Più volte ho ribadito la mia stima per Luca Serafini, che confermo incondizionatamente. Il bravo giornalista di recente, e da un po’ di tempo a questa parte, scrive di non essere affatto preoccupato dal mercato assolutamente sotto tono dei rossoneri adducendo, per la verità, motivazioni piuttosto valide anche se non sempre oggettive e condivisibili.

Provo dunque a farne un sunto per dire a me stesso cosa convince e cosa meno della situazione Milan al giorno d’oggi, non fermandomi quindi al deprimente mercato fatto fino ad oggi.

Elliot, Maldini e Boban sono una garanzia. Si, sicuramente di solidità economica il primo e di serietà gli altri due. Non finiremo in tribunale, non ci troviamo per fortuna nella spaventosa situazione della proprietà cinese in cui abbiamo rischiato di scomparire dalla storia del calcio. Il Milan sicuramente verrà gestito in modo virtuoso non foss’altro perche’ il fondo vorrà guadagnarci. Maldini e ancor più Boban rappresentano figure che vanno oltre il milanismo: non hanno alcuna intenzione di macchiare la loro reputazione con un club che scivoli stabilmente nella parte destra della classifica e finisca in “mani solide” come quelle di Yonghong Lì.

Eviscerati gli aspetti positivi, e non sono pochi, passiamo ai dubbi, così, giusto per non essere sempre catastrofisti.

Il mercato è vero che è ancora lungo ed è ragionevole ipotizzare che Giampaolo verrà accontentato per i ruoli che ritiene chiave e per i quali non abbiamo ad oggi acquistato nessuno.

Il ragionamento di Paolo secondo il quale col passare del tempo i prezzi calano, sul fatto che non ha senso partecipare ad aste o commissioni folli per giocatori di medio livello (Sensi, Veretout), pagare cifre da top player per Barella ,a me non dispiace (pensiamo all’affarone Kondogbia soffiato con un colpo di mano, che goduria è stata... per noi!).

Per contro la dichiarazione di Massara sul fatto che siamo già competitivi pareggia in quantità di sghignazzate quelle del geometra Galliani : non siamo affatto competitivi ; lo saremo quando ci saremo liberati di alcuni dei clienti lungodegenti della SPA Milanello sostituiti con giocatori funzionali (veri trequartisti, veri centrocampisti, vere seconde punte).

Fa male vedere i rossoneri accostati a nomi più o meno altisonanti (parlo di Ceballos non della comica Modric), e puntualmente accasati altrove? Sì. Ma chi se le beve è veramente un fesso masochista.

Oggi il Milan è come il comune mortale a passeggio in via della Spiga che appoggia il naso sulla vetrina dello stilista di moda e guarda all’interno i ricconi che comprano: si guarda, non si tocca e si vira qualche chilometro più in là, verso Corso Buenos Aires.