Capitolo II della serie (improvvisata e scritta di getto che non c’ho troppo tempo per cercare parole e frasi per esprimere meglio i concetti) “Gli Italiani e il calcio”: I tifosi italiani hanno delle strane logiche fisico-matematiche riguardo a varie questioni calcistiche. Una di queste riguarda la presunta capacità degli allenatori, e di alcuni in particolare, per cui vengono valutati contro ogni valenza oggettiva e spudoratamente secondo simpatia e antipatia. Simpatie e antipatie possono anche cambiare nel corso del tempo, per cui chi era simpatico diventa antipatico e viceversa. Oggi i simpatici sono Montella, Di Francesco, e per molti ancora Conte(che prima era simpatico proprio a tutti). Gli antipatici sono Allegri e Mazzarri. Le logiche fisico-matematiche sono basate su proprietà transitive commutative speciali per cui: 1) quando le squadre di Montella, Conte o Di Francesco vincono tutti a dare il merito a loro (e non ai vari Pirlo, Vidal, Tevez, Borca Valero, Berardi, ecc.); 2) quando Montella e Conte se ne vanno, e le loro ex-squadre vanno pure meglio, tutti a dire che il merito non è dei nuovi allenatori, bensì di Montella e Conte (ai quali, con i loro super-poteri, va riconosciuto il merito di averli allenati così bene l’anno prima che l’anno successivo hanno potuto giocare pure meglio senza nemmeno più allenarsi!); 3) quando poi Montella e Conte approdano in nuove squadre e queste prendono sonore batoste, tutti i grandi intenditori si affannano a sollevare poi Montella e Conte da qualsiasi colpa che invece asseriscono vada cercata altrove (giocatori scarsi o che non si impegnano, presidenti capricciosi, allenatori precedenti talmente ignoranti che non avevano dato nessuna preparazione atletica, e anche a chiunque passi da lì vicino per caso). Viceversa, se un Allegri o un Mazzarri o altri vincono il merito non è mai loro, bensì degli allenatori precedenti e/o dei giocatori e/o della società e/o della loro solita fortuna e/o della pochezza dei loro avversari.