Nel corso del Convegno “Il calcio e i Mondiali” che si sta svolgendo  al Teatro Sociale di Trento nell’ambito della seconda edizione del Festival dello Sport, è intervenuto il Presidente FIFA Gianni Infantino che nel suo intervento è tornato a parlare degli stadi italiani; lo aveva già fatto nel Settembre scorso quando in una intervista Rai aveva definito la situazione stadi in Italia: “preoccupante e peggiore di quella del Gabon, che ha organizzato l’ultima Coppa  D’Africa”. E questa volta si è soffermato soprattutto sul nuovo stadio di Milano a proposito del quale ha detto che due grandi società come Inter e Milan  devono avere un nuovo impianto e di livello Europeo.

Per carità Infantino sulla vetustà degli stadi italiani, in generale, ha senz’altro ragione; c’è la necessità di ristrutturare, migliorare, e di  adeguare la maggior parte degli impianti alle nuove norme sulla sicurezza, e su questo punto siamo tutti d’accordo. Così come siamo tutti d’accordo quando il Presidente della Fifa fa riferimento al fatto che in Italia ci siano solo due società (Juve e Udinese) che hanno lo stadio di proprietà. Anche sotto questo aspetto non si può non essere d’accordo che rispetto al resto dell’Europa siamo in ritardo, perché basta volgere lo sguardo in Premier League dove in pratica quasi tutte le Società hanno un impianto di loro proprietà.

Ma sullo stadio di Milano sinceramente l’uscita di Infantino è sembrata un po’ forzata, nel senso che va bene che Inter e Milan debbano avere uno stadio di livello Europeo; ma dove sta scritto che per averlo se ne debba costruire per forza di cose uno nuovo? Parlare sic et simpliciter di stadio nuovo, senza fare affatto riferimento ad una possibile ristrutturazione e ammodernamento di San Siro, è sembrata una presa di posizione, quanto meno strana, addirittura quasi di parte. Il nuovo stadio di San Siro rappresenta solo un decimo del mega investimento (si parla di oltre un miliardo d’euro) che entrambi i progetti rimasti in gara prevedono nell’area  citata. L’enorme intervento che si ha in animo di realizzare sconvolge completamente la zona di San Siro. Non solo perché viene demolito l’attuale stadio e poi viene costruito il nuovo, ma perché viene modificato il Piano Regolatore della città e vengono stravolti (aumentati) tutti gli indici volumetrici di  fabbricazione. L’intervento previsto nell’area di San Siro è soprattutto, e forse solo, un immenso investimento edilizio-commerciale, che ha come “appendice” la costruzione del  nuovo stadio.

In proposito, ultimamente, ne ha parlato anche un maestro del giornalismo italiano come Mario Sconcerti, che ha definito tutto l’ambaradan del nuovo stadio “un grande affare, fatto col braccio corto”. E devo dire che ancora una volta ha colto nel segno perché con cinque semplici parole ha spiegato tutto. Tra l’altro i due progetti che sono rimasti in lizza, redatti uno dallo studio italo americano  Manica Sportium e l’altro dallo studio americano Populous, pur nella loro ricercatezza architettonica, sono da ritenere carenti sotto l’aspetto della buona fruibilità dello stadio, e soprattutto in riferimento al confort sia degli spettatori che dei giocatori in campo, perché in entrambi gli impianti (circa 65 mila spettatori) non è stata prevista la copertura del campo di gioco.
Infatti i più importanti stadi Europei sono tutti dotati della copertura del terreno di gioco (con tetti retrattili) che possono essere utilizzati alla bisogna; vale a dire se arriva una grandinata, una nevicata, oppure un temporale di natura monsonica e via discorrendo. Basta citare lo stadio di Wembley la CATTEDRALE DEL CALCIO, costruito nel 2007, con una capienza di 90 mila spettatori, che dispone di un tetto retrattile che nel giro di mezzora è in grado di coprire il terreno di gioco, e che all’epoca è costato appena 126 milioni di euro.

Ma si potrebbe parlare anche del VELTINS ARENA DI GELSENKIRCHEN, lo stadio dello Schalke 04, che può ospitare 54 mila spettatori -  in questo stadio Jose Mourinho ha vinto la Champions col Porto – , che è stato costruito nel 2001  per una spesa di 190 milioni. Un impianto all’avanguardia con un tetto retrattile in grado di coprire il campo in pochi minuti e che dispone di una piattaforma capace di  rimuovere il terreno di gioco e può essere utilizzato anche per altre forme di spettacolo.

Ed in ultimo si potrebbe citare l’AMSTERDAM ARENA, costruito nel 1996 che è stato il primo stadio costruito in Europa ad avere il tetto retrattile – si chiude in appena 18 minuti  - in questo stadio il Real Madrid vi ha vinto la settima Champions e lo scorso anno Maurizio Sarri col suo Chelsea vi ha conquistato l’Europa League. Pensate che lo stadio è costato soltanto 140 milioni di euro.

E l’elenco degli stadi che sono dotati di copertura anche del terreno di gioco sarebbe ancora lungo, mi limito a snocciolare solo il nome degli impianti: COMMERZBANK ARENA di Francoforte, NATIONAL STADIUM WARSAW  di Varsavia, STADIO NAZIONALE  di Bucarest, ecc. ecc.

Quanto sopra per dire che il mega investimento che si intende realizzare nell’area di San Siro, si occupa soltanto in minima parte della costruzione del nuovo stadio e lo fa “solo di sfuggita”.