Durante la lontana stagione 1982-83 Rino Marchesi allenava l'Inter, ma almeno uno dei tifosi nerazzurri, un mio amico di vecchia data, non lo sopportava. Per criticarlo, citava il presidente dell'Avellino Sibilia, che lo aveva avuto in Irpinia alla fine degli anni '70: "Marchesi è come un medico che non ti fa morire, ma non ti guarisce mai!". Come molti gli dicevo che esagerava, perché Marchesi era un tecnico serio e preparato. Be' oggi mi sento in dovere di chiedere scusa al mio amico, perchè dopo tanti anni so cosa intendeva dire. Un altro Rino, parlo di Gattuso, si sta infatti rivelando quel terribile tipo di medico che, se ti mantiene in vita, non ti sana mai e, a pensarci bene, ti fa più male di chi ti fa secco, perchè non ti evita una lunga e tremenda agonia.

Oggi il Milan a Parma ha ruminato calcio (per usare un'espressione del compianto Biscardi) e osservato i non eccelsi rivali arrivare primi sulla palla. Date le idee e il modulo di Gattuso, nonchè la preparazione atletica che lo staff complessivo ha saputo mettere in piedi, la formazione iniziale era quella ideale. Avere Borini seconda punta ha consentito di avere un potenziale centrocampista da utilizzare al posto di Bakayoko, quando è entrato Cutrone. Sono, tuttavia, proprio le idee e il modulo di Gattuso, nonchè la preparazione atletica messa in piedi dallo staff che stanno affossando la squadra.

Il possesso di palla di Gattuso ricorda molto quello che Liedholm praticava quasi 40 anni fa a Roma, superato da un calcio che corre di più e in altro modo, ma pure praticato senza Falcao, Ancelotti, Conti, Pruzzo e tutti gli altri giocatori che, pur a passo cadenzato, erano in grado di trovare soluzioni offensive. Lo schema coi 2 esterni e il centravanti poi, usato da Gattuso fino alla sconfitta di Marassi, non è poi così lontano parente dell'Albero di Natale di Ancelotti, che contava sulle invenzioni di gente come Rui Costa, Kakà o Shevhenko e che, in ogni caso, è vecchio ormai di una decade. Il possesso di palla del Dottor Gattuso, per produrre risultati, deve essere praticato in maniera veloce, da gente che ha la gamba lesta per prendere il tempo agli avversari, altrimenti la squadra, come ho scritto sopra, rumina calcio rimasticando il bolo predigerito fino alla nausea.

L'esempio di quello che dico lo si può riscontrare, solo per fare un esempio, in 2 episodi, uno del 29mo e l'altro del 55mo. In entrambi i casi la squadra provava a ripartire, ma la palla è finita a Kessie posizionato a centrocampo di spalle. La palla è tornata triste al compagno, costretto a dar ripartire l'azione.

Il Milan oggi è andato in vantaggio in maniera casuale, perchè ben 2 difensori parmensi controllavano che Suso non rientrasse sul sinistro per battere in rete. Lo spagnolo è stato costretto a crossare di destro impattando per avventura la testa di Castillejo. Ci ha pensato Donnarumma, portiere della nazionale per i prossimi 20-30-40-50 anni o secoli, a restituire agli avversari ciò che la sorte aveva torto loro. Gigio si è posizionato male su un calcio di posizione ovvero al centro della porta dietro ai 2 avversari che facevano velo, in modo da evitare di impressionarsi nel vedere partire il tiro. Non ha visto nulla e non ha neanche abbozzato la parata su un calcio a giro lento come i treni in India.

Ma se è vero che meriti di subire gol, se hai in porta un bambolone che para solo i tiri scoccati da 2 metri o meno, è anche vero che questa squadra è stata impostata da Gattuso con schemi giovani e freschi quanto il metodo, il sistema o il verrou svizzero degli anni '50. E c'è da chiedersi quanto grandi siano le responsabilità del tecnico nelle strategie di preparazione atletica, che fanno comunque capo a lui. L'unico vantaggio di passarsi la palla a velocità slow-motion è quella di far passare il tempo, cosa che alla fine prolunga soltanto l'agonia nei confronti delle avversarie che, a meno di non essere messe peggio dei rossoneri, prima o poi passeranno avanti.

Sì, Gattuso è di certo un tecnico serio e preparato che ti mantiene in vita più a lungo di altri, ma ti condanna a una morte lenta e atroce o, comunque e nel più ottimistico dei casi, a una guarigione debilitante che potrebbe essere evitata preparando meglio o schierando in maniera più opportuna la squadra. E l'unico che ci guadagna in questa storia è proprio Gattuso, il quale uccide lentamente il paziente che potrebbe guarire, passando per il luminare che lo tiene in vita a lungo. Milan scarso, quindi, ma l'allenatore è un fenomeno!

No no no no no e poi no. Io non ci casco e non fatelo neanche voi!