E così dunque tutte le discipline sportive, e naturalmente pure il calcio hanno chiuso in toto le loro attività agonistiche! Ogni manifestazione è momentaneamente sospesa fino al 3 aprile in attesa di decisioni future che saranno ponderate e alquanto sofferte.

Provvedimento necessario, sia pure momentaneo (almeno si spera) efficace oppure no? Sufficiente per contrastare l'epidemia virulenta del corona virus? Nessuno ci può scommettere. Nessuno può capire se questo provvedimento potrà dare gli effetti positivi sperati. Chi può dirlo...

Eppure la speranza in tutti noi è più forte della paura, ma in ogni caso la sospensione è quel provvedimento cautelativo di cui non se ne poteva fare a meno.

Certamente i risvolti negativi saranno pesanti, sia dal punto di vista economico come pure dal punto di vista meramente atletico-sportivo. E volenti o nolenti ce ne dobbiamo fare una ragione! Il pericolo di una diffusione rapida e inarrestabile nell'ambito nazionale, europeo e mondiale potrebbe degenerare in una pandemia senza precedenti. E allora? Come ci poniamo tutti difronte a questo immane pericolo? Siamo preparati psicologicamente ad affrontare sacrifici? Siamo pronti a rinunciare alle nostre abitudini? Ma soprattutto siamo pronti a rinunciare al calcio? Chi può dirlo...

Sicuramente le precauzioni intraprese potranno essere magari un po' esagerate, ma occorreva farlo per non mettere a rischio la salute di tutti. E la speranza è quella di non lasciarsi sopraffare dalla paura. Riflettiamo tutti, magari cercando di trovare dei lati positivi anche se immersi come siamo ora in questi momenti drammatici. Come? Beh una pausa più o meno lunga potrà servire a svelenire polemiche, contestazioni, rivendicazioni e quant'altro perchè si potrà convenire che questi aspetti passerebbero in secondo ordine. Infatti lo stop totale non potrà favorire nessuno come invece potrà sicuramente danneggiare tutti. Magari per alcuni la sosta calcistica renderebbe più sensibile l'attenzione per la propria compagna o il proprio compagno e ci avvicinerebbe tutti maggiormente ai problemi delle nostre famiglie, magari aiutandoci ad affrontare la vita di tutti i giorni con una consapevolezza migliore e con una sensibilità più approfondita. E poi diciamocelo sinceramente: non potrà durare a lungo, verrà il giorno in cui potremo sorridere e tornare a vivere come prima e forse magari anche meglio di prima.

Per quanto attiene il calcio siamo convinti che i protagonisti in campo si potranno esprimere al meglio? Siamo sicuri che anche in essi non serpeggi la paura di contrarre il virus? Chi può dirlo...

In fondo essi sono dei ragazzi, magari poco avvezzi ad affrontare le avversità della vita come altri che invece fanno fatica a “sbarcare il lunario” di tutti i giorni, ma pur sempre sono dei ragazzi e dal punto di vista umano siamo sicuri che essi soffriranno come tutti noi.

L'aspetto da considerare oggi sulla chiusura dell'attività agonistica è quello di prevedere come andrà a finire per i nostri campionati. La sosta riguarderà tutte le squadre e quindi dopo la data prefissata si dovrebbe riprendere l'attività agonistica con tutte le cautele del caso. Si riprenderà a porte chiuse oppure si riapriranno gli stadi? Chi può dirlo... Ora come ora possiamo solo affermare che, in questo lasso di tempo, si avrà lo spazio necessario per decidere cosa fare soprattutto alla luce dell'evoluzione giornaliera degli avvenimenti.

Non sarà facile decidere come e quando dovranno avvenire i recuperi delle partite rinviate, soprattutto considerando il calendario degli impegni internazionali: i tornei di Champions League, Europa League e il campionato europeo per le nazionali. Si arriverà forse a dover attuare drastiche misure rinviando di 1 mese gli avvenimenti? Oppure si deciderà di sospendere definitivamente e di conseguenza annullare tornei o campionati per dare la precedenza alle manifestazioni più urgenti (o convenienti?...) Chi può dirlo... Sicuramente sarà difficile mettere d'accordo tutti alla luce delle proprie convenienze e alla salvaguardia dei propri interessi. Ci si dovrà affidare alla decisione degli organi competenti del potere e in primis ai decreti legge governativi, accettando senza se e senza ma le decisioni che verranno promulgate!. Dura lex sed lex!

Mettiamo il caso si dovesse verificare di sospendere definitivamente (speriamo di no) il campionato di serie A : a chi andrebbe assegnato lo scudetto? Alla prima attualmente in classifica (la Juventus)? E inoltre a quali squadre andrebbe assegnata la partecipazione alle coppe europee nella prossima stagione? Ma non sarebbe meglio altrimenti annullare del tutto l'assegnazione dei titoli e delle competenze? Tutto annullato e con buona pace di tutti. Sarebbe semplice ma non è così giusto, tanto da non dover retrocedere le tre squadre inpegnate per la lotta alla retrocessione per far spazio alle tre squadre promosse dalla B alla A e così dicendo per le categorie inferiori (dalla C alla B ecc ecc.)

Ci sarebbe un effetto domino a dismisura che coinvolgerebbe tutto e tutti. Auguriamoci che ciò non avvenga e che si possa riprendere per finalizzare, sia pure in qualche modo, i campionati e i tornei internazionali in attesa di definizione.

I mezzi a disposizione per la ricerca ci fanno comunque ben sperare, soprattutto considerando che l'impegno sanitario in generale offre ampie garanzie di assistenza in quanto in grado di affrontare situazioni di questo genere con la massima professionalità. Oggi possiamo dire di essere in grado di affrontare situazioni di emergenza come quella attuale meglio che in passato quando si ebbero delle pandemie mondiali, infatti ricordiamo momenti storici altamente drammatici vissuti ad esempio durante l'epidemia dell'influenza Spagnola del 1918, l'asiatica del 1957 e la Sars del 2003 per citarne alcune, per non parlare poi dei gravissimi eventi verificatisi nell'antichità come la peste e il vaiolo. Oggi, per fortuna, la medicina è in grado di debellare in fretta anche le influenze più gravi.

Diamo fiducia alla Sanità che si sta prodigando per debellare questa improvvisa calamità e che farà anche l'impossibile per tirarci fuori dai guai. Noi tutti lo speriamo e lo desideriamo ardentemente!

E ricordiamoci che se ora “mala tempora currunt” ci si deve anche ricordare  che “non est vivere sed valere vita est” ovverola vita non è essere vivi ma stare bene (Epigramma scritto dal poeta latino Marco Valerio Marziale)

 

nostalgico rossonero