E' sicuramente più facile convincere un marito innamorato dei tradimenti della moglie, che spiegare ad uno juventino la gravità di comportamenti che, ai suoi occhi, sono normalissimi.
Addentrarsi in dibattiti sportivi equivale a voler spiegare ai talebani la fondatezza del Cristianesimo. Per quanto si voglia mostrare sia la buona fede nell'analizzare l'accaduto, sia di voler evitare quei "rancori consolidati" da anni e anni di sconfitte, a cui ci si è sempre e solo aggrappati alle scuse più becere per giustificare ciò che il campo decretava, si alzerà un muro, si aggrapperanno alla teoria del complotto, dell'invida sportiva, al punto di affermare che il gol di Muntari è un fotomontaggio e Buffon lo aveva detto subito. Allo stesso tempo è altresì vero che un modo di dire popolare cita: se non puoi sconfiggerli, alleati, ma in ambito sportivo, che di sportivo non ha nulla, il motto è stato modificato:  se non puoi sconfiggerli, eliminali .

Scuserete il mio approccio tendente a sdrammatizzare la situazione, ma il succo del ragionamento è concreto.
C'è una divisione in ambito sportivo calcistico, questo è innegabile, fra juventini e anti juventini. Non ha importanza per quale squadra si possa fare il tifo, saranno tutti concordi, a ragione o sbagliando, su presunti torti subiti, su scudetti o coppe, depredati, su favoritismi, su arbitri condizionati e su moltissime altre cose.
La storia del calcio, per chi "ama" il calcio, è piena di episodi tramandati nel tempo e alimentati nell'odio sportivo.
Alcuni esempi? La "fatal Verona", negando al Milan vincitore di Coppa di spostare la partita. Il gol annullato a Graziani a Cagliari, mentre a Catanzaro Brandt segnava su rigore, i centimetri di Turone, Juliano su Ronaldo, il gol di Mutari e molti, moltissimi altri.
Eppure tutto ciò restava nel rettangolo di gioco, episodi vedibili a tutti, certamente condizionati dalla propria fede sportiva, ma VISIBILI! Troppo facile, per chiunque, semplificare un campionato di trenta, trentasei o trentotto giornate, con qualche episodio sfavorevole, specialmente perchè è prassi dimenticarsi di quelli a favore. Se fosse successo ad un'altra squadra l'annullamento del gol regolare segnato dalla Juventus alla Salernitana, se ne parlerebbe per anni.
Ma di tutto ciò non ha alcuna colpa né la Juventus né i loro tifosi, poichè è il frutto di una mentalità esclusivamente rivolta al risultato e non certo a quello spirito Decubertiano da cui prende inizio.
Se la Juventus ha una colpa è quella di essere stata uno "squalo" nel campionato italiano e un "pesce rosso" in Europa, ma ciò non solo per colpe proprie.
Non è quindi bastata "Calciopoli" - altro obbrobrio di giustizialismo sportivo - basato più su sentimenti popolari che su dati che, per quanto concreti, erano parziali e condizionati dal desiderio di velocizzare e concludere ciò che aveva ben altre dimensioni e coinvolgimenti. "Punire" la Juve, mostrare che non si avevano remore nel sanzionare anche i più forti per ridare credibilità al calcio, poco importava, ieri come oggi, se dietro alla facciata che sembra perfetta, tutto crolla.

A quanto pare NO, se c'è un unico colpevole, in un sistema calcio dove chi ammette le proprie responsabilità è penalizzato mentre chi le nasconde la passa franca. La gatta frettolosa partorì i gatti ciechi, nella saggezza popolare ci sono sempre le risposte appropriate.

La Juventus voleva trarre giovamento da plusvalenze che appaiono irregolari? Ha ottenuto i successi sportivi a cui ambiva?
Mi sembra che sia semplice dare risposte.
I giocatori li ha comunque pagati o glieli hanno regalati?
Ma il regolamento non permette queste operazioni. E le altre? E il Covid, gli stadi chiusi, le minor entrate da sponsor e televisioni?
Fin troppo facile fare i contabili da bar o da tastiera del pc. Se poi vogliamo parlare di regole, correttezza e trasparenza, allora apriamo gli occhi e lasciamo il calcio, quello giocato, fuori da questi discorsi. Quindi una penalizzazione economica, l'eventuale esclusione alle competizioni Europee, sarebbe già più che sufficiente a condannare una Società che puntava a trarre vantaggi proprio in ambito economico, al punto di fare cambi di "figurine", schiava essa stessa di una situazione diventata ormai ingestibile, con perdite talmente ingenti e comunque ripianate da obbligarli a ridimensionare ogni programma futuro.

In tutta questa situazione, che di giusto ha ben poco, stona poi la totale assenza di sanzioni contro le Società che avrebbero favorito tali irregolarità: non si può certo fare plus valenza senza la complicità di chi le accetta.
Non ci resta quindi che aspettare il verdetto. Sarebbe già un trionfo capire che queste situazione vanno totalmente eliminate, allontanare i faccendieri dai rettangoli di gioco, così come le quotazioni in borsa... Se poi anche qualche juventino iniziasse a prendere coscienza di ciò, ecco che forse le cose cambierebbero realmente.