Inutile girarci intorno, Donnarumma a parametro zero non è l’occasione che ci hanno raccontato. Lo dimostra il silenzio intorno alla sua situazione. Fino a quando era in fase di trattativa con il Milan, sembrava conteso da mezza Europa (tutta quella ricca naturalmente), adesso invece si parla di una proposta alla Juve per 6 milioni l’anno (la metà di quanti ne aveva richiesti al Milan). Sarà per il fascino della vecchia signora oppure perché ad aspettare “giggio” e il suo procuratore non s’è visto nessuno? Personalmente non mi bevo la balla della serie “prima (Juventus, Barcellona, PSG…) devono trovare il modo di piazzare il portiere attuale”.
Se invece del portierone nazionale, ad essere svincolato fosse Haaland o Mbappé avremmo assistito ad un’asta milionaria. Invece, come il titolo del famoso film, la verità, caro Donnarumma, è che non piaci abbastanza. Tanto talento ma anche qualche distrazione di troppo e poi quell’entourage da corte dei miracoli Raiola, il fratello… Non sono poi così tanti i club disposti a caricarsi un fardello così per un portiere.
Ora che anche Nedved non è più tanto sicuro del suo posto, nemmeno la strada per Torino appare così scontata. Dopo un’annata del genere e a fronte di un monte ingaggi così alto c’è da chiedersi se sarà proprio il portiere il problema. Pare ci sia anche il Barcellona che ha un miliardo di debito, il rinnovo di Messi e ha appena contrattualizzato il Cun Aguero… Naturalmente sono certo che una soluzione alla fine Mino la trova, non altrettanto che sia quella sognata. Stessa sorte sta per toccare a Romagnoli, che vaneggiava di ritocchi faraonici, senza aver vinto niente. Anzi.

Intanto leggo ironie e critiche velate alla dirigenza rossonera che ricordiamolo aveva offerto 8 milioni al portierone (uno sproposito) e capita l’antifona si è assicurato il portiere campione di Francia. Anzi, per quanto mi riguarda ha trasformato il classico problema in opportunità. Pare che con i tanti soldi risparmiati si andrà ad acquistare Tomori capace di diventare in 5 titolare inamovibile al posto di Romagnoli titolare da una vita e soprattutto De Paul in luogo di quell’altro talento mai confermato di Calhanoglou, anche lui promesso sposo alla (panchina) Juventus.
Alla fine dei conti, di questa annata, visto come sono andate la Juve (dirigenti e allenatore alla porta) e l’Inter scudetto e squadra ipotecata, mi tengo stretto il mio Milan, ancora di più ora che finalmente sarà ripulito da chi non ci crede o non ci vuol stare.