God save the Queen, è il motto e l'inno degli Inglesi, che vuol dire "Dio salvi la Regina". E se per caso avessimo un Re? Allora, sfruttando l'onomatopeica inglese, sarebbe "God save the King".
La lingua inglese è fortemente semplicistica in molte sue regole, come ad esempio l'uso del presente per indicare il congiuntivo. In questo caso "save", salvare viene usato sia come salva, che salvi.  
Ma semplice non è stato il lungo regno di Elisabetta II, durato ormai 75 anni, passato attraverso guerre, crisi istituzionali, problemi di corte e per ultimo la pandemia. Ma l'inossidabile Elisabetta non ha mai battuto ciglio ed ha sempre sconfitto tutte le avversità. E forse la più difficile fu la questione della nuora Diana, donna che pensava di avere sposato il suo principe azzurro, e che invece, come nelle peggiori favole, si ritrovò un "orco" ammaliato da un'altra donna

Elisabetta II si ritrova Regina perché suo padre Giorgio VI muore, ma l'erede legittimo, suo fratello Edoardo VIII, viene obbligato dal Parlamento inglese ad abdicare, causa il suo amore perduto per una donna divorziata.
Corsi e ricorsi storici.
Anche oggi abbiamo un caso analogo, ma non penso che il Parlamento, già alle prese con i suoi scandali, possa ripetere una tale imposizione. E quindi Carlo potrà governare quando la sua amata madre morirà, oppure deciderà che sia venuto il tempo per farsi da parte. Sembra comunque che la stessa Regina, abbia in qualche modo lasciato una sua disposizione, nella quale intenderebbe incoronare suo figlio, ma che possa svolgere un compito di primo piano il nipote William. Lo stesso compito che svolgevano accanto a lei sua madre Elisabetta e il suo amatissimo marito Filippo d'Edimburgo. 
Nella storia, abbiamo avuto visione di principesse tristi obbligate a sposare uomini che non avrebbero voluto vedere nemmeno in una stalla, figuriamoci in una camera da letto. Ed invece Elisabetta appartiene al mondo delle favole, dove arriva un principe bellissimo, magari non azzurro, e nemmeno principe, ma nobile, da innamorarsene a prima vista. Lo sposa e vive una lunghissima storia d'amore, allietata da quattro figli e numerosi nipoti e pronipoti. La sua morte avvenuta l'anno scorso è stato un colpo fortissimo per la nostra Regina, che da allora ha subito un declino fisico, mancandole la forza morale e fisica che le dava il suo amato Lord Mountbatten. 

La Regina d'Inghilterra è parte di un sistema monarchico costituzionale, in una terra dove si applica la "Rule of law", ovvero il diritto consuetudinario, e che le corti di vario grado sanciscono la legge secondo la consuetudine, gli usi e le  dichiarazioni di vari atti costituzionali che hanno colmato secoli di storia legislativa Inglese. A cominciare dalla famosa "Magna Charta Libertatum", del 1215, quando i baroni inglesi riuniti a Runnymede chiesero la garanzia di essere giudicati da loro pari, o l'"Habeas Corpus", nel quale si sanciva il diritto per ognuno di essere giudicati in presenza, e non in contumacia. Per poi proseguire con altri atti, fino al "Bill of Rights", la carta dei diritti, del 1689, nella quale si riduceva il potere del monarca, consegnando il potere legislativo e di governo alla "House of Common", la Camera dei Comuni.
Ma al Re, rimasero i tre diritti: The right to be consulted, to be encouraged and to warn. Ovvero il diritto di essere consultato, di consigliare e di mettere in guardia. E dunque l'anomalia di tale monarchia costituzionale risiede nel fatto che non c'è una vera costituzione, ma diversi atti considerati costituzionali, che permettono al diritto di conservare leggi fondamentali, avvalendosi comunque del diritto consuetudinario. La citata Camera dei Comuni è una camera elettiva, e svolge i compiti essenziali della vita politica e legislativa. A latere c'è una camera ereditaria, La House of Lords, la Camera dei Lords, ma che non ha compiti specifici, e della quale non si sa neanche quanti sono gli appartenenti. La Regina d'inghilterra è dunque il terzo ramo del Parlamento Inglese.

