposto nel derby di campionato, ma può il Milan rinunciare al gioco, come una squadra di provincia ?

Domanda che sarebbe opportuno girare al presidente, Cardinale. Se riesce a capire che questa semifinale deve solo essere un punto di partenza e non di arrivo, se conferma che le potenzialità di questa squadra e società, devono essere rivolte ad investimenti ben diversi dagli attuali, ma che possono generare utili inimmaginabile, se infine percepisce la differenza fra schierare Messias e, ad esempio, quel Zaniolo che non ha voluto comprare a gennaio, allora anche questa sconfitta, per quanto amara, segnerà un ulteriore step di crescita. Se viceversa bisogna solo affidarsi a riuscire a battere avversari più forti, allora sappia che né gli utili di bilancio né la passione dei tifosi, per quanto importantissimi, potranno segnare i gol che servono.

Allora guardo il lato positivo, ci serviva dare una spolverata al salone dei trofei, perchè il Milan manca da troppi anni fra l'Elite Calcistica Mondiale, non è la sconfitta a preoccuparmi, quanto piuttosto non saper cogliere la lezione che ci è stata offerta.
FORZA MILAN