Cresce sempre di più l'attesa per la super Finale Mondiale di domenica al Lusail Stadium tra Francia e Argentina. Da una parte l'Albiceleste per interrompere una maledizione che dura dal lontano 1986, dall'altra i Transalpini del C.T Deschamps per entrare prepotentemente nella storia e aggiudicarsi il secondo titolo mondiale consecutivo.
La copertina di questa sfida è tutta per loro: Lionel Messi e Kylian Mbappe, una sfida generazionale che vede coinvolti probabilmente i due migliori  giocatori al mondo, nonché i due top scorer di questo mondiale (5 reti per entrambi). Intrigante è anche la sfida a distanza tra i due 9 Julian Alvarez e Olivier Giroud, che a suon di Gol (4) hanno contribuito in maniera decisiva al raggiungimento della finale.

Nei 22 che scenderanno in campo domenica, c'è però un giocatore di cui spesso si tende a parlare troppo poco, che un Mondiale da protagonista lo ha già conquistato, e che nonostante sia ancora fermo a zero gol in questa Coppa del Mondo è il vero insostituibile di questa super Francia. Parliamo di Antoine Griezmann, cuore e cervello della squadra di Deschamps, che in questa spedizione in Qatar si è messo totalmente a disposizione del C.T e dei suoi compagni di squadra, ricoprendo praticamente ogni zona di campo.
Sulla carta "le Petit Diable" si piazza alle spalle di Giroud nel 4-2-3-1 francese, ruolo che più gli si addice e dove riesce ad esprimersi al meglio. Tuttavia, in questo mondiale ha spesso ricoperto posizioni più arretrate, da centrocampista puro, non disdegnando contrasti e recuperi degni del miglior Kantè, dando equilibrio a tutta la squadra.
A tal proposito Paul Pogba, uno dei grandi assenti di questo Mondiale, ha ironizzato sui suoi social, rinominando il numero 7 in forza all'Atletico Madrid "Griezmannkantè". Ad avvalorare l'enorme Mondiale di Antoine c'è il fatto che questo forte temperamento unito ad un alto grado di abnegazione, non ha in alcun modo oscurato le sue indiscutibili doti tecniche: in questo Mondiale, il classe '91 francese è infatti primo a pari merito con Messi, Kane e Bruno Fernandes per assist realizzati (3), mentre è leader in assoluto per grandi occasioni create (7) e passaggi chiave (21). Numeri che rendono bene l'idea di che giocatore sia Griezmann, meno goleador di una volta, ma capace di sapersi muovere in campo come solo i più grandi sanno fare. A proposito di numeri, anche quelli con la sua nazionale sono altrettanto eloquenti. Antoine è terzo per numero di gol (42) nella classifica All Time dei marcatori della nazionale transalpina mentre, grazie ai due realizzati nel Quarto contro l'Inghilterra, è diventato anche il miglior assit-man, con ben 28 passaggi vincenti.

Fa perciò notizia che un calciatore di tale portata faccia fatica ad imporsi anche col suo club, ma cosi è, infatti nonostante il ritorno nella "sua" Madrid il rendimento di Griezmann non si è mai neppure avvicinato a quello che è stato il suo primo periodo coi "Colchoneros", anche a causa della folle gestione iniziale che, complici le tensioni tra Barcellona e Atletico riguardanti il futuro riscatto, vedevano Antoine giocare solamente spezzoni di partita. Passaggio al Barcellona nel 2019, che è stato sicuramente un momento spartiacque per la carriera di "Grizou", l'attaccante francese, complice anche un periodo non propriamente felice per il club catalano, che sborsò ben 120 milioni per assicuraselo, non ha saputo infatti mantenersi sui livelli altissimi delle stagioni precedenti, dove si era dimostrato uno dei primissimi calciatori al mondo.
Nel periodo tra il 2016 e il 2018, infatti, le "Petit Diable" ha conquistato, oltre al titolo Mondiale del 2018, dove fu senza dubbio il miglior giocatore Francese, un'Europa League con l'Atletico di Simeone (con doppietta in finale), una finale di Champions sempre con i "Colchoneros", il titolo di capocannoniere nello sfortunato, per i francesi, Europeo 2016 e soprattutto il terzo posto al pallone d'oro del 2018, dove probabilmente avrebbe anche meritato qualcosa in più. Siamo perciò di fronte ad un giocatore di primissimo rango, che ha dimenticato in fretta i recenti passi falsi col suo club mettendosi a totale disposizione dei suoi compagni nella competizione più bella e difficile, dove gli sono bastate solamente 6 partite per tornare sotto la luce dei riflettori.

Ora l'appuntamento è fissato a domenica pomeriggio, per ottenere un clamoroso bis del Mondiale in Russia, contro quel Messi con il quale non è mai sembrata scattare quella scintilla, che avrebbe potuto scrivere un finale diverso nell'esperienza "blaugrana" di Antoine.