E come sempre dopo un inizio c'è sempre una fine e stavolta a dire la parola 'fine' è uno di quelli che se parli di classi motociclisti non puoi non nominare: Valentino Rossi. Soprannominato fin da giovanissimo 'Il Dottore' o 'The Doctor' perchè aveva intuito la sensibilità, capiva subito qual era il problema di una moto. Uno che con la moto ci parlava, e ci si accucciava vicino nel momento di concentrazione. Uno che quando dici Italia è tra i cinque italiani più conosciuti all'estero dopo Silvio Berlusconi, Andrea Bocelli, Alessandro Del Piero e Francesco Totti, uno di quelli che però nella Moto è il più conosciuto di tutti, anche di Giacomo Agostini che ben più di sei titoli mondiali più del campione di Tavullia. Fin da bambino attratto dai motori grazie a papà Graziano, che anche lui chiama per nome e mai papà, che fù un discrerto pilota degli anni 70-80, ma quel che Valentino ha fatto è stato a dir poco strepitoso e forse glie ne manca uno per dire "10 e Lode!". Valentino cresce parlando di motori tra i Go Kart, perchè la mamma Stefania è terrorizzata a vedere quel bambino subito su una moto e gli preferisce le quattro ruote, ma lui qualsiasi cosa abbia il motore si può portare, e il papà che lo invoglia a provare e sperimentare, tanto che legava un motorino a rotelle alla sua macchina e Valentino dietro faceva traversi fin dall'età di due anni. Si capisce fin da subito che è un bambino prodigio, e a soli nove anni prende la licenza dei Go Kart, ma il prezzo è troppo alto, così papà Graziano lo inserisce nelle Mini moto, e da quel momento inizia l'avventura del piccolo dottore di Tavullia. A 13 anni prova l'Aprilia AF1 125 Futura, esordendo poco dopo sulla Cagiva Mito 125. Inizia così la prima striscia vincente, con un campionato italiano 1995 piazzandosi al terzo posto al campionato europeo. E' arrivato il momento di spiccare il volo e arriva la chiamata della scuderia Aprilia, dove sceglie il numero 46 che non lascerà più, che lo mette in sella alla RS 125 R del team privato AGV, che dopo averci preso confidenza nelle prime due gare, riesce al terzo tentativo a prendersi la prima posizione al Gran Premio di Brno, in Republica Ceca. La sua stagione terminerà con un nono posto finale, ma quel ragazzino di 17 anni è già sulla bocca di tutti, tanto che l'Aprilia nel 1997 lo passa nella sua moto ufficiale, dove si trasforma da Valentino a 'Rossifumi', sbarazzandosi dei più quotati portandosi a casa il suo primo titolo mondiale con 321 punti su 375 punti totali con undici vittorie su 15, stroncando sul nascere il migliore della categoria, il giapponese Noboru Ueda che si piazzò alle sue spalle. Senza pensarci su nel 1996, viene portato alla categoria superiore, la 250, sempre su Aprilia, sul team privato Nastro Azzurro, anche suo sponsor, dove inizia la lunga collaborazione con il nuovo capotecnico Rossano Brazzi, ma la stagione non è come sperata, cadendo alle prime due gare e piazzandosi alla fine al secondo posto con 201 punti, dietro al compagno di squadra Loris Capirossi. Nel corso della stagione si piazza per ben nove volte sul podio; 5 primo, tre volte secondo, e una volta terzo. L'anno successivo, 1997, vede la rottura di Loris Capirossi con l'Aprilia per controversie arrivate addirittura in tribunale, e Valentino Rossi diviene pilota unico del team Nastro Azzurro, e qui non ce n'è per nessuno, vincendo a mani basse il suo secondo titolo mondiale, con 309 punti frutto per lo più delle nove vittorie, due secondi posti e un terzo posto, partendo per ben 5 volte dalla pole position. Nel 1999 arriva il terzo titolo mondiale. Ecco che anche in 250 il passo è breve, per Valentino servono stimoli più grandi, tanto che arriva la fatidica chiamata della classe maggiore, la 500, passando da Aprilia a Honda nel 2001, portandosi dietro il suo sponsor personale Nastro Azzurro, con il quale avrà un legame decennale. Sulla sua NSR500 esordisce nell'intento di fare esperienza e di toccar con mano cosa significa gareggiare con dei campioni irridati come Max Biaggi e Kenny Roberts Junior, ma Valentino sembra non temere nessuno e al termine del campionato si piazza clamorosamente al secondo posto finale con 209 punti. Valentino lo vogliono tutti, e partecipa in estate, con la Moto 500 ferma, alla 8 ore di Suzuka, che Honda promuove sia al giovane di Tavullia  che a Colin Edward compagno di squadra, ma l'esperienza non è delle migliori visto che per problemi tecnici si deve ritirare. Nell'ultimo anno della classe 500, 2001, che poi diventerà Moto GP, Valentino Rossi, divenuto 'The Doctor' per tutti si laurea campione del mondo per la quarta volta, vincendo il modiale in tutte le categorie (125,250,500), con 325 punti, di cui 11 vittorie e un secondo posto. Il campionato si chiude con un terzetto tutto italiano, infatti dietro a Rossi, si piazzano Biaggi su Yamaha secondo e Capirossi su Honda terzo.  Si ripresenta ancora una volta alla 8 ore di Suzuka e diviene, ad oggi, l'unico italiano nel riuscire in tale impresa. Cambia il regolamento dal passaggio 500-Moto GP, passando dai motori da due a quattro tempi, che almeno inizialmente non trova il gradimento del ragazzo di Tavullia, passato di fretta e furia al team Respol della Honda, alla quale chiede di utilizzare ancora la due tempi, non contento della quattro tempi fornitagli dalla scuderia. Nel Gennaio 2002 però ci sono dissidi con la casa automobilistica, che appieda Valentino per la richiesta di rinnovo contrattuale. Le due parti continuano la stagione insieme ma non mancano le continue ripicche, tanto che Vale paventa la possibilità di lasciare la Honda e tornare in Aprilia, la causa sarebbe quella di non accettare che Valentino con la moto non ufficile nell'anno precedente avrebbe sovrastato i piloti delle Honda ufficiali, e che il suo ego sia superiore alla moto che porta, essendo nominato più lui della casa automobilistica. Ma le corse vanno oltre, e Valentino a fine stagione si porta a casa il quinto titolo mondiale, con 355 punti; 11 Vittorie e 4 secondi posti. Nel 2003 resta alla Honda e vince il sesto titolo; 9 vittorie e 5 secondi posti, straripando a Phillip Island, quando dopo essere stato penalizzato per 10 secondi, per un sorpasso effettuato su Marco Melandri con le bandiere gialle, impone un ritmo gara assurdo che lo porta a vincere il Gran Premio dando al secondo classificato ben 15 secondi di distacco, che annullano la penalità. La frattura però è insanabile, al termine della stagione Valentino Rossi e la Honda si separano in modo definitivo, con il pilota che rifiuta categoricamente il rinnovo contrattuale, ma non solo accetta l'offerta della acerrima rivale; Yamaha.

