Partiamo dai toni appunto.
Petrachi ha parlato con molta calma, ma ha lanciato alcune bombe non da poco. Riferimenti e frecciatine a Manolas, parole pesanti su Dzeko, riflessioni concrete su Zaniolo, El Sharawi e Higuain.

Il nuovo direttore sportivo parla già da padrone di casa. La Roma non può essere ricattata dai giocatori e men che meno dalle altre squadre. Queste le parole che più mi hanno colpito. Dovrebbe essere scontato, ma vista la situazione Dzeko era giusto ribadire il concetto. Non si sa mai.

Le parole sui baci alla maglia sono un chiaro riferimento a Manolas. Anche qua, Petrachi dice che i giocatori devono giocare per la Roma perché pienamente convinti e motivati. Dovrebbe essere ovvio anche questo, però repetita juvant. Sulle motivazioni si fonda il discorso di Petrachi circa Higuain. Il Pipita non si può discutere come giocatore, se c'è la possibilità di prenderlo è giusto provarci. Però l'attaccante deve essere convinto al 100% della Roma, altrimenti non vale l'investimento che sarebbe comunque pesante. Non mancano gli elogi all'argentino, le parole su Batistuta, l'apprezzamento da parte della Roma c'è, vediamo se ci sarà anche quello di Higuain.

Passando ai rinnovi Petrachi è stato chiaro. Vorrebbe trattenere sia El Sharawi che Zaniolo, ma a cifre sensate. Il primo ha ricevuto un offerta faraonica (scusate il gioco di parole) che la Roma non può neanche provare a pareggiare. Se El Sharawi vorrà rimanere a Roma allora dovrà per forza abbassare un po' le pretese. Su Zaniolo invece è stato molto chiaro. Potenzialmente è un top player, ma deve fare ancora molta strada e quindi ad oggi non può fare il fenomeno davanti alla società chiedendo cifre fuori dalle possibilità della Roma.

Piccolo passaggio anche su Baldini, il quale può essere davvero una risorsa per la Roma visti i suoi contatti in terra britannica. Alderweireld potrebbe diventare molto appetibile e raggiungibile proprio grazie al consigliere di fiducia di Pallotta. 

Infine una mia opinione.
Petrachi si è presentato bene, ha fatto una buona impressione alla maggior parte dei tifosi. È stato anche furbo mettendo le parole giuste al posto giusto per dare un po' di fiducia in più ai tifosi che vengono da mesi difficili. Parlare di appartenenza, di passione, di fiducia e convinzione può sembrare banale ma allo stesso tempo era ciò di cui aveva bisogno io triste tifoso adesso.

Niente proclami inutili (Monchi si presentò parlando di Circo Massimo), la Roma riparte da zero e pretendere di vincere sarebbe da stupidi. Petrachi si è presentato come un uomo di campo a cui non piace apparire e sentir parlare di lui (le parole dette ai giornalisti sono proprio esempio di questo). Un uomo pragmatico, che non prende i giocatori per il nome ma per le sue qualità e le necessità del mister.
Questo mi aspetto da Petrachi. Verrò esaudito? Speriamo.