E' da mesi che i tifosi rossoneri attendono il rinnovo di Donnarumma, sempre lì lì per essere siglato, ma mai perfezionato. perché si è... alla definizione dei dettagli. E a furia di essere alla definizione dei dettagli,  il portiere potrebbe firmare già oggi per qualunque squadra senza infrangere alcun regolamento. Il tifoso attende pieno di speranza, anche perché il tam tam mediatico finora gli ha trasmesso un messaggio ingannevole ovvero che Donnarumma vuole restare al Milan. Grazie a questo ferale tam tam, Donnarumma potrebbe arrivare alla scadenza naturale del contratto, il 30 giugno, e salutare tutti in maniera indolore, senza polemiche o banconote in fac-simile che volano dagli spalti per salutarlo come Dollarumma. Convinti che alla fine resti, i tifosi si stanno guardando bene dal contestarlo apertamente, prendendosela per giunta con chi fa notare che negli ultimi tempi Gigio non è stato perfetto. Certo. non è detto che si verifichi tale scenario, ma se accadesse, sarebbe un capolavoro tattico del suo procuratore, il quale sarebbe riuscito a sfilare l'estremo difensore alla sua attuale squadra senza colpo ferire. Non solo, visto quanti ingenui credono ancora alla favola del giocatore buono e del procuratore cattivo, vi sarà chi dirà che Gigio era uno de noartri, ma che è stato Raiola a impedirgli di proseguire la storia d'amore con la squadra del cuore. Nuts! Raiola è solo un professionista che ha la rappresentanza legale di alcuni giocatori, ma non un mercante di schiavi che ha acquistato carne umana. Il giocatore non è obbligato a obbedire al procuratore, ma è vero esattamente il contrario. Se Gigio volesse, in sostanza, rinnoverebbe alle condizioni che gli offre il Milan, le quali sarebbero più che allettanti, se fossero quelle di cui si parla.

Al momento, com'è ovvio, non è detto che si avveri lo scenario peggiore, perché vi sono altre opzioni in ballo. Potrebbe darsi che Raiola abbia congelato la firma in attesa della matematica qualificazione del Milan alla prossima Champions League. Ottenuta quella, il portiere potrebbe tenere buone le condizioni dei rossoneri o, quantomeno, avanzare pretese che somiglino meno a un capestro. Potrebbe anche darsi che Raiola non abbia nulla in mano di più lucroso dell'offerta rossonera, ma che, pur avendo già deciso di accettarla, nicchi nella speranza che qualcuno si presenti offrendo condizioni ancora più vantaggiose. Si tratterebbe di un gioco rischioso, tuttavia, in quanto basterebbe un ginocchio che salta per perdere l'offerta attuale, senza più nessuno disposto a fare proposte almeno uguali. Il giocatore, infatti, diventerebbe disponibile, se tutto va bene, alla fine della stagione successiva. Ecco, perché temo, ma è solo un'ipotesi altamente probabile e nulla più, che il portiere abbia già firmato  e che le richieste folli del procuratore siano fatte proprio per non essere accettate. Se la moglie dice a suo marito di voler restare con lui, ma poi gli dice di essere pronta a farlo se il marito gli le compra una villa a Porto Cervo, un diadema d'oro tempestato di tubini e la Ferrari, non occorre essere malpensanti per cominciare a dubitare che la donna voglia davvero rimanere. Poi vedremo come andranno le cose, ma la botola sotto i piedi della società sta per aprirsi e la caduta farebbe rimanere il Milan impiccato alla corda ben insaponanta che il signor Raiola gli ha sistemato al collo. Come uscire dalla trappola?

Una soluzione, sarebbe quella di non lasciarsi prendere per il collo, non solo da Raiola, ma anche da altre società. dando la maglia da titolare a Tătărușanu e affiancandogli un profilo alla Kalulu, giovanissimo, di talento e libero di accasarsi dove vuole.  Sarebbe un giocatore da non lanciare ufficialmente come primo portiere, ma da nascondere e proteggere dietro la patente di riserva. Le controindicazioni sarebbero che Tătărușanu ha fatto molto bene quando è stato chiamato in causa, esclusa la prima prestazione disastrosa contro la Roma, però non si può essere certi che, impegnato in 38 gare più quelle di coppa, riesca a essere sempre all'altezza. E poi un profilo alla Kalulu devi trovarlo e non è facile.

Un'altra soluzione sarebbe quella di aprire i cordoni della borsa e rassegnarsi a spendere dindi per il cartellino di un nuovo portiere. Il migliore del campionato. escluso Handanovic, è Musso, che si divora a colazione i vari Cragno e Gollini. L'Udinese è, da sempre, una boutique carissima, però se vuoi essere competitivo in Champions, il profilo ideale è proprio il portiere della squadra friulana. Si parla di Maignan del Lille, ma alla fine credo costerebbe quanto Musso, visto quello che i rossoneri hanno speso a suo tempo per Leao. Tanto varrebbe allora puntare sull'argentino dell'Udinese, che è ormai rodato nel nostro campionato.

Vedremo cosa succederà. A mio avviso Raiola aspetta di essere chiamato in società e sentirsi intimare di accettare l'offerta rossonera entro una certa data. Non lo farebbe, ostentando indignazione, ma metterebbe i tifosi più ingenui contro la società, colpevole di aver mandato via il loro Gigio. E' probabile che sia per questo motivo che la società non ha ancora fatto nulla del genere, ma che si stia muovendo sottotraccia per rimanere competitiva in quel ruolo in qualunque evenienza.

Un altro nodo scorsoio è il rinnovo di Hakan Çalhanoğlu, giocatore di talento, anche se un po' fuoriforma, che anche domenica ha arrancato per il campo come un disperato. Ha mostrato, però, 3 spunti di classe (tiro da fuori, assist a Ibra per la traversa e gran gol con colpo da giocatore di biliardo), un contributo minimo dal punto di vista della quantità, ma decisivo in termini qualitativi. Tra 2 o 3 settimane, se non si infortunasse di nuovo, il turco tornerebbe a essere quello che era. La società ha alzato l'offerta iniziale fino a 4 milioni di ingaggio, mentre il procuratore Gordon Stipic, un Raiola minor, ha abbassato la richiesta a 5 milioni (ne chiedeva 6,5-7). L'esposizione sarebbe alta, ma non da suicidio, come quella che si verificherebbe accettando le condizioni di Raiola per Donnarumma. La richiesta iniziale di 6-7 milioni era un bluff evidente, perché Hakan Çalhanoğlu non è profilo da 6 milioni in su, pur se svincolato. Anche 5 milioni sarebbero tanti per uno bravo, ma non super, come lui. Però le richieste iniziano a rientrare in una fascia praticabile per diversi club e qualcuno potrebbe spuntare con l'assegno in mano. Conviene rischiare che accada?

Il terzo nodo, anche se solo potenziale, è quello di Diaz e Dalot. Mi spiego. Sono prestiti secchi, per cui torneranno al Real e al Manchester United a fine stagione. Ho l'impressione che piacciano molto a qualcuno in società, ma spero che non piacciano fino al punto da metterci dentro più di 10 milioni per il cartellino di ciascuno. Oltre quella cifra, sul mercato c'è di meglio e magari di più consono alle esigenze tattiche del Milan. Se le società di appartenenza li valutano di più, se li riprendano e che buon pro gli faccia. Perché buttare soldi? Si valorizzi piuttosto chi è già del Milan, come Kalulu, un po' grezzo, ma comunque tosto.

In un certo senso, il milan procede su un campo minato, ma non è detto che calpesti un ordigno.