La stagione 2004, il pilota di Tavullia si siede sulla Yamaha che non vince un mondiale dal lontano 1992 e che si trova in uno dei suoi peggiori momenti della storia, reduce dalla fallimentare stagione 2003 con un solo podio. Valentino accetta l'offerta da 15 milioni di Euro a stagione, oltre che, per la prima volta, accettare la sponsorizzazione tabaccaia della Gauloises, che contribuisce in parte al suo ingaggio, divenendo lo sportivo italiano più pagato di sempre. La Honda però continua a mettere i bastoni tra le ruote al pilota, che dovrà attendere la scadenza naturale del contratto, ancora in essere, e gli nega di provare la nuova Yamaha, fino a quel momento. Nonostante tutto e con pochissimi giorni di prova Valentino porta la sua YZR-M1 davanti a tutti alla prima gara in Sudafrica. In quel Mondiale avrà due ossi molto duri da battere, quel Max Biaggi e Sete Gibernau, tra sorpassi e controsorpassi da far drizzare i capelli anche a chi non ne ha, e strappa con 8 vittorie e due secondi posti il titolo Mondiale con 304 punti, ai due rivali portandosi a sette nel suo palmares personale e dopo dodici anni riporta un titolo alla Yamaha. Nel 2005 porta a otto i suoi Mondiali con 357 punti, con quattro gare di anticipo; 11 Vittorie, 3 secondi posti e 2 terzi. Sembra che nessuno possa fermare il campione di Tavullia, ma le stagioni 2006 e 2007 sembrano non proprio pensarla così...Nel 2006 cade subito alla prima gara a Jerez della Frontera, in Cina è costretto a ritirarsi per una foratura alla ruota posteriore, in Francia problemi al motore, ma comunque arriva all'ultima gara in testa al Mondiale, ma nell'ultima a Valencia si stende lo perde, lasciando il titolo a Nicky Heyden. Il quinquennale consecutivo di Valentino s'interrompe così a Valencia, e nella testa del pilota è tutto da rifare. Nel 2007 ha un nuovo rivale Casey Stoner su Ducati, che a fine stagione sarà il nuovo campione del Mondo, Valentino si deve accontentare della terza piazza finale.

