Fino al 55' minuto del secondo tempo la finale di Coppa Italia si era rivelata una partita equilibrata. Poi il sig. Damato di Barletta ha ignorato un evidente fallo in attacco della Juventus (in realtà i falli erano due), consentendo ai bianconeri di portarsi in vantaggio.

Fin qui nulla di diabolico, in primo luogo perché l'arbitro è un essere umano e un errore si può mettere in conto, ma in secondo luogo perché mancava ancora tanto alla fine della partita. La cosa sconcertante, tuttavia, è stata che Damato ha rifiutato l'ausilio del VAR, che gli avrebbe permesso di correggere senza problemi il suo errore annullando la rete bianconera. Del resto, dal momento che chi è più forte vince ugualmente, la Juventus prima in classifica avrebbe di certo battuto un Milan che, a fine campionato, potrebbe trovarsi anche fuori dell'Europa League.

Perché Damato ha evitato di  utilizzare uno strumento come il VAR, previsto dalle regole? Cosa gli sarebbe costato farlo? Non è compito di un ufficiale di gara farsi parte diligente? Non è che l'arbitro di Barletta è una persona sensibile, che non vuole passare per colui che ha immondizia al posto del cuore? Boh, probabilmente era solo molto sicuro di sé, anche se l'eccessiva sicurezza, quando porta a ignorare le dovute cautele, non è un merito, ma una colpa. In ogni caso ha commesso un errore in un momento cruciale della partita e si è rifiutato di correggerlo.

A questo punto è salito in cattedra il bravo Gigio Donnarumma, che come a Londra con L'Arsenal, ha pensato bene di prendersi una parte dei meriti della vittoria avversaria. Anzi, ha deciso di fare meglio che in Europa League, producendosi in ben 2 paperazze degne del peggior Zardoronz, quello che nella verde età ci ha messo qualche anno a capire che come portiere di calcio non aveva un alcun futuro.

In tale guisa  si è venuta a creare una mistura infernale a base di Damato e Donnarumma, dalla quale è scaturito il 4-0 dei bianconeri sul Milan, che ha dato loro la Coppa Italia. E questo 4-0 si presta ad alcune considerazioni: 1) è davvero difficile per un arbitro italiano accarezzare l'idea di fare qualcosa che dispiaccia alla Juventus, per cui il VAR, quando davvero conta, diventa un fastidio, in quanto utilizzarlo può costringere a decisioni difficili; 2) nelle ultime 3 giornate, proprio quando il gioco si è fatto decisivo, il VAR è diventato una pagliacciata, perché è stato utilizzato a favore della Juventus contro l'Inter ed è stato ignorato, sempre a favore dei bianconeri, contro il Milan; 3) Donnarumma ha dimostrato di essere psicologicamente un fragilissimo bambolino di cristallo, perché di fronte a un episodio negativo, si è defilato dal match; 4) in tal senso, considerando che sul risultato di 1-0 la partita non era finita, Gigio può essere considerato un vero artefice del crollo milanista.

Il punto 4 però non assolve Damato per aver ignorato con inspiegabile testardaggine di prendere atto del suo errore. Cosa questa che non contribuisce a scacciare i dubbi (magari ingiusti e infondati, ma sempre dubbi) che  tutta l'Italia non juventina si pone sulla meritevolezza dei successi bianconeri.

Certo che, come ebbe a dire Umberto Agnelli, conta quello che rimane scritto sull'albo d'oro, per cui i tifosi juventini di tali dubbi se ne fregano. E probabilmente hanno ragione loro.

Noto comunque che, forse per quieto vivere e perché è sempre salutare allinearsi, si dà molta enfasi (giustificata peraltro) alle porcate di Gigio e al fatto che il terzo gol era valido (cosa che si è visto ictu oculi). In tal modo la bella pensata del sig. Damato sulla VAR scivola via zitta zitta. Ma non lo è, perché è stata una mancanza di diligenza molto grave, troppo grave per essere ignorata ed essere derubricata come un incidente di percorso.

Del resto, il carico da 90 è stato gettato ingiustamente e ingenerosamente anche sul resto della formazione milanista, che fino al 55' era in blocco oltre la sufficienza e in gran parte lo è rimasta anche dopo. Saranno anche modesti e fuori forma giocatori del Milan e, probabilmente, perderanno a Bergamo contro un'Atalanta in gran forma, però ieri hanno fatto il loro dovere fino alla fine.

Animo! Prendiamo e portiamo a casa tutti i luoghi comuni che stanno volteggiando sulle nostre teste, compresa la boutade che una Juventus spietata ha segnato quando ha accelerato (cosa non vera, perché nei primi 10 minuti del secondo tempo era il Milan che stava accelerando e, se mai, i bianconeri hanno accelerato dopo, nei minuti successivi al gol). Prendiamo atto che il terzo goal era regolare, come se non lo sapessimo, e taciamo tutti su quello che è accaduto in occasione del primo.

Facciamolo, perché altrimenti come fa Gianluigi Buffon a ritirarsi in gloria? Vogliamo infangare il ritiro di cotanto campione onusto di gloria? Cerchiamo di essere sensibili e di non avere un bidone di munnezza al posto del cuore. Facciamolo per quel povero figlio, in fondo gli vogliamo tutti bene. No?