Partiamo da un presupposto: io sono assolutamente a favore di una Superlega, non per forza quella creata un paio di giorni fa, ma di un campionato europeo di calcio in stile NBA (con salary-cap, draft, ...). Mi sembra giusto premetterlo e, anzi, sarei felice di sentire le vostre opinioni contrarie e discuterne (civilmente) assieme.
Tra le maggiori argomentazioni contro questa Superlega c'era la mancanza di merito, della piccola squadra che si rinforza e con impegno e dedizione riesce a meritarsi la vetta del mondo. Idealmente è un discorso molto giusto e che sarebbe bello fosse applicato a tutti gli ambiti lavorativi esistenti al mondo, credo che fin qui nessuno abbia da obiettare.

La mia provocazione allora è questa: perché non applichiamo la meritocrazia anche quando dividiamo i soldi dei diritti tv? Sarebbe semplice: a fine anno si guarda quanti spettatori sulle pay-tv hanno avuto in media le partite di ogni squadra e si distribuiscono i soldi dei diritti tv in base a questo, il merito di portare tifosi a vedere le partite. Sappiamo tutti perché non si fa: le squadre che erano in Superlega si prenderebbero la gran parte dei soldi dei diritti tv della Serie A, se poi aggiungiamo la quota delle romane e del Napoli alle altre 14 squadre restano le briciole e addio campionato competitivo (non che adesso lo sia troppo, ma sicuramente più di come lo sarebbe con i diritti tv divisi per "meriti"). E lasciatemi dire: è giusto che sia com'è adesso e non diviso solamente per il merito! Come ho detto fin dall'inizio, mi piacerebbe una lega in stile NBA, con i guadagni che vengono risuddivisi per aiutare le squadre arrivate ultime in classifica, che possono scegliere i migliori talenti al draft e diventare poi competitive!

Ecco, la mia provocazione è quindi di non ascoltare troppo quei presidenti (di squadre, leghe e associazioni) che adesso gongolano vincitori dopo aver sbraitato al merito, ma boccerebbero subito qualsiasi iniziativa di applicare quello stesso ragionamento sulla spartizione dei soldi dei diritti tv, perché dimostrerebbero subito che il loro vero interesse non è mai stato il Merito.