Nuovi orizzonti, nuove proposte, nuovi prodotti sul piatto. Il mondo si evolve continuamente e stavolta vede come protagonisti gli eSports, il calcio internazionale e il pianeta delle banche che intendono innovare a quanto pare la propria ‘business card’ tradizionale. Se da un lato il calcio internazionale e numerose discipline sportive hanno stabilito di recente di immergersi in una nuova esaltante avventura, quella targata eSports, dall’altro il pianeta bancario sembra lentamente interessarsi al pianeta dello sport interattivo ed elettronico, un settore che sta facendo registrare trend e performance estremamente interessanti se non esaltanti. Ma andiamo per ordine.

Riguardo al mondo della palla a spicchi, il più celebre torneo di pallacanestro Usa, in sintonia con Take Two Interactive Software (produttore del videogame NBA 2K), ha dato vita recentemente alla prima lega di eSports correlata al 2K: la Nba 2K League in pratica mette sul piatto circa 1 milione di dollari di premio per il suo campionato inaugurale, con tanto di contratto salariale ai vari player di riferimento interessati.

Sulla stessa lunghezza d’onda, il pianeta bancario comincia a riflettere attentamente e seriamente a tal proposito. Il calcio internazionale è una bella preda, considerando anche che numerosi club di A e di Champions hanno iniziato ad investire su fortissimi giovani player: anche squadre di seconda fascia, vedi il Cagliari ultimamente, si stanno attrezzando in questo ambito campo. Probabilmente, adesso più che mai, è arrivato il momento dell’investimento efficace a livello di eSports, come detto una “branca” che sta mostrando numeri importanti a livello di performance economico-finanziaria. Tanto per fare un esempio, l’Intesa Sanpaolo E-Football Cup ha in parte finanziato l’estate scorsa una competizione di PES 2017, organizzato da Personal Gamer in collaborazione con labanca torinese. Superpremio finale? Un consistente montepremi, traducibile in oltre 5.000€. Ciò a testimonianza di come le banche, e in maniera analoga sembrano voler agire i grandi brand e colossi della revisione aziendale e contabile, cominciano a prendere in considerazione a quanto pare l’ideologia e ‘filosofia’ dell’eSports. Opinion comune è che gli eSports rappresentano ormai un settore considerato ormai un “bocconcino” assai prelibato dal panorama della finanza globale che intende a quanto pare innovare il suo più tradizionale biglietto da visita caratterizzato da consulenza e servizi finanziari, il tutto a beneficio anche dei giovani di oggi che saranno i protagonisti del domani. 

Se vogliamo realizzare un’analisi di numeri recenti ufficiali, il mercato dei videogiochi in Italia già circa un anno e mezzo fa fa valeva 1,6 miliardi di euro. A crescere a dismisura il mercato deglieSports in cui l’Europa occidentale rappresenta il secondo mercato assoluto dopo il continente asiatico con 48 milioni di appassionati e ricavi di poco superiori a 150 milioni di dollari, poco meno di un quarto dei 696 milioni (+41% sul 2016) mossi a livello mondiale, secondo gli ultimi dati dell'annata 2017. Numeri in evidente crescita se consideriamo anche l'annata attuale: il Sole 24 Ore fa sapere che per gli eSports durante il 2018 il giro di affari crescerà del 38%. Le sponsorizzazioni raddoppieranno a nostro modo di vedere, con brand importanti pronti a diventare protagonisti anche in questi ambiti: si pensi a Gillette, Coca Cola, ma specialmente si stanno muovendo banche e istituti di credito negli ultimi tempi. Secondo i dati del primo trimestre pubblicati dal Sole 24 ore, il reportGlobal Esports Market targato Newzoo mostra come quest’anno il giro d’affari degli eSports raggiunga quota 905,6 milioni di dollari, con una crescita anno per anno del 38 per cento. 

Nel 2020 l’industria degli sport elettronici dovrebbe raggiungere un valore totale di 1,4 miliardi di dollari o perfino oltre 2 miliardiQuasi 360 milioni di sponsorizzazioni e 174 milioni di advertising, stando alle cifre recenti che potrebbero ingigantirsi giorno dopo giorno, alimentano le entrate del settore, senza tralasciare che la partnership tra organizzatori di eventi e maison di videogiochi valgono oltre 115 milioni di dollari. Insomma, i numeri sono emblematici. Mai come ora è possibile investire sul pianeta eSports. E allora… cosa aspettare?