E' bello essere bambini e sognare di diventare come i tuoi idoli calcistici.

Il mio sogno è stato sempre (e lo è tuttora!) quello di incontrare Alex Del Piero. Esempio di un calcio pulito, di un Uomo che ha messo sempre al primo posto la sua squadra, seguendo i suoi colori "nella buona e nella cattiva sorte".

Naturalmente un esempio fuori e dentro al campo, un talento cristallino che lo ha accompagnato in tutti i momenti della sua vita calcistica, inclusi quelli più difficili.

Vorrei invece segnalare una Leggenda di un calcio che non c'è più, un Uomo che oltre ad avere vinto in carriera 3 campionati, 1 coppa Italia, 1 supercoppa italiana, 1 coppa dei campioni ed essere stato capocannoniere in Serie A nella stagione 86/87, ha giocato con alcuni tra i più forti giocatori al mondo.

Parliamo di un Sardo, che oltre alla passione per il calcio, ha una amore spassionato per la sua Sardegna.
Non voglio parlare di tutto quello che è stato, ma di quello che è ora, lontano dai riflettori e dai campi di calcio. Un uomo che durante il periodo estivo, lo trovi in un posto poco conosciuto della nostra isola, a passeggiare con il suo cane la mattina presto, dispensando saluti con un sorriso contagioso.

Basterebbe questo per rendere romantica questa storia, ma poche settimane fa, mentre passeggiavo dietro di lui, ho colto un gesto che mi ha fatto rispettare ancora di più il suo essere campione. Un gesto piccolo, che magari facciamo in molti e sembra banale evidenziarlo, ma personalmente in un mondo dove regna la superficialità e l'ipocrisia, ricca di gesti fatti solo per apparire davanti alle telecamere, un gesto come il suo, fatto in un momento in cui i riflettori erano spenti, resta un gesto d'amore verso la nostra isola e d'insegnamento verso le nuove generazioni.

Quest'uomo ha semplicemente raccolto una bottiglia di vetro e della carta che sporcava un aiuola di una strada comunale e l'ha portata con sé fino al primo cestino disponibile.

Un gesto semplice, fatto da un grande calciatore, ma sopratutto da un grande Uomo.

Grazie Pietro Paolo Virdis.