Ai tempi immediatamente precedenti lo storico scudetto degli azzurri partenopei, il tifoso napoletano non si sarebbe mai esposto troppo nello sperare che l'armata di Maradona e compagni potesse risultare la squadra vincente alla fine dell'anno. Ma in fondo, sotto sotto, lo stesso tifoso ci spera e non vede l'ora di fare festa. A Firenze sono più composti, più sobri, le vittorie possono coincidere con i traguardi difficili da raggiungere, ma che aprono le porte all'essere protagonisti, al divenire più di una delle sette sorelle. La champion's league, la coppa Italia. Se si rimane coi piedi per terra e soprattutto coi risultati in tasca, oltre che avere un allenatore carismatico e fresco, allora diviene lecito sognare lo scudetto. Merce rara, a cui non si pensa realisticamente, e forse giustamente. Oggi come ieri, a Napoli la parola che con scaramanzia viene puntualmente evitata, è altrettanto sussurrata sotto voce. Sarri e i suoi uomini hanno scritto un campionato in cui la partenza a rilento della Juventus fa sembrare il Napoli la squadra favorita. Eppure sono i bianconeri ad aver vinto quattro scudetti di fila, e ai secondi posti c'era sempre qualcun'altra a dire che gli azzurri non sono pronti. È vero, la Juve ha cambiato molto, ma in casa propria e senza tifoseria avversaria, dopo 14 vittorie di fila, riesce difficile credere che non debba essere lei a fare la partita della vita. Molto lo deciderà il nervosismo che accompagnerà la partita: se sarà scorbutica, potremmo vedere molti più cartellini che gol, e già le precedenti polemiche che danno vita allo strategico infortunio di un arbitro per un altro, in questo senso non fanno bene allo sport. Metterla sotto il profilo dei nervi potrebbe poi dimostrarsi un boomerang contro gli interessi del Napoli, vista l'abitudine Juventina a certi tipi di pressioni. Sarri bolla come un'ingiustizia l'assenza della tifoseria Napoletana allo Juventus stadium, facendo finta di dimenticare che all'andata ci fu lo stesso trattamento per quella juventina. Nel gioco delle parti non perde poi occasione per ricordare fatturati delle squadre avversarie. Si va oltre gli schemi, oltre la tattica. E d'altra parte, le squadre hanno entrambe talmente tante frecce al loro arco nelle formazioni titolari, che a prescindere poi dai moduli, si spera possa risultare un match vivace pieno di reti da una parte e dall'altra. Meno attenzioni mediatiche ma altrettanto fondamentale la sfida tra Inter e Fiorentina. I viola possono vincere adesso per la Champion's, oppure possono perdere la sfida e rimandare, ancora una volta, all'anno prossimo. Come sempre, ma con un po' di vergogna in più, per com'è andata nel girone di andata. All'Inter l'emotività conta parecchio e l'andamento singhiozzante per una squadra con forti aspirazioni e grosse spese non aiuta a costruire sicurezze e motivazioni, a partire dai giocatori. Il passo è breve per segnare l'uscita definitiva dall'Europa che conta. E allora via con i pronostici, anche perché questa non è Epica e Davide può venire ben strapazzato da Golia. Allo Juventus Stadium la Juve soffrirà il Napoli che si porterà in vantaggio, ma poi ribalterà il risultato. La fiorentina ha nel proprio DNA il restare sempre a metà strada tra una buona squadra ed un'ottima candidata Champion's. Si porterà in vantaggio ma a casa alla fine non porterà altro se non un misero pareggio. Storie alla mano, predisposizioni prima ancora che formazioni. Vediamo se ci abbiamo preso, perché alla fine il calcio è una questione di testa, di volontà, di propensione. Un po' la volontà di Davide nello sfidare Golia. Ma solo un po', perché Davide non era mai stato annientato prima da Golia.