Il campionato di calcio è ripartito dopo la lunga sosta per l'inusuale Campionato del Mondo, per la prima volta giocato di inverno.
In molti volevano cogliere segnali confortanti per affrontare una volata finale, che è ancora lunghissima, animati dal fiducioso ottimismo di un campionato ancora tutto da scrivere.

Il big match serale, fra Inter e Napoli, era già importantissimo per valutare, se e quanto, fosse possibile ricucire l'enorme vantaggio accumulato dalla formazione partenopea, allenata da Mister Spalletti, nelle quindici giornate precedenti, oltretutto in considerazione del fatto che, anche in Champions, le prestazioni sono sempre state di un livello altissimo.
La vittoria dell'Inter è un'iniezione di fiducia per le numerose inseguitrici del Napoli, anche se avventurarsi in pronostici, quando mancano ancora tre incontri alla conclusione del girone d'andata, sarebbe lo sbaglio più grande che si potrebbe fare. Ciò non significa che non ci siano dei segnali da prendere in considerazione, ma che è opportuno essere prudenti nei giudizi, perchè il calendario proporrà una serie talmente fitta di incontri che le variabili da prendere in considerazione sono praticamente impossibili da prevedere, anche per il più preparato degli addetti ai lavori.

Se la vittoria dell'Inter interrompe la strisce delle sconfitte negli scontri diretti, è il passo falso della Lazio a Lecce a destare stupore, mentre la Roma supera su calcio di rigore il Bologna e la Juventus, ancora in emergenza, che espugna Cremona nel finale di partita, portando a otto le vittorie consecutive.
Considerando che fra due turni la squadra allenata da Mister Allegri farà capolino proprio in casa della capolista, ecco che il campionato del Napoli potrà prendere una definizione più precisa a seconda di quale sarà il risultato finale. Discorso che vale anche per la squadra bianconera, con l'aggiunta di sapere che avrà finalmente a disposizione quei giocatori, fortissimi, che fino ad oggi non ha potuto usufruire a causa degli infortuni.

Merita particolare attenzione l'analisi riguardante il Milan, che supera la Salernitana e continua l'inseguimento al Napoli, ora distante cinque lunghezze.
Diciamocelo con schiettezza, il popolo rossonero dei tifosi aveva perso molte certezze e la sconfitta in amichevole contro il PSV, in Olanda, autorizzava a preoccuparsi più del dovuto. Eppure a Salerno, tranne Maignan, il resto della formazione era composto dagli stessi giocatori che pochi mesi fa vincevano lo scudetto.
Dal 2 a 2 dello scorso anno, alla settima giornata, a ieri, il Milan ha perso due sole partite: in casa contro il Napoli, immeritatamente, e a Torino contro la squadra allenata da Mister Juric. Superfluo ricordare quante e quali assenze hanno determinato quei risultati.
A Salerno si è rivisto Calabria ed è superfluo sottolineare quanto sia stato importante riproporre Kalulu al fianco di Tomori. E' tornato Salamandra, non certo un "top players", ma utilissimo nei meccanismi di squadra, anche se colpevole sul gol subito. Diaz è tornato a quei livelli che migliorano il rendimento di tutto un reparto in continua crescita, con Tonali e Bennacer sempre più trascinatori. Ma specialmente con un Leao "extraterrestre", in grado di vincere da solo le partite. Ecco perchè tanta preoccupazione era immotivata. Certo, serve recuperare qualche infortunato.
Bisogna augurarsi che Giroud possa garantire un numero elevatissimo di partite, ma intanto anche CDK ha dato segnali positivi.
La paura maggiore è condizionata da quando Maignan potrà rientrare. Ieri la Salernitana ha fatto un unico tiro in porta ed è stato gol. A portieri invertiti, il Milan avrebbe vinto con un risultato tennistico, ma non è certo colpa di Tatarusanu a cui comunque siamo affezionati, anche solo per il rigore parato a Lautaro.
Ora testa alla Roma, con fiducia ed ottimismo, perchè i nostri "ragazzi" se lo meritano e così anche Mister Pioli.