Non era il più forte del mondo dopo gli europei, come hanno provato a farci pensare l'opinione pubblica, eccessivamente gasata dal successo europeo e dalle prestazioni del portierone di Castellammare di Stabia, ma non è un sopravvalutato e uno scarsone adesso.

È assodato che per Gigio, al momento, la scelta di andare al PSG non sia stata la migliore per il futuro della sua carriera: lo dico sinceramente, lui meritava una squadra che fosse quantomeno in grado di garantirgli di giocare la Champions League e di lottare per il campionato ogni anno. E il Milan a giugno 2021, che si classificava tra le prime quattro dopo sette anni, questi risultati non glieli poteva assicurare. Se ci aggiungiamo pure la ghiotta opportunità di lasciare i rossoneri a parametro zero, che ha permesso a lui e al suo procuratore di giocare al rialzo su ingaggio e commissioni, la decisione da prendere è stata ovvia.

Da tifoso rossonero, che aveva da cinque anni Gigione come idolo assoluto della propria squadra, la delusione è stata tanta e non è ancora passata, nonostante sia già molto affezionato a "Magic" Mike Maignan, assoluto protagonista di questa annata per il Milan.
Nonostante un post-Europeo da incubo per tutti i tifosi della Nazionale, è importante cercare di razionalizzare e di non diventare i primi nemici di noi stessi e dei giocatori azzurri. L'Italia, così come il Milan, ripartirà e tornerà ai suoi livelli. Come ha sempre fatto dopo forti delusioni e cocenti eliminazioni. Per farlo il più velocemente possibile, si deve partire da un manager alla guida tecnica con una visione a lungo termine e idee innovative per rendere la squadra più giovane e competitiva. Sono caratteristiche che Mancini ha dimostrato di avere: non è mai stato tra i tecnici migliori al mondo per quanto riguarda la tattica, ma nessuno prima di lui aveva portato tanti giocatori diversi ad esordire con la maglia della Nazionale e a renderli in grado di esprimersi su palcoscenici internazionali. 

Ma anche noi sostenitori dobbiamo fare la nostra parte: Donnarumma è un vanto per la nostra nazionale. Deve migliorare, tanto, sulle uscite e riprendere la sicurezza che aveva al Milan con la palla tra i piedi, ma resta un giocatore importantissimo e un vero leader per i suoi compagni. Nessuno, tra i più giovani, è capace come lui di infondere sicurezza e di effettuare una grande giocata (nel suo caso, una parata) dopo un grave errore. Sbagliare è umano, ma rialzarsi e motivare la squadra è da veri condottieri. Mentre Insigne e Immobile quando non sono in giornata trascinano a fondo tutti gli altri, lui li incoraggia e li motiva con grandi interventi come quelli di ieri sera su Calhanoglu e Dursun. 

Gigio, io non potrò dimenticare la delusione per il tuo addio, così come la rabbia per le dichiarazioni al veleno, davvero ridicole, su "l'ultima telefonata" da parte della dirigenza del Milan. Ma così come fecero i rossoneri sei anni fa, oggi la Nazionale deve ripartire anche da te.
Come io ho difeso te dopo ogni errore quando eri il nostro portierone, perché sapevo benissimo quanto fossi forte, ora tutti noi italiani dobbiamo proteggere te e gli altri importanti prospetti come Scamacca, Raspadori e Bastoni per evitare che vengano schiacciati dalla pressione mediatica, soprattutto dopo una partita giocata male.
Contiamo su di voi, sul Mancio e sui leader della squadra, come Verratti, per tornare grandi.
Forza Italia! 

 

Nicola Civetta