E se si creasse l'effetto Do(Mino)rumma? Il duo calcistico ormai più famoso d'Europa, Gianluigi Dommarumma, e il suo padre spirituale Mino Raiola, potrebbero cambiare le sorti dei club di tutta Europa. Il Milan di Elliott con la sua mossa inaspettata ha acquisito le prestazioni di Maignan per i prossimi 5 anni diffondendo un pensiero chiarissimo ad ogni atleta presente in squadra e a quelli futuri, ma ancor di più ha lanciato un messaggio ben preciso a tutti quei procuratori che trattano il loro assistiti pensando che siano delle galline dalle uova d'oro dimenticando che senza club quell'oro non esisterebbe

Se è vero che gran parte dei più grandi club d'Europa si erano riuniti per fondare e lanciare la tanto discussa Superleague con l'aspettativa di migliorare la salute del calcio e delle stesse società, non potrebbero aver suggellato una sorta di patto di "non concorrenza" tra loro?  Mi spiego meglio: il padre spirituale, al secolo Mino Raiola, chiede al Milan di ricomprare (eh sì! Ricomprare!) da lui il suo stesso giocatore (già di proprietà del Milan) pagandolo la bellezza di 20 milioni(ventimilioni) di euro e di riconoscere uno "stipendio" al figliol prodigo di 10/12 milioni annui. In sostanza il Milan dovrebbe comprare un giocatore di sua proprietà che ha avuto a zero mettendolo a bilancio alla voce -20 milioni. In pratica "l'affare" porterebbe una minusvalenza nelle casse della società, oltre ovviamente agli enormi emolumenti che il ragazzo vuole. Perderlo a zero, quindi, rappresenta già un'opportunità per il Milan, che non ci sta!

A questo punto il sig. Raiola può iniziare l'asta per la sua famosa gallina bussando alle porte dei più grandi club europei, decantando le magnifiche gesta del suo assistito e il mirabolante affare che i club farebbero accaparrandoselo a costo zero (ma che poi abbiamo visto che in realtà chi lo vuole deve pagare la bellezza di 20 milioni). E se le porte non si aprissero? E se i manager delle società fossero più intelligenti di quanto la coppia MR-GD immagini? Beh, in questo caso l'epilogo sarebbe ben differente e riporterebbe il venditore e la sua gallina con i piedi (e le zampette) per terra e, soprattutto, si diffonderebbe in maniera chiara che le società non sono ostaggio di procuratori e giocatori. Caro Mino, l'oro è nel pollaio, non dentro la gallina!

G.S.