Dopo la partita con la Polonia, la nostra nazionale ha ricevuto molti elogi da parte della stampa. Anche il Presidente della Repubblica non ha fatto mancare i suoi apprezzamenti durante la visita degli azzurri al Quirinale.

Si parla di un’ Italia che ha divertito, che ha dominato e che ha strameritato la vittoria, ma probabilmente la mancanza di una vittoria ( in partite ufficiali ) da più di un anno, ha donato eccessiva estasi per questo risultato.

In parte è vero, l’Italia ha divertito e giocato una buona partita, ma i nostri avversari non sono stati niente di eccezionale e la loro ultima apparizione al mondiale ha dimostrato come la Polonia sia una nazionale in crisi, sia a livello di prestazione sia nei risultati.

Lewandowski è un giocatore momentaneamente spento, almeno in nazionale, a Milik pare mancare la grinta e la lucidità, mentre la difesa capitanata da Glik ha commesso non pochi svarioni regalando palle gol nitide all’Italia.

Qui entrano in gioco le colpe di Mancini: far giocare Insigne in un ruolo non suo e l’aver escluso Ciro Immobile dalla partita. Pare di vedere un film già visto con Ventura contro la Svezia: partita fondamentale e uno dei giocatori migliori della rosa in panchina ( in quel caso proprio Insigne ).

L’assenza di Immobile si è ben vista, soprattutto quando sulla testa di Bernardeschi si è presentata una palla gol nitidissima e che l’ex Fiorentina ha messo fuori clamorosamente. Ripensando a quell’ azione, se quella palla fosse capitata sulla testa di uno come Ciro, difficilmente sarebbe finita fuori dallo specchio e oltre a quella anche in un altro paio di situazioni l’attaccante napoletano avrebbe potuto fare meglio.

Il gol tanto cercato alla fine è arrivato su calcio d’angolo, in maniera abbastanza fortunosa e, dopo le due traverse degli azzurri, ci può stare.

Il gol è targato Biraghi, il quale è stato nettamente il peggiore in campo insieme a Bonucci, i quali tra svarioni e disattenzioni hanno permesso alla Polonia di rendersi molto pericolosa dalle parti di Donnarumma.

Tralasciando il gol, la decisione di schierare Biraghi e non Criscito ( giocatore molto più esperto e di qualità ) è discutibile, ma mai grave come quella di lasciare in panchina Immobile a favore di Lasagna.

Una scelta che ha del clamoroso. A pochi minuti dal termine di una partita importantissima, Mancini ha preferito inserire un attaccante come Lasagna, reduce da prestazioni molto sottotono con l’Udinese, invece che far entrare la migliore punta ( italiana ) della serie A, il quale tra l’ altro sta attraversando un ottimo periodo di forma.

Una scelta senza senso quella del CT degli azzurri, la quale ha anche lasciato l’amaro in bocca all’attaccante laziale. Che ci sia tensione tra i due?

Non si sa, ma sicuramente la mossa di Mancini non è comprensibile e incrinare i rapporti con un giocatore come Immobile, soprattutto in questo periodo, non è l’ideale.

Un Mancini che pare sicuro di quello che fa, ma indubbiamente non sono state le sue scelte a farci vincere contro la Polonia, bensì un colpo di fortuna e quella si sa, prima o poi finisce.

Bocciato no, ma rimandato si.