Il 2008 Valentino Rossi è pronto a riprendersi la scena, stufo di due stagione perse dietro a Heyden e Stoner, affiancato in scuderia dallo spagnolo Jorge Lorenzo, che porta addirittura alla divisione del box, per non rivelare i dati che Valentino vuole impostare sulla sua moto, così i due sono nella stessa scuderia, ma in realtà saranno rivali in pista. La stagione non parte per nulla bene, dove Stoner, Pedrosa e Lorenzo si dividono il podio, poi Vale torna sul gradino più alto del podio per tre gare di fila; Cina, Francia e Italia. Da quel momento non si fermerà più, raggiungendo il pilota con più vittorie in carriera, Angel Neto a quota 90. Dopo Laguna Seca arriva un poker strepitoso di vittorie; Brno, Misano Adriatico, Indianapolis e Motegi. A Indianapolis vincendo la prima gara svolta su quel circuito, raggiunge il campionissimo Giacomo Agostini nelle vittorie nella massima categoria a quota 69, e con tre gare di anticipo porta a casa il suo ottavo titolo mondiale, quarto, in Moto Gp, raggiungendo le 100 vittorie in carriera. Ma per Valentino la stagione è anche amara, quando viene a sapere che il patrigno (i suoi genitori naturali erano separati) si era suicidato. Nel 2009 arriva il nono titolo mondiale, stavolta imponendosi davanti al duo spagnolo; Lorenzo,Pedrosa e l'americano Stoner. Quell'anno sarà soprannominato 'La Gallina Dalle Uova D'oro', con tanto di maglia indossata al festeggiamento, portandosi al terzo posto nella storia di titoli mondiali vinti dietro soltanto all'irrangiungibile Giacomo Agostini a quota 15 e ad Angel Nieto con 13. 

Valentino sembra poter ripercorrere il cammino di Giacomo Agostini, ma nel 2010, cadendo dalla moto nelle prove del Gran Premio d'Italia al Mugello, si procura la frattura scomposta ed esposta di tibia e perone. Operato al CTO di Firenze, e la sua degenza sarebbe dovuta essere di due mesi, ma Valentino non vuole saperne e in poco meno di un mese, ancora camminando con l'aiuto delle stampelle, torna in sella alla sua Yamaha, e riesce clamorosamente a piazzarsi al terzo posto finale al mondiale, dietro Lorenzo campione e Pedrosa secondo e davanti a Stoner. L'esperienza in Yamaha è agli sgoccioli, entrando sempre più in crisi negli ultimi mesi con il comapagno di squadra Jorge Lorenzo, che lo portano all'addio e al passaggio alla Ducati.

Valentino torna in Italia, a Borgo Panigale, cittadella della Ducati nel 2011. Ma la sua esperienza non porta nulla di buono, anzi... Nel biennio da ducatista non gli porta nessuna vittoria, e Rossi anche in contraddizione con il gruppo dirigente e tecnico che non è della quale, alla richiesta di assecondare le volontà dei piloti. Il 2012 oltre alle continue domeniche no, rimedia anche la rottura del quinto metatarso della mano sinistra. Ma la cosa che spezza il cuore a Valentino è la morte del suo pupillo, quel Marco Simoncelli suo erede naturale, nel quale è coinvolto insieme al suo compagno di scuderia Colin Edwards. Simoncelli; alla curva 11, perde il controllo della sua moto e, nel tentativo di non cadere e tornare in traiettoria, attraversa la pista e incrocia la strada di Colin Edwards e proprio di Valentino. Valentino e Marco erano amici abituali, e si allenavano insieme, anche se in pista i due erano i contendenti al Mondiale. 