Ma è della festa di ieri che dovremmo parlare, i festeggiamenti dei settantacinque anni di regno della monarca più longeva di tutti, seconda solo a Luigi XIV, che però si insediò sul trono francese all'età di cinque anni, protetto dal Cardinale Mazarino, che lo salvò anche dal tentativo di ucciderlo, messo in opera dalla "Fronda" del tempo. E la Regina ha stupito tutti, divertendo anche i suoi nipoti, quando si è fatta vedere a tavola con un invitato di eccezione, l'orsetto Paddington. Un omaggio ai suoi sudditi più piccini. 
Ma l'omaggio più grande lo ha ricevuto dai numerosi stati del Commonwealth Britannico, che hanno sfilato in suo onore con coreografie e canti simbolici. Tra questi spiccano il Canada e l'India, che ancora oggi conservano qualcosa di britannico. Il Canada le effigi sulle banconote che raffigurano la Regina Elisabetta. L'India, la consuetudine di scrivere i rapporti ufficiali presso tutti i loro stati in lingua inglese, che traduce il dialetto locale, essendo ancora oggi la lingua inglese il tratto che unisce tutti gli indiani nella comprensione reciproca, non avendo una lingua che caratterizza l'intera popolazione indiana.

Alla festa di ieri hanno partecipato anche ospiti musical di grande spessore, da i Queen, a Diana Ross, per arrivare a Ed Sheeran, che ha deliziato la sovrana con la sua famosa"Perfect", canzone ormai conosciuta in tutto il mondo.

La regina Elisabetta II rimane per tutti una madre, un'ispirazione ed un esempio. Gli inglesi la chiamano affettuosamente "mom", mamma, a significare il forte affetto che unisce la gente al suo carisma protettivo e forte di una personalità difficilmente riscontrabile tra i governanti del mondo. Tra le sue prerogative, c'è anche la sua carica di capo della Chiesa Anglicana, incarico ricoperto dai monarchi inglesi da quando Enrico VIII si divise dalla Chiesa Cattolica, per potere sposare le sue ulteriori cinque mogli, dopo avere ripudiato la prima, Caterina d'Aragona, e tra queste Anna Bolena, madre della prima Elisabetta, anch'ella grande Regina d'Inghilterra.   
La Regina, per quasi tutti i festeggiamenti, non ha presenziato, lasciando l'incarico principale a suo figlio Carlo, con a fianco il nipote William, ormai un predestinato. Ha solo fatto capolino dalla sua finestra quando verso la fine delle varie cerimonie, ed è riuscita a farsi ammirare con il suo bel vestito violetto, con cappello di identico colore e con l'immancabile spilla appartenuta alla regina Vittoria.
Il nipote Harry con la moglie Megan non si sono visti, e comunque non erano sul palco reale, dove invece c'erano tutti i figli ed i nipoti, a parte Andrea, alle prese con il Covid.
E durante il suo lungo regno la nostra Elisabetta II non ha sofferto tanto per le crisi mondiali o per quelle istituzionali, ma per le intemperanze di donne che non hanno saputo o potuto onorare in pieno quello che il protocollo reale richiede.
Lady Diana è stata una donna debole, seppur tradita, che non ha svolto bene il suo ruolo di "cornuta", al quale volevano relegarla, e a buon ragione, ma ha lasciato al popolo un'immagine di principessa triste e dolce, pronta ad occuparsi dei bisogni della gente, che ancor oggi ne fanno un mito. Dal canto suo Megan, non sembra che qualcuno la rimpianga, nemmeno i domestici di Buckingham Palace, che sembra maltrattasse a tal punto da fare sbottare la stessa Regina che gli disse: "Noi non siamo abituati a trattare in questo modo la nostra gente". Donna nobile anche in questo.
Dio salvi la regina, e le dia molta serenità.