Uno dei tanti meriti di Mr. Gattuso è stato quello di aver ridato al Milan una squadra titolare, a differenza di Vincenzo Montella che era riuscito a cambiare l'undici di partenza in tutte le occasioni in cui il Milan era sceso in campo sotto la sua gestione nella stagione 2017/2018. Oltre agli uomini, Gattuso ha confidato su un modulo collaudato e dopo i primi tentennamenti, ha investito decisamente sul 4-3-3, che aveva permesso a Montella di raggiungere i preliminari di Europa League nella passata stagione.

Dell’undici titolare, nove sono i giocatori che con costanza e merito si sono guadagnati il "posto fisso" (infortuni e squalifiche permettendo): Donnarumma, Calabria, Bonucci, Romagnoli, Biglia, Kessie, Bonaventura, Suso e Calhanoglu. Per completare l'undici mancano all'appello Conti (titolare annunciato e lungamente desiderato dai tifosi) e l'attaccante centrale che per molti, e molto probabilmente anche per mr. Gattuso, ha oramai un nome e un cognome: Patrick Cutrone.

In poco tempo Gattuso è riuscito a dare "identità" a una squadra confusa e disunita, bersagliata dai giornali e dall'opinione pubblica, in ginocchio e apparentemente incapace di rialzarsi. Dopo lo scossone di fine 2017, il Milan si è risollevato grazie e soprattutto al suo leader carismatico, il comandante Rino, promosso a Capitano, ancorato a quei pochi, ma chiari, concetti, che hanno permesso al Milan di riprendere la rotta verso obiettivi veri, e dei quali hanno giovato anche i singoli, e non solo i titolari, visto che Borini, Locatelli e Silva sono grandi risorse di questa “ciurma”, trasformatasi improvvisamente in equipaggio.

Il tempo scorre veloce e cambia la faccia alle cose, così mentre meno di due mesi fa questi giocatori erano considerati dei sopravvalutati, se non proprio dei "brocchi", si cominciano a sentire ora le "sirene" del mercato che cercano di ammaliare e deviare la rotta dei marinai e del Capitano, "Nessuno" fino a qualche mese fa, nuovo Ulisse oggi, quasi all’unanimità. Il vento gira improvvisamente, cambiando le sorti di un’intera stagione, e Gennaro Gattuso, nuovo Ulisse, sa come difendere i suoi “uomini” dal canto seducente delle “incantatrici”, tappandogli le orecchie e legandoli al palo della nave per impedire di ascoltarle, così da poter concentrarsi sul lavoro e sulla fatica che occorrono per terminare il viaggio e raggiungere la tanto aspirata meta.

Nei prossimi giorni la nave di Capitan Gattuso farà rotta su Razgrad, per rituffarsi nel mare europeo e per avvicinarsi sempre di più, -in questa lunga e faticosa Odissea rappresentata dal cambio di società e dalla quasi totalità della squadra titolare-, al grande mare, il Mare Nostrum dei tifosi rossoneri, la Champions League, approdo che sarà possibile solo dopo aver superato lo scoglio delle "sirene", mantenendo saldi al palo i titolari, tenendoli lontani dalle voci rovinose e malevole, e puntando su di loro come caposaldi su cui fondare l’avvenire, nella speranza di far presto ritorno all'amata Itaca, dopo molti anni passati lontani da essa.