Il 2013 oltre ad un secondo posto dedicato all'amico scomparso, Valentino non riesce a impressionare, e così a fine stagione lascia la scuderia di Borgo Panigale, tornando alla Yamaha, dove torna a fare coppia con Jorge Lorenzo. Valentino torna subito ad alti ritmi, anche se anche in casa Yamaha non riuscirà che a conquistare il quarto posto finale nella classifica generale. La sua moto è molto inferiore a quella di Lorenzo, e quindi si capisce fin da subito che Valentino sarà più una spalla che un proprio e vero rivale di Lorenzo per il Mondiale. Nasce l'egemonia spagnola al vertice, dove il campione in carica è Marc Marquez, oltre ai due contendenti Lorenzo e Pedrosa. E proprio questa egemonia, dopo una stagione più che buona per Rossi che chiude il 2014 al secondo posto finale dietro alll'ancora campione Marquez, il 2015 sembra l'anno del ritorno di Valentino Rossi al titolo, ma qualcosa sembra non volerglielo far vincere...

Mettendo spesso il bastone tra le ruote del due volte campione del Mondo Marc Marquez con il quale Valentino ha un buonissimo rapporto, e con l'acerrimo nemico Lorenzo della stessa scuderia. Il rapporto con Marquez va logorandosi nel tempo, i due si trovano spesso a battagliare per la vittoria finale di ogni gran premio e proprio in uno di questi succede il fattaccio. Nella penultima gara del Mondiale 2015 in Malesia, quando un aggressivo corpo a corpo fra i due si è risolto nella caduta di Márquez: ritenuto colpevole dalla direzione gara, Rossi si è visto così retrocesso all'ultimo posto della griglia per la successiva e ultima gara del campionato a Valencia. Partendo ventiduesimo all'ultima gara con sette punti di vantaggio su Lorenzo, Rossi vede svanire il suo possibile decimo titolo mondiale. Rossi accuserà poi Márquez di non aver mai provato a sorpassare Lorenzo nell'ultimo appuntamento stagionale, favorendo così volutamente la vittoria del titolo da parte del connazionale. La cosa si ripeterà nel 2018, stavolta il mondiale per il pesarese non era alla sua portata, con Marquez che azzarda un sorpasso che porta alla caduta Valentino.
Rossi non avrà più l'opportunità di gareggiare ad altissimi livelli arrivando nel 2021 al ritiro dopo 431 gare di cui 115 vittorie e nove mondiali.
Il 'Dottore' comunque non lascerà i motori, visto che ha una sua scuderia, di cui è fondatore  e proprietario, con la partecipazione della piattaforma Sky; La SKY Racing Team VR46 con quartier generale a Tavullia, che quest'anno aveva sulla sua sella sia Celestino Vietti che Marco Bezzecchi nella 250, e che nel 2018 ha vinto il suo primo e unico titolo mondiale nella Moto 2 con Francesco 'Pecco' Bagnaia. Altro progetto legato alla scuderia, è la VR46 Riders Academy, dove cresceranno i prossimi campioni del domani, almeno questo spera il 'Dottore', anche qui c'è lo zampiono di Sky come partnership, da cui sono già usciti, l'appena detto Francesco 'Pecco' Bagnaia, Franco 'Morbido' Morbidelli e il fratellino del nove volte campione del Mondo, Luca Marini. 

Il futuro? E' appena dietro l'angolo, lo stesso Valentino ha detto, in una intervista con Guido Meda, voce storica della Moto Gp, che parteciperà alla prossima Endurance, sulle quattro ruote, ma che ancora non ha chiara quale sarà la sua casa automobilistica, specificando che ce ne sono più di una pronte ad accoglierlo. E chiudendo con un augurio per la prossima nascita della figlia, per il quale il nome è un continuo batti e ribatti tra i due genitori Valentina per papà e Sofia per la mamma, che lo renderà padre per la prima volta all'età di 42 anni, dalla compagna Francesca Sofia Novello, non mi resta che ringraziarlo per tutti i momenti magnifici che ci ha fatto vivere e per averci portato per nove volte sul tetto del Mondo.
Grazie Vale!