CULT - Candidato nel 1977 a ben 4 premi Oscar, capolavoro assoluto e inarrivabile: ''Pasqualino Settebellezze'', della grande Lina Wertmuller e interpretato da un Giancarlo Giannini in stato di grazia, sembra presentare sorprendenti analogie con la carriera sportiva di Gianluigi Donnarumma detto Gigio, giovane talento campano che di recente si è visto dare un inaspettato benservito dal Milan, squadra con cui è cresciuto e diventato professionista.

DRAMMA - Italia fascista, anni '30. Napoli. Pasqualino Settebellezze, unico figlio maschio con 7 sorelle (da qui il soprannome) e guappo del rione sanità ossessionato dal senso effimero dell'onore, aspira a diventare un pezzo da novanta della malavita. Malconsigliato da "Don Rafè", il boss del quartiere, Pasqualino affronta il magnaccio Totonno ''diciottocarati'', reo di aver fatto prostituire una delle sue sorelle. Ma dopo l'omicidio del pappone il nostro eroe si troverà a fare i conti con una realtà beffarda e crudele che lo vedrà prima costretto a fingersi pazzo per evitare il plotone di esecuzione (a causa dell'omicidio) e subito dopo a partire per la campagna militare in Russia, per vedersi ridurre la pena di 12 anni da scontare in un manicomio criminale. A corredo di un quadro già drammatico, Pasqualino diserta ma viene catturato dai tedeschi che lo deportano in un campo di concentramento dove quello che un tempo era un guappo sarà costretto a subire le umiliazioni più pesanti che un essere umano può sopportare. Finita la guerra Pasqualino farà ritorno in una Napoli decadente dove riabbraccerà la madre e le sette sorelle che nel frattempo, per evitare la fame, sono tutte state costrette a prostituirsi con i militari americani che occupavano la città.

Appena finito il campionato, Paolo Maldini, con un colpo di scena degno della stessa Lina Wertmuller, decide di far sbarcare a Milano Mike "Magic" Maignan dai ''cugini'' in affari del Lille chiudendo sul nascere quella che pareva destinata essere l'ennesima telenovela mediatica giornaliera riguardante il rinnovo di Gianluigi Donnarumma. Il ben servito che nessuno, a parte gli ultrà del Milan, avrebbe mai potuto immaginare. Una scelta forte, coraggiosa e densa di significato.  

Esattamente come Pasqualino Settebelezze, il nostro Donnarumma ha seguito i consigli di un uomo senza scrupoli come Don Rafè (c'è bisogno di nominarlo?!) che non solo non hanno migliorato la sua vita, ma semmai l'hanno peggiorata dando vita ad un effetto domino tanto tragico quanto beffardo. Parrebbe infatti che la Juventus, unica squadra italiana interessata al forte portiere, non abbia la possibilità di raggiungere alcun tipo di accordo se prima non si libera del polacco Szczesny e del suo relativo e pesante ingaggio. Nel frattempo il Barcellona e il PSG, al momento gli unici due club non italiani interessati al portierone, devono fare i conti rispettivamente con debiti e fair play finanziario.
Il ''dramma'' si concretizza: l'estremo difensore titolare nella nazionale italiana rischia seriamente di non trovare una squadra prima dell' Europeo (e forse neanche dopo) ... o per lo meno non alle sue condizioni.

BEFFA - Ed ecco come si passa dal rifiuto della generosa offerta da 8 milioni di euro per il rinnovo fatta dalla tua squadra del cuore, quella delle sette bellezze -le 7 champions- al rischio concretissimo di doverti ''accontentare'' di un'offerta paritaria o addirittura più bassa in una squadra che hai sempre odiato (Juve) o lontanissima da casa (PSG o Barça).
E fu così che il guappo che pensava di spaccare il mondo, alla fine è rimasto senza né onore né dignità, proprio come nella tragicommedia della Wertmuller con la differenza che, nella realtà, il Milan del nuovo corso inaugurato da un eccezionale Maldini non si presterà a prostituirsi come le sorelle e la mamma di Pasqualino...

...Perché, caro Gigio Settebellezze, i soldi vanno e vengono... la dignità una volta persa non torna più.