L'Italia si ferma ai quarti di finale. Purtroppo senza fare un tiro in porta nel secondo tempo ed essersi mangiate con errori clamorosi le occasioni d'oro nel primo tempo. Di più non si poteva pretendere.  E' già un miracolo essere arrivati a questo punto. A queste ragazze va detto grazie. Grazie anche a un sistema mediatico che ha deciso di investire nel calcio femminile, che potrà essere fonte di business, sicuramente e quello che ci si augura è che si possa iniziare a discutere di diritti. Di finirla con le discriminazioni che esistono con i colleghi maschietti. 

Il calcio è calcio, pur nella consapevolezza delle differenze che esistono tra quello maschile e femminile, ma che non devono essere fonte di diseguaglianze.

Ora che l'avventura dell'Italia femminile si è fermata, non dimentichiamoci del calcio femminile.

A livello mediatico verrà seguito, ma se si vuole essere ai livelli delle grandi, come USA, Germania, Olanda, Cina, si deve investire in questo settore a partire dai nostri vivai. Non si può andare avanti solo a copi di miracoli e imprese. Serve un sistema. A partire dalle scuole. Si devono abbattere le barriere, i pregiudizi, le discriminazioni. Le ragazze della Nazionale femminile hanno segnato la storia, ora sta al Paese decidere se volerla raccogliere questa storia, oppure chiuderla qui.