Il giocatore del Milan che regolarmente viene dato come sicuro partente all'avvicinarsi di ogni calcio mercato è Gigio Donnarumma. Prima di analizzare se sia realmente conveniente, vendere il talentoso e giovanissimo portiere, o se piuttosto convenga costruire intorno a lui, una formazione giovane e competitiva, è obbligatorio fare un passo indietro e alcune precisazioni.

La prima è relativa alla pessima gestione del contratto di un ragazzo che, cresciuto nel vivaio, ha esordito in Serie A a sedici anni e otto mesi, a campionato iniziato, il 25 Ottobre 2015. Era il terzo portiere, dopo Diego Lopez e Abbiati e c'era tutto il tempo necessario per "blindarlo" con un contratto adeguato. Ciò non venne fatto, un grave errore da parte di Adriano Galliani, che lasciò all'amico Nino Raiola, non solo la gestione della logica contestazione con tifoseria e nuova dirigenza, in cui fu coinvolto anche Gigio, con lo sgraditissimo episodio dei soldi finti lanciati dietro la sua porta in una partita della nazionale Under 21 italiana, in Polonia, ma specialmente, come si usa dire per evidenziare chi è in una posizione di vantaggio, "il coltello dalla parte del manico". Ecco che il contratto sottoscritto tre anni fa, dal duo Fassone, Mirabelli, della durata massima consentita, di cinque anni,  a sei Milioni a stagione, è stato un passaggio obbligato per non correre il rischio di perderlo a "parametro zero".

Bisogna poi aggiungere la considerazione che il Fondo Elliot ha acquistato il Milan per rientrare del prestito fatto al gruppo cinese. Siamo consapevoli che la loro intenzione è di vendere traendone il massimo vantaggio, ma non conosciamo ancora né le ambizioni né i progetti della proprietà. Certamente le Società più forti e di conseguenza più ricche del panorama calcistico mondiale, come Real Madrid, Barcellona, PSG, Liverpool, Bayern Monaco o Manchester City, non venderebbero un giocatore, così giovane e forte, se non per una cifra, ben superiore al suo reale valore di mercato. Ciò è dovuto a scelte specifiche che mirano ad ottenere le vittorie più importanti, attraverso spese e investimenti, spesso ingenti, ma ampiamente remunerati da entrate altrettanto importanti. 

Fatte queste precisazioni necessarie per avere un quadro più nitido, proviamo ad analizzare quale potrebbe essere lo scenario e quale la migliore delle conclusioni.
- LA VENDITA  - Questa è condizionata dal rinnovo del contratto che scade a giugno 2021 e che va discusso possibilmente prima della conclusione di questa stagione. Trovare l'accordo con Raiola è fondamentale, perché correre il rischio di perdere a zero un capitale così importante sarebbe troppo grave. Dubito che l'esperto procuratore, forte della consapevolezza che gli estimatori non mancano, così come le offerte, possa accettare un rinnovo senza pretendere un aumento e le mie preoccupazioni aumentano pensando a chi nel Milan, possa essere incaricato a questa delicata trattativa, se non ci fosse più Maldini.
La mia esperienza suggerisce che l'unica soluzione percorribile sia rinnovare agli importi attuali, incaricando Raiola a trattare la vendita. In tal modo si potrebbe incassare una somma non inferiore ai 55 M e riconoscere, al procuratore, le commissioni per l'operazione. Un guadagno per tutti, per Gigio che andando all'estero probabilmente giocherebbe la Champions e potrebbe guadagnare ancora di più. Per il Milan, che farebbe una consistente plusvalenza, oltre a tagliare lo stipendio più alto dell'intera rosa e infine per Raiola, che sebbene potrebbe guadagnare di più aspettando la conclusione del contratto del suo assistito, non chiuderebbe il rapporto con un club, così importante, con il quale potrebbe sempre avere opportunità lavorative.

- LA RICONFERMA - Gigio è uno dei portieri più forti del mondo, una garanzia per i prossimi quindici anni. E' italiano, conosce ambiente e spogliatoio. Anche se giovanissimo è già un "veterano". Tenendolo si darebbe un segnale importante, ai tifosi, alla squadra e agli avversari. Oltre ad essere un capitale sociale, con un valore più alto avendolo in squadra che quanto si possa realmente monetizzare a bilancio.  Dipendesse da me, per le mie esperienze lavorative farei un contratto più basso, esempio 5M, come stipendio e aggiungerei 2 o 3 Milioni, ugualmente garantiti, ma coperti dalla voce: "entrate pubblicitarie o sponsorizzazioni". Ma torniamo a discorsi già fatti in passato, poichè sono queste le occasioni dove si vedono le capacità del "management", che da quello che leggiamo, non sembra abbia costi bassi.

Quello che accadrà lo vedremo fra pochi mesi, se Gigio verrà ceduto, solo l'acquisto di quattro giocatori forti, giovani o no, potranno colmarne la perdita e rafforzare una squadra che attualmente è molto lontana dalle prime posizioni.
Il calcio non è fatto da se e ma, è il frutto di lavoro, strategie, idee, programmazione e tanta, tanta passione, quella che non si impara a scuola, che non si può comprare in nessun negozio, quella che fa la differenza con qualsiasi altro avversario, forse lo dovrebbero spiegare a qualche manager moderno.