Per tutti gli appassionati del calcio questa stagione è una stagione strana, sui generis, visto che per mesi tutti i calciofili hanno dovuto ovviare alla mancanza dello sport più diffuso e amato del mondo. A maggio-giugno però c’è stata una svolta con la ripresa dei campionati, a parte quelli olandesi e francesi, iniziando da quello tedesco per poi proseguire con quello inglese, spagnolo ed italiano così da far felici i tifosi, anche se prima senza spettatori allo stadio, poi con mille (in Italia), e adesso di nuovo senza neanche un tifoso. Ovviamente il calcio deve seguire la situazione pandemica e le disposizioni governative, ma l’assenza dei supporters cambia veramente molto in un match e tutti coloro che seguono le partite ne risentono.

Anche la Champions League si è dovuta adattare, visto che con l’interruzione alla fine di febbraio alcuni degli ottavi di finale erano stati giocati ed altri erano ancora da concludere; così appena appresa la possibilità di riprendere il torneo è stata studiata l’opzione delle Final Eight, facendo concludere prima gli ottavi negli stadi predefiniti e poi si è deciso di far giocare i quarti, le semifinali e la finale in un’unica città, ovviamente senza tifosi e così facendo si è riusciti a portare a termine il torneo alla stranissima data di fine Agosto.
Ma visto che la pandemia è ancora in corso e anzi ha ripreso vigore, come si può fare per far concludere in modo giusto la Champions League 2020-21?

Premettendo che per me la migliore soluzione è quella di portare a termine la competizione come al solito ed in modo tradizionale, purtroppo la situazione sanitaria non ci lascia tranquilli e bisogna pensare ad un piano B.
I gironi si devono portare a termine in tutti i modi possibili, visto che sarebbe poi improbabile poter recuperare partite o farle in una sola città, anche per la concatenazione con i calendari dei vari campionati nazionali. Quindi la nuova soluzione va attuata dalla fase ad eliminazione diretta, quindi presumibilmente da febbraio. Probabilmente, sarebbe difficile riproporre delle Final Eight nel periodo primaverile o estivo visto anche l’impegno continentale delle Nazionali a giugno e visto che i campionati dovrebbero finire per il mese di maggio.

La mia personalissima soluzione, sempre che non si possa portare a termine la Champions in modo normale, è quella di annullare la sosta nazionale di marzo e di conseguenza le fasi finali della Nations League e fare una “bolla”, termine molto in voga in questo momento, di tre settimane così da fare tutta la fase finale, saltando al massimo un paio di giornate di campionato che poi verrebbero recuperate verso aprile o maggio nei buchi lasciati da un eventuale quarto di finale o semifinale che si sarebbe dovuto disputare, inizialmente, in quel periodo. Così la Champions verrebbe portata a termine e sia la Serie A che l’Europeo sarebbero salvi, Nations League permettendo.
La Nations League si fermerebbe così, solo per questa edizione, ai gironi e si porterebbe a termine la massima competizione europea come nella scorsa stagione, solo che a fine marzo; i campionati sarebbero salvi e senza problemi di calendari e si salverebbe anche l’Europeo, già rimandato dalla scorsa estate. Con questa soluzione sarebbe però a rischio anche l’europeo U21, almeno la fase a gironi, prevista nella sosta di marzo, ma si potrebbe ovviare convocando quelli non impegnati in Champions e-o prendendo in “prestito” quelli dell’under20. Il concetto è chiaro: verrebbero sacrificate le competizioni minori in favore di quelle maggiori per salvare il salvabile.

Ovviamente questo è uno degli scenari peggiori, ma tutti speriamo che si possano giocare tutti i tornei con gli stadi pieni e festeggiare tutti insieme senza mascherine, guanti e distanziamento sociale.
God save football.