Premettando che nessuno sulla faccia di questa terra è in grado di giudicare la scelta di un ragazzo di diciotto anni, si possono esprimere dei pareri o delle affermazioni obbiettive sulla vicenda che in questo caldo giugno ha scosso di più il mondo del calcio.

Gigio Donnarumma è un portiere di futuro assicurato, ma anche molto giovane che diciamo si è lasciato cadere nelle mani del suo procuratore Mino Raiola, che sicuramente è un uomo molto intelligente, ma a cui piace manipolare i giocatori e fargli cambiare molto spesso squadra, vedi Zlatan Ibrahimovic.
L'ultima notizia che di nuovo ha creato clamore è stato un presunto hackeraggio nei confronti del portiere di Castellamare di Stabia, la notizia è stata data dallo stesso giocatore quando è stato pubblicato un post sulla sua pagina Instagram dove dichiara amore al Milan e che si deciderà tutto dopo l'Europeo. Che sia vero o no, questa storia è andata troppo per le lunghe e si è alzato un inutile polverone.

Noi tutti viviamo in un mondo libero (tranne alcune eccezioni) e abbiamo il diritto di fare le nostre scelte, il calcio non è fatto più di bandiere e quindi perché obbligare un ragazzo a diventare bandiera di un club contro la sua volontà?
Lui ha baciato la maglia del Milan, ma ha voluto lasciarlo o per soldi o per altri motivi a noi oscuri, questo non significa che lui non potrà continuare ad essere un tifoso del Milan, sarà sempre riconoscente al club che lo ha lanciato nel mondo del calcio, ma preferisce i soldi o il progetto di altre squadre e non si può incolparlo per questo.