Papa Giovanni Paolo II nasce a Kadowice, una piccola città della Polonia il 18 Maggio del 1920 e muore a Città del Vaticano il 2 Aprile del 2005. Tante generazioni diverse in Italia e nel mondo hanno vissuto il lungo pontificato del Pontefice durato 27 anni ed iniziato il 16 Ottobre del 1978. Le sue prime parole da Papa appena eletto sono rimaste nella leggenda e nei cuori dei fedeli: "Se mi sbaglio mi corriggerete". Da allora si è creato un rapporto empatico fatto di rispetto, fede, ammirazione e simpatia per un Papa che sembrava rompere quel muro lontano e avvicinarsi alle persone come se fosse un famigliare, una persona di casa, conosciuta da tempo. 

Tra le molteplici passioni del Pontefice, lo sport ha rappresentato una dimensione molto importante nella sua vita.  Durante la Messa per il Giubileo internazionale degli sportivi, il 12 Aprile del 1984, presso lo stadio Olimpico di Roma sottolineò il valore della dimensione sportiva: "Cercate di utilizzare lo sport come analogia della vita, per imparare a vivere. Il campo di gioco o l'attività' in palestra è come la vita; uno può fare sport per passare il tempo, per “mostrare i muscoli” oppure per diventare più se stesso. Il valore dello sport è che è analogia della vita, perché il vero campo da gioco è la vita. Così, anche il sacrificio che lo sport richiede svela meglio la sua natura buona e l'esigenza di motivare in modo adeguato un sacrificio. Bisogna far vedere il nesso tra il sacrificio e il risultato cioè la convenienza per una vita più umana. E poi, se i ragazzi crescono nella loro umanità, riusciranno meglio anche nello sport.”Vincere è sfruttare bene i talenti è riconoscere i talenti che Dio ci ha dato. Perdere è capire quali talenti abbiamo e quali capacità dobbiamo ancora capire. Se ce la metto tutta e perdo non è una sconfitta senza valore:sono chiamato a scoprire quali sono le mie doti.” Papa Giovanni Paolo II fece un monito ai tanti sportivi presenti dicendo: "Fate che l'uomo non sia mai sacrificato all'atleta".

Fin dalla giovinezza il Pontefice ama praticare sport come lo sci, le lunghe passeggiate in montagna ed il calcio. Si racconta negli ambienti vaticani che fosse simpatizzante della Roma e che chiedesse spesso l'esito delle partite della squadra giallorossa alle guardie svizzere. 

Durante una Omelia, in occasione del Giubileo degli sportivi di Roma del 2000 disse che “Lo sport è andato sempre più sviluppandosi come uno dei fenomeni significativi della modernità, quasi un ‘segno dei tempi’, capace di interpretare nuove esigenze e nuove attese dell’umanità” .