Ero a San Siro per la prima partita in casa del Milan e di Sacchi, nel campionato 1987/88. 
Contro la Fiorentina di Baggio e finì 2-0 per i viola. 
Tornando verso casa, a bordo del pullman del mio Milan Club, erano molti i mugugni su Sacchi. Io invece ero convinto della bontà del progetto e mai avevo visto il Milan giocare così bene, ma ero in minoranza. Poi sappiamo come la storia è finita.   

Domenica la partita Udinese - Milan, la prima in campionato per Giampaolo, me la sono vista dal divano, già convinto che sarebbe stato un brutto Milan e già mentalmente predisposto alla sconfitta.
Dove stanno dunque le similitudini? Solo nella sconfitta? No, le similitudini stanno nel progetto.
Giampaolo domenica ha sbagliato molto, ed anche Sacchi all'inizio commise diversi errori tanto che in molti  dichiaravano che non avrebbe mangiato il panettone. Ma entrambi gli allenatori hanno promosso un progetto e hanno una società che li appoggia. Il progetto non è una staticità nello schema e rinfacciare l'abbandono precoce del modulo, il progetto è costruire una squadra destinata a "durare" nel tempo e a migliorare nel tempo.  Non arriverà lo scudetto al primo anno, come accaduto a Sacchi, anche perchè il mondo del calcio è totalmente cambiato in trent'anni, ma potremo vedere una squadra crescere e diventare forte appunto per durare, come la Juve.  Progetto che da tempo aveva abbandonato Berlusconi e che non è nato durante la fase "cinese".

Guardiamo un attimo la squadra: in difesa abbiamo il meglio tra i pali con Donnarumma e Reina (e con un Plizzari che cresce); tra i difensori fuori dai pali il più vecchio è Musacchio con i suoi 29 anni mentre gli altri vanno dai 20 ai 27. A centrocampo, a parte il 33enne Biglia e il 30enne Bonaventura, sono tutti sotto i 26 anni. Mentre in attacco, anche arrivando Correa, a pare Borini, si parla di ragazzi tra i 19 e i 26 anni.

Gli indizi per dire che Maldini, Boban e Massara siano degli architetti che stanno costruendo dalle fondamenta è lì da vedere ed anche la scelta del mastro carpentiere nella figura di Giampaolo lo certifica.

Dunque prima di dare giudizi affrettati aspettiamo, certo, come tutti i progetti i rischi ci sono e potrebbe anche non andare come andò con Sacchi. Ma non giudichiamo per un rapido cambio di modulo o sovrastimiamo i mugugni dello spogliatorio. Chi ha visto il Milan di Sacchi ed ha sempre idolatrato il vero unico capitano Franco Baresi, cercando di imitarlo con rischio di denuncia non di plagio ma di offesa al pudore come il sottoscritto, sa bene come fu all'inizio complicato il rapporto tra i due. 

Aspettiamo che la squadra abbia completato il mercato e si sia assestata. Poi il giudizio potrà esser più consapevole.