Lo ammetto, non riesco ad essere obiettivo su Gennaro Ivan Gattuso.

Da simpatizzante del Perugia lo ricordo ancora quando Galeone lo chiamava "Leoncino" e già quindicenne faceva vedere tutta la sua grinta sul campo dell'antistadio Curi. Ricordo quando Nevio Scala, al termine di una triste stagione che vide il Grifo tornare in B lo fece giocare sulla corsi di destra nel suo 5-3-2.

Poi la fuga in Scozia. Lì mi fece davvero incavolare. La seconda volta che mi fece incavolare fu quando tornò in Italia... tra tutte le squadre andò proprio in quella Salernitana che per anni era stata la bestia nera del Grifo prima in serie C, poi in B e infine in A.

Poi il Milan. Da allora è stato amore puro, rispetto senza fine. Gennaro Ivan Gattuso ha cessato di essere l'acerbo Leoncino perugino per diventare l'indomito e irriducibile Ringhio. Gattuso è stato per anni l'anima, il cuore, il polmone di un Milan bellissimo. 

Gattuso è diventato per me campione del Mondo ben prima di Berlino.

Non riesco ad essere obiettivo sul Gattuso allenatore. Sì, è vero, la squadra gioca male... ma siamo sicuri che le colpe siano tutte sue? Con l'attuale rosa altri allenatori saprebbero fare meglio?

Non lo so e ormai non è più nemmeno un argomento importante.

Con le dimissioni di ieri si apre una pagina nuova nella storia del Milan e in quella di Gattuso. Ad entrambi l'augurio di un futuro migliore dell'attuale grigio presente.

Ultima nota sulla rinuncia da parte di Gattuso ad un ingaggio da oltre 5 milioni. Un gesto immenso, da vero signore, da vero innamorato del Milan, da persona d'altri tempi. 

Come si fa a non voler bene a Gattuso?

Grazie di tutto Ringhio e a presto... sono certo che non riuscirai a stare troppo tempo lontano dai sacri cancelli di Milanello!