L'arrivo di Mario Draghi al comando del Governo ha suscitato consensi e piene adesioni al progetto del nuovo esecutivo, anche da parte di chi prima chiedeva le elezioni come unica soluzione all'impasse seguito alle dimissioni di Conte e dei suoi ministri. E sicuramente all'inizio  gli entusiasmi "ribollivano" nelle dichiarazioni degli esponenti dei vari partiti che hanno aderito alla nuova formazione governativa, con la sola eccezione di Fratelli d'Italia della Meloni, che probabilmente ha una sua strategia politica che la porta a tenere le distanze dal nuovo esecutivo.

Oltre alla formazione dei Ministri e sottosegretari, Mario Draghi ha subito cambiato il capo della Protezione civile, Arcuri, con il generale Figliuolo, uomo esperto di logistica e protagonista di molte imprese militari all'estero con la forza militare di pace. La decisione ha suscitato molti consensi, soprattutto da parte di chi criticava la eccessiva esposizione di immagini floreali nei luoghi dove dovevano essere somministrate le vaccinazioni. Ma a parte questo "problema" floreale, non sembrava che la campagna vaccinale incontrasse particolari difetti, anzi eravamo al passo con gli altri paesi, se non meglio. Ma il Generale Figliuolo ha subito fatto proclami trionfalistici, promettendo dosi "milionarie", come se fossero ricchi premi e "cotillons", ma facendo presto i conti con lo stesso problema che si era presentato anche ad Arcuri: la mancanza di vaccini. E questo, deve fare pensare che più che uomini validi, abbiamo bisogno di santi in grado di fare miracoli. La bacchetta magica non c'è, e se ne stanno accorgendo tutti amaramente, poichè la situazione non presenta un deciso miglioramento , semmai in taluni casi dei peggioramenti, soprattutto nella nostra economia, con proteste e ribellioni da parte di chi non lavora da oltre un anno, come palestre, cinema e teatri, o ristoratori ed albergatori, da almeno sei mesi o più. la luna di miele non decolla, anzi comincia a portare distinguo e critiche anche da parte di esponenti dello stesso Governo. Come a dire che siamo sempre in campagna elettorale, e come si salta sul carro, si può velocemente scendere dallo stesso carro, magari imprecando e negando ogni coinvolgimento nella spartizione delle responsabilità sulle decisioni prese, come se lo sport preferito di alcuni nostri politici sia sempre lo stesso. C'è chi parla, e c'è chi prende decisioni.  
Un altro problema è il ritardo dei ristori, che dopo la "performance" di Renzi, sono in forte ritardo, tanto che si ha già bisogno di un nuovo scostamento di bilancio, naturalmente pagato da noi cittadini esercitati al pagamento delle tasse.

Premetto che la decisione di sostituire Arcuri non l'ho molto digerita, non perché io sia un sostenitore di Arcuri(proprio per niente), ma perché quando le decisioni arrivano per ottenere dei regolamenti di conti e non per effettiva necessità, allora il nostro Draghi mi delude alquanto. Abbiamo visto i danni che hanno fatto alcune regioni nel combattere la pandemia, e ancora oggi non si sono del tutto affrancate dalla disorganizzazione che hanno esibito agli occhi degli italiani sgomenti; ma cercare di trasferire le responsabilità su di un uomo che ha sempre agito con velocità e onestà, mi sembra un bieco esercizio di teatralità politica rifuggente dal contesto reale della nostra situazione pandemica.  E perciò l'avere assecondato questa condizione, lo considero un atto di debolezza non distintivo di un uomo in grado di fare tremare i banchieri d'Europa.   Ma c'è dell'altro, negli ultimi provvedimenti ha messo in difficoltà tutto l'esecutivo nel momento in cui, con tutte le chiusure in atto di esercizi e attività in forte crisi, ha concesso viaggi all'estero a cittadini che non possono neanche cambiare regione nel nostro paese. La discriminante si avverte soprattutto nel controllo quasi assente alle partenze ed agli ingressi nel nostro territorio, con tutta una serie di provvedimenti poco chiari e di difficile comprensione dal lato sanitario. Ho invece applaudito la decisione di trattenere le 250.000 dosi di Astra Zeneca (oggi Vaxzevria) prodotte in Italia e destinate ad altre nazioni. L'Europa si è subito accodata alla decisione presa, non così quando lo stesso Draghi ha definito Erdogan un "dittatore". Qui, da parte di un "banchiere" mi sarei aspettato più prudenza, o almeno una frase sibillina, perché i banchieri in talune situazioni, meno parlano e meglio è, e se parlano, devono dire ancora meno. 

Che Erdogan sia un dittatore è chiaro a tutti, anche alla luce delle migliaia di oppositori politici, giornalisti e intellettuali imprigionati, per non parlare di elezioni truccate e leggi "ad personam". Spero che la "gaffe" sia voluta, probabilmente per smuovere le acque e poi indurre la parte offesa ad uscire allo scoperto e poi negoziare, in stile americano.  Erdogan deve stare attento, perché avere come nemici la Ursula Von der Leyen e Mario Draghi gli può costare molto. Questo perché la Von der Leyen come capo della Commissione Europea, ha la possibilità di aprire o chudere i rubinetti dei soldi da  destinare al leader turco, mentre Draghi ha le mani nella finanza internazionale, e questo per Erdogan, già alle prese con una difficile crisi economica e un crescente malcontento, può essere molto pericoloso.

Ma il problema grosso è la lotta alla pandemìa, dove si registra un difficile approvvigionamento di dosi vaccinali, con alterne vicende nella distribuzione dei prodotti promessi. Le aziende farmaceutiche si sono rivelate molto lacunose nel rispettare i contratti e l'Europa,    contraente per ogni stato, sta facendo una brutta figura. Che qualcosa sia andato storto è chiaro, e che qualcuno abbia  preso qualche "scorciatoia" è più di un sospetto. Stati Uniti, Regno Unito e Israele hanno fatto la parte del leone nella spartizione dei vaccini, lasciando l'Europa con dosi minime residuali. Ma ci si è messa anche la scarsa "sicurezza" mostrata in alcuni casi da vaccini come Astrazeneca, e ultimamente, Johnson & Johnson. Ci sono molte considerazioni da fare. La prima è che in Europa non si producono sieri vaccinali, e se si producono, la licenza è di aziende extra territoriali , situate in Inghilterra, USA o Svezia, mantenendo il controllo della produzione, così facendo soddisfando prima il bisogno interno, e dopo procedere all'esportazione dei prodotti in eccesso verso l'Europa. Questo comporta che le economie dei paesi che escono prima dalla pandemìa, hanno un vantaggio enorme  nella  ripartenza delle attività produttive. Ma il ritardo nella somministrazione di vaccini porta con sé un altro rischio, quello di una minore efficacia dei vaccini, a causa della continua mutazione del virus, che oggi è ancora controllabile dai vaccini, ma che possono essere inefficaci in futuro, riaprendo una nuova corsa ai vaccini, e deprimendo ulteriormente la ripresa economica. Dall'altra c'è anche da registrare che la ricerca scientifica è stata straordinariamente  veloce, quindi ha avuto meno tempo di  sperimentazione di quanto si deve concedere a queste scoperte, che in media ci impiegano una decina di anni a prodursi. Ma oggi li abbiamo, anche "difettosi" ma li abbiamo, quindi non capisco perché taluni "tagliano" la coda, mentre altri scappano dalla lista per vaccinarsi. Un altro problema è stato sollevato da alcuni virologi, e riguarda la famosa "immunità di gregge". Per verificarsi si deve arrivare a circa 80/85 % di persone vaccinate o immunizzate, perché così le persone infettabili possono essere protette da quelle immuni e non infettive. Il problema sollevato è che il virus che abbiamo oggi non è minimamente uguale a quello originario, avendo subìto mutazioni continue, generate anche dall'inerzia di vari paesi sconsideratamente inerti nella lotta al virus, come la stessa Inghilterra all'inizio, e gli USA di Trump, per non parlare di Bolsonaro, che in Brasile sta letteralmente decimando la popolazione grazie alla sua noncuranza oggettiva nel combattere la pandemìa. L'auspicio è che i vaccini funzionino, combattendo le mutazioni virali. 

Ma un alleato potremmo averlo nello stesso virus. Come storicamente è sempre avvenuto, dopo un annetto le epidemie si sgonfiavano di colpo, grazie alle mutazioni dei virus da pericolosamente letale ad un semplice virus del raffreddore, e questo perchè lo stesso virus muta per potere sopravvivere, magari sottotraccia, ma in modo non pericoloso per gli esseri umani. Ma per arrivare a questo, si deve arrivare alla situazione in cui lo stesso virus si senta minacciato, e solo con una forte immunizzazione delle persone si può metterlo all'angolo. 

Tornando A Draghi, spero Presidente, che lei sappia tenere a bada le istanze a volte perniciose e tearali che alcuni leader politici vogliono imporle, anche perché pare si senta dire che anche il ministro Speranza sia entrato nella cerchia dei soggetti "sacrificabili" sull'altare del buon ritorno propagandistico in chiave elettorale. Sarebbe una mossa inopportuna, semmai veda di dire a qualche baldanzoso politico di incominciare a dire cose sensate e non sciocchezze che nessuno sopporta più. Abbiamo già il virus, astenersi perditempo per favore.