Lo avevo già detto ad inizio avventura che Roberto Mancini andava ringraziato comunque a prescindere per aver accettato la panchina della nazionale; ora però bisogna proprio dirgli un grazie grande così e sperare di tenerselo stretto.
L'Italia calcistica, dopo la sfida con la Svezia, era piombata nel buio più profondo, con l'incredibile estromissione dai mondiali in Russia, con un allenatore allo sbando, un presidente di Lega che... bhe stendiamo un velo pietoso, una nazionale che ovviamente non era tra le migliori compagini europee, ma sicuramente a quei Mondiali avrebbe potuto arrivarci, ma che gestita in quel modo è stata un vero e proprio fallimento.
Dal giorno dopo iniziarono come sempre le finte rivoluzioni, tante tante parole, scarichi di responsabilità, ma il primario problema era riprendere in mano la nazionale, trovare qualcuno di affidabile e che fosse un po riconoscente per questa nazionale e che iniziasse un percorso di rinnovamento. Ma inizialmente i primi contattati come Ancelotti e Conte risposero con una mano sul cuore... no grazie. Ovviamente chi ha da guadagnare a prendere in mano una nazionale allo sbando, dalle macerie e di farsi su le maniche, sapendo che molto probabilmente una ricca e più tranquilla panchina di un club ti aspetta? C'è da sporcarsi le mani, c'è da ripartire da zero, c'è da capire chi ha finito il ciclo e su chi puntare, con i tempi di una nazionale e non di una squadra di club. Alla fine accetta Roberto Mancini, allenatore fidato, esperto con idee di gioco giovani e divertenti. Ci sono perplessità su di lui, come se davanti alla sede della Lega ci fosse stata la coda, ma lui se ne infischia e parte per la sua strada. Fiducia a vecchi e nuovi volti, tentativi, prove esperimenti, e pian piano la nazionale inizia a riprendere una certa fisionomia, un copione di gioco ben preciso.
Come sempre la nazionale non è mai aiutata dalla squadre di club, che tentano sempre di mettere i bastoni tra le ruote ai vari stage o raduni, è il gioco delle parti e ci sta, però poi ci vorrebbe l'onestà di ammettere che della nazionale non interessa poi a molti, ma il progetto funziona. Dopo anni di buio sembra che la generazione di buoni centrocampisti sia nuovamente in rampa di lancio. Il vuoto lasciato dai Pirlo, De Rossi ecc... sembra essere meno vuoto, Verratti, Jorginho, Locatelli, Barella, Bernardeschi, Tonali tra gli altri fanno ben sperare. Poi dietro c'è l'esperienza di Bonucci, Acerbi, Romagnoli, il giovane Bastoni, Florenzi. Insomma di carne al fuoco ne abbiamo. Semmai qualche problema lo abbiamo nel reparto di attacco. Sembrano eternamente lontani i tempi dei Baggio, Totti, Inzaghi, Toni, Vieri, Del Piero. Ora i Belotti e Immobile, sinceramente non possono essere accostati a nessuno dei sopracitati, opinione personale, ma questi due non sono e non saranno mai grandi attaccanti, lo possono essere e fare la differenza soltanto in squadre di seconda o terza fascia come Lazio e Torino che possono permettersi una squadra per loro. Purtroppo non c'è molto altro all'orizzonte, Kean non è ancora maturo, per il momento, Balotelli credo anche basta parlarne, e poi c'è tutta quella serie di mezze punte, mezz'ali, mezzi centrocampisti, né carne né pesce come i Chiesa i Berardi e Bernardeschi che bazzicano tra attacco e centrocampo. Insomma l'intento di creare ancora una nazionale credibile è stato compiuto con grande successo.

Mancio ha ridato fiducia e progetto ad una nazionale allo sbando, l'ha portata alle "Final Four" del 2021 con Francia, Spagna e Belgio. Ma al di là di questo risultato, ha dato credibilità, fisionomia e un metodo di gioco ben chiaro e preciso. Anche con molti cambi di interpreti ed esperimenti, il risultato non cambia, vuol dire che l'impianto gioco è stato ben recepito da tutti e chiunque scende in campo sa cosa è come deve farlo, e questo succede soltanto in squadre con una identità ben precisa e un rapporto di fiducia tra squadra e allenatore importante. Gli stessi giocatori ammettono tranquillamente che il gruppo della nazionale è veramente un gran bel gruppo e il rapporto con il CT più che ottimo. La videochiamata di ieri sera del CT alla squadra per congratularsi con loro, a fine partita, è stata veramente una bella cosa. Ricordo che Mancini ieri non c'era causa virus, sostituito da Evani.

Ora la domanda è: Mancini resterà o accetterà le offerte di qualche club che gli sta facendo la corte?
Arrivato fino a qui, potrebbe tranquillamente dire anche "ok ragazzi io il mio l'ho fatto e ora avanti un'altro" e qualcuno lo farebbe di sicuro, ma Roberto credo, anzi sono sicuro, almeno almeno fino agli europei starà saldamente seduto su quella panchina. Primo perché è un certo tipo di uomo e professionista, secondo perché sa benissimo che il progetto che è nato potrebbe dargli ancora delle ottime soddisfazioni. Lui all'Europeo ci crede davvero, se non come vincitori, sicuramente come protagonisti insieme ai migliori e vorrà giocarsi tutte le sue carte fino alla fine. In fin dei conti il traguardo di questo percorso sono sempre stati gli europei, che purtroppo non si sono potuti svolgere regolarmente quest'anno. Quindi almeno fino a quel momento possiamo stare tranquilli, poi si vedrà. Bisogna vedere al termine di questa stagione come saranno messe molte squadre di club importanti che potrebbero puntare forte sul Mancio.
Psg e Juventus sono già con le antenne dritte. Comunque sia... grazie, grazie, grazie Roberto, grazie per aver avuto il cuore e il coraggio che altri non hanno avuto: hai avuto ragione tu, ci hai ridato fiducia e senso di appartenenza agli "azzurri".
Ora prepariamoci ad un bellissimo Europeo, e poi... vada come vada, ti saremo comunque e sempre